Durante il nostro viaggio nelle Langhe, oltre a riempirci gli occhi di spettacolari paesaggi e visitare borghi e castelli senza tempo, abbiamo deciso di dedicare anche una mezza giornata ad un’attività diversa dal solito, che unisse una delle visite culturali che tanto ci piacciono ad una dimensione decisamente più “adrenalinica”. Per vivere questa esperienza ci siamo diretti a Vicoforte, piccolo paese nei pressi di Mondovì e distante una quarantina di minuti di macchina da Cuneo, conosciuto soprattutto per il suo Santuario, che può vantare la cupola ellittica più grande del mondo. Se anche a voi questa informazione incuriosisce e vi state già chiedendo come organizzare una visita al Santuario di Vicoforte, non preoccupatevi: non vi resta che continuare a leggere l’articolo e troverete tutti i consigli che fanno al caso vostro!
Come visitare il Santuario di Vicoforte: salita sulla cupola più grande del mondo
Lo ammetto, non abbiamo scoperto il Santuario di Vicoforte in un programma di viaggi o di cultura, ma in “4 Hotel” di Bruno Barbieri, e da lì abbiamo subito pensato di inserirlo nell’itinerario del nostro imminente viaggio nelle Langhe, per scoprirle in maniera decisamente più alternativa.
Comincio subito col dirvi che oggi la salita alla cupola è gestita dall’Associazione culturale Kalatà, ed è a loro che dovrete rivolgervi per vivere questa esperienza.
I percorsi tra cui poter scegliere sono 2: un percorso breve, della durata di 1 ora, in cui si percorrono 130 gradini e si arriva a 23 metri di altezza, e la salita alla cupola, della durata di circa 2 ore, nella quale si salgono 266 gradini e si raggiungono i 60 metri di altezza. Per il secondo percorso, bisogna aver compiuto almeno i 14 anni di età, mentre per entrambi sono consigliati abbigliamento comodo e scarpe basse e chiuse. Durante il tragitto non è consentito l’accesso con borse e zaini (di qualsiasi dimensione), marsupi e attrezzature ingombranti, mentre è possibile tenere con sé macchine fotografiche con la tracolla di sicurezza o i cellulari in custodie al collo che vengono fornite direttamente dall’associazione. Tutto quello che non potrete trasportare, può essere lasciato gratuitamente negli armadietti della biglietteria, che si trova sotto al portico proprio di fronte al Santuario.
Noi avevamo già acquistato i nostri biglietti online (la prenotazione è infatti obbligatoria) scegliendo la prima visita alle ore 10, ma siamo arrivati un po’ in anticipo perché per il percorso lungo è prevista l’imbragatura e l’utilizzo del caschetto, quindi la preparazione richiede un po’ più di tempo rispetto al percorso base.
La prima parte della salita avviene attraverso scale a chiocciola, strette ma abbastanza fattibili. Per poter accedere all’ellisse bisognerà passare per un pertugio abbastanza angusto, ma la bellezza che si presenterà ai vostri occhi ripagherà ogni sforzo: in questa parte della visita è possibile infatti ammirare da vicino i colorati affreschi della cupola, portati a nuova vita dopo un importante restauro avvenuto nel 1986. A livello fisico il percorso è adatto a tutti, ma sconsigliato a chi soffre di vertigini. Oltre alla notevole parte interna, è possibile ammirare da qui lo splendido panorama sulle Langhe e l’arco alpino che circonda il Santuario (anche se la giornata piovosa che abbiamo trovato noi di certo non ha aiutato).
Dopo l’ellisse inizia la parte più dura della salita (non compresa nel percorso breve), perché l’ultimo tratto è accessibile attraverso una scala a pioli in verticale, da scalare con l’aiuto dell’imbragatura: da qui si raggiunge direttamente l’interno della lanterna, esplorando spazi che fino a poco tempo fa non erano mai stati aperti al pubblico.
Dopo essere ridiscesi con calma dalla cima, ci siamo liberati di tutta l’attrezzatura in biglietteria, e abbiamo atteso la fine della Messa per visitare il Santuario, fatto costruire a partire dalla fine del XVI secolo con l’idea di ospitare le tombe dei Savoia e considerato oggi un capolavoro del Barocco piemontese (orari di apertura: giorni feriali dalle 8 alle 12 e dalle 14,30 alle 19, e giorni festivi dalle 8 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,30).
Terminata la visita si era fatta ormai ora di pranzo, così ci siamo fermati a mangiare al Ristorante Parlapà, sempre sotto al portico, dove ci siamo saziati con il menù piemontese dal giorno (ravioli al plin, vitello tonnato e budet) al costo di 15 Euro a testa. Assolutamente consigliato!
Se anche voi volete provare la stessa esperienza che abbiamo fatto noi, vi lascio di seguito tutte le informazioni utili:
– Prenota i tuoi biglietti online sul sito di Kalatà
– Costi: 15 Euro per la salita alla cupola, 10 Euro per il percorso breve
– Giorni e date: tutti i sabati e le domeniche da maggio a metà novembre, per le date esatte e aperture straordinarie vi rimando al sito ufficiale
– Guida: italiano, inglese, francese e tedesco
Che dire, a noi è piaciuto così tanto questo modo alternativo di accedere all’arte che stiamo già facendo un pensierino alla Cupola di San Gaudenzio a Novara…
Vi lascio qui sotto anche qualche altra esperienza da fare nelle Langhe: