Torino è una delle città italiane più ricche di monumenti ed opere d’arte presenti all’interno del suo centro storico: se poi si tiene conto anche delle Residenze Sabaude nei suoi dintorni, non basterebbe di sicuro una settimana per visitare completamente questa zona così interessante. Tuttavia, se come noi avete a disposizione per le vacanze invernali 5 giorni a Torino, si può senza dubbio riuscire a raggiungere parecchie delle attrazioni più importanti, sia in città che nelle immediate vicinanze.
Oggi quindi vi propongo un itinerario che parte da Torino e arriva a spaziare fino alle Residenze Sabaude, con tante idee e consigli di viaggio proprio come piace a noi.
Prima di cominciare qualsiasi giro sia in città che in Piemonte, però, vi consiglio assolutamente di munirvi della Torino+Piemonte Card, il pass che vi consentirà di avere ingressi gratuiti o ridotti nei numerosi siti culturali della zona e di risparmiare notevolmente sui costi delle singole entrate. Noi l’abbiamo acquistata in tutti i soggiorni fatti, e tutte le volte abbiamo messo da parte cifre notevoli!
Itinerario di 5 giorni in Piemonte: cosa vedere a Torino e nei dintorni
Giorno 1: siamo partiti da Bologna di buon’ora e in 4 ore circa di macchina abbiamo raggiunto la nostra meta; appena il tempo di lasciare le valigie in albergo e ci siamo buttati subito alla scoperta della città, per riuscire a vederne il più possibile. L’albergo prescelto per il nostro soggiorno è stato l’Hotel Giotto, non proprio centrale ma molto comodo alla fermata della metropolitana, e con un buon rapporto qualità/prezzo.
Per prima cosa siamo passati dall’Ufficio del Turismo in Piazza Carlo Felice, nei pressi della stazione, per ritirare le nostre Torino Card, poi ci siamo subito diretti verso Piazza Castello, il cuore pulsante della città, dove si concentrano gli edifici più importanti della zona, come Palazzo Reale e Palazzo Madama.
Noi abbiamo scelto di partire in grande stile con Palazzo Reale, l’edificio più imponente e spettacolare della dinastia sabauda, nonché residenza ufficiale della famiglia fino al 1865, dove tutte le sale sono arredate con mobili di pregio, statue e porcellane, in un susseguirsi di lusso e ricchezza.
All’interno del palazzo è possibile visitare anche l’Armeria Reale, nella quale vengono esposte le collezioni di armi ed armature del Re Carlo Alberto, e la Galleria Sabauda, che conserva una prestigiosa raccolta di quadri di casa Savoia. La visita all’interno del Palazzo Reale è libera ed è assolutamente vietato fare foto, il giro dell’intero complesso ci ha tenuti occupati per buona parte del pomeriggio.
Proprio limitrofo al Palazzo Reale sorge Palazzo Madama, che ospita al suo interno il Museo Civico di Arte Antica, riaperto nel 2006 dopo un lungo periodo di restauri, al quale si accede attraverso il celebre scalone a due rampe opera dell’artista Filippo Juvarra. Il percorso museale si sviluppa su più piani e presenta collezioni di capolavori e oggetti d’arte di inestimabile valore, che spaziano dal Medioevo agli inizi dell’Ottocento.
Per concludere la giornata avevamo ancora un po’ di tempo per fare quattro passi per le vie della città prima dell’orario di cena, così ne abbiamo approfittato per visitare il Duomo, l’imponente Chiesa della Consolata e Piazza San Carlo, dove si sarebbe anche tenuto l’annuale concerto di Capodanno.
Giorno 2: la mattina del secondo giorno ci siamo spostati dal centro storico vero e proprio per visitare la Reggia di Venaria Reale, visto che il tragitto in autobus era compreso gratuitamente nella Torino Card; la Reggia è ben collegata alla città, anche se tra una fermata e l’altra ci abbiamo messo almeno 45 minuti per arrivare.
Prima di entrare abbiamo fatto un giro per i grandi giardini ancora coperti di brina, poi ci siamo dedicati agli interni della Reggia, costruita appositamente per rivaleggiare con Versailles, tanto che tra il 1661 ed il 1767 si susseguirono qui alcuni architetti di grande fama, tra cui Filippo Juvarra. Nel periodo compreso fra le guerre napoleoniche ed il 1978, la reggia venne però utilizzata per fini militari, e questo ne causò un progressivo degrado, che richiese un’imponente opera di restauro avvenuta tra il 1998 ed il 2007.
Terminata la visita alla Venaria Reale siamo rientrati con lo stesso autobus verso il centro, per visitare uno dei simboli storici di Torino: la spettacolare Mole Antonelliana, che osserva tutta la città dall’alto dei suoi 85 metri.
Questa ospita al suo interno il Museo Nazionale del Cinema, davvero imperdibile per tutti gli amanti del genere. Al piano terra ci si può sistemare su comode poltrone reclinabili e assistere alla proiezione di alcune scene di film famosi su grandi mega schermi di fronte a voi (con la luce soffusa tutta intorno il rischio sarà quello di schiacciare un pisolino!); una volta che vi sarete riposati a dovere, potrete proseguire il vostro tour salendo per livelli concentrici verso l’alto, ammirando i tanti scenari o oggetti di repertorio provenienti da set cinematografici noti al grande pubblico.
Terminato il giro prendete poi l’ascensore panoramico dalle pareti trasparenti, che vi trasporterà a velocità elevata fino sulla cima della cupola, da dove dominerete l’intero centro di Torino.
Ultima tappa della giornata, raggiunta poco prima della chiusura, è stata il Museo Egizio, altra attrazione imperdibile soprattutto se è la vostra prima visita alla città. Questo museo, ospitato nel palazzo dell’Accademia delle Scienze, è il più importante in Italia e secondo per grandezza soltanto a quello del Cairo, e riesce a coprire con le sue collezioni di antichità e i suoi 30000 reperti un periodo di quasi 5000 anni di storia.
Giorno 3: la prima tappa del terzo giorno è stata Palazzo Carignano, sempre in pieno centro, che ospita il Museo del Risorgimento Italiano, ovvero la più completa documentazione della storia dell’Unità d’Italia, nel periodo compreso tra il 1706 e il 1946. Le collezioni sono conservate all’interno del piano nobile del palazzo, ed è possibile ammirare anche l’Aula del Parlamento Subalpino, rimasta perfettamente inalterata dall’ultima seduta del 1860.
Dato l’elevato numero di musei di Torino, sarà altamente improbabile riuscire a visitarli tutti in un’unica vacanza, ma nel vostro itinerario vi consiglio di inserire anche il MAO, ovvero il Museo di Arte Orientale, sempre se siete amanti del genere o se volete staccare dallo stile più classico di quelli visti finora. Questa esposizione è una dei più recenti musei di Torino, inaugurato nel 2008 all’interno dello storico Palazzo Mazzonis.
Una volta usciti dal MAO, vista la piacevole giornata soleggiata di fine dicembre, abbiamo deciso di fare quattro passi all’aria aperta e ci siamo diretti verso il Parco del Valentino, considerato il grande polmone verde della città lungo le rive del fiume Po. Al suo interno si trovano due splendidi tesori del patrimonio artistico di Torino: il Castello del Valentino (visibile soltanto dalla cancellata esterna), e la Rocca ed il Borgo medievale, una fedele ricostruzione di case e botteghe dell’epoca, inaugurata durante l’Esposizione Generale del 1884. Qui sembra davvero di tornare indietro nel tempo, e se siete fortunati potrete anche incontrare dei simpatici scoiattoli che si lasceranno avvicinare in cerca di qualcosa da mangiare. La Rocca si può visitare anche all’interno solamente con visite guidate.
Visto che ci rimaneva ancora un po’ di tempo a disposizione, abbiamo deciso di recuperare la macchina e di raggiungere così la Basilica di Superga, la grande chiesa barocca che con la sua facciata gialla svetta su Torino dall’alto delle colline circostanti. Purtroppo questo monumento è noto anche per un triste avvenimento di cronaca nera: è proprio qui che si schiantò, infatti, l’aereo che riportava a casa la squadra del Torino da Lisbona, in cui persero la vita ben 31 persone.
Giorno 4: il nostro quarto giorno prevedeva un programma piuttosto intenso, in quanto ci siamo dedicati alla scoperta delle Residenze Sabaude piemontesi al di fuori del centro storico: qui avere la macchina si è rivelato molto utile per ottimizzare al meglio i tempi degli spostamenti.
La prima che abbiamo raggiunto è anche una di quelle maggiormente conosciute, ovvero la Palazzina di Caccia di Stupinigi, situata all’incirca ad una decina di chilometri dalla città. Questa reggia, il cui simbolo è il cervo che svetta sul tetto, si compone di numerose ed eleganti sale, che confluiscono nell’ellittico salone centrale, dove si svolgevano le feste di corte e si celebravano fastosi matrimoni. La visita al complesso è completamente libera, ed arrivando qui proprio in orario di apertura siamo riusciti a goderci la visita in quasi totale solitudine, senza la confusione dei gruppi di turisti più numerosi.
Per visitare il Castello Reale di Racconigi ci siamo spostati nell’omonimo paese, già in provincia di Cuneo ma poco distante da Torino. Questo edificio si compone di parecchi stili diversi, che vanno dal barocco al neoclassico, e da Carlo Alberto in poi divenne la dimora ufficiale dei Savoia. La residenza si allarga imponente su un vasto piazzale e vi si accede unicamente con visite guidate; approfittate del tempo che avete a disposizione per fare qualche foto degli esterni, perché nelle sale interne è assolutamente vietato.
Dal Castello di Racconigi siamo rientrati in direzione Torino per visitare la sua Villa della Regina, che ha orari di chiusura anticipati rispetto alle altre Residenze della zona (in inverno alle 15). Questa seicentesca villa torinese ebbe il compito di ospitare varie sovrane sabaude, ed è da qui che deriva il suo nome. Il suo bel giardino è arricchito con statue e fontane, mentre gli interni sono stati riaperti soltanto da alcuni anni, dopo un lungo periodo di restauro. Le sale della villa sono impreziosite con stucchi ed affreschi del periodo, ed anche qui sono vietatissime le foto.
L’ultima Residenza Sabauda che abbiamo visitato in giornata è stata il Castello di Rivoli, che ospita al suo interno il Museo di Arte Contemporanea. Questa reggia venne commissionata sempre a Juvarra nel 1718 da Vittorio Amedeo II, tuttavia la realizzazione dell’opera rimase incompiuta e le sue sale sono perlopiù disadorne per mettere in luce le opere esposte. Vi consiglio comunque un giro veloce anche se non siete appassionati di questa forma d’arte dal momento che l’entrata è anch’essa compresa nella Torino Card.
Giorno 5: prima di intraprendere il viaggio di ritorno verso Bologna, ne abbiamo approfittato per visitare l’ultima Residenza sabauda in programma, ovvero il Castello di Aglié, che probabilmente alcuni di voi si ricorderanno per essere stato il set di una nota fiction italiana, “Elisa di Rivombrosa”.
Originariamente nato come fortezza, venne riorganizzato come dimora signorile e divenne in seguito la residenza estiva preferita di Re Carlo Felice, che fece rifare gli arredi ed il parco, organizzandolo in terrazzamenti su tre piani.
Anche qui le visite sono guidate, ed intanto che aspettate il vostro turno potete fare un giro nel piacevole borgo che circonda il castello; come per le precedenti dimore, anche qui vige il divieto assoluto di fare foto negli interni. La visita guidata termina poi con un giro libero dei giardini.
E così si concludono i nostri 5 giorni in Piemonte tra Torino e le Residenze Sabaude… che pur sembrando tanti, non sono stati comunque sufficienti per riuscire a visitare tutto!