La scorsa domenica ho partecipato ad un evento nuovo per me, nonostante io abbia aperto questo mio spazio virtuale da ormai 4 anni: una giornata organizzata dal Museo Sulphur di Perticara in collaborazione con la comunità degli Igers di Rimini, per promuovere la zona dell’Alta Valmarecchia, di cui il museo fa per l’appunto parte.
Più volte nel corso di questa esperienza e durante il viaggio di ritorno mi sono posta una domanda ricorrente: “Ma perché non l’ho fatto prima???”. In questi anni, infatti, non mi sono soffermata troppo su questo tipo di eventi, scorrendoli un po’ di sfuggita, ovviamente sbagliando e pentendomene.
Le mie riflessioni sono scaturite dal fatto che la giornata di domenica è stata non solo un ottimo modo per scoprire l’Alta Valmarecchia e i suoi tesori più nascosti, seguendo un percorso completo dal punto di vista culturale, naturalistico ed enogastronomico, ma anche un’occasione speciale per conoscere o rivedere Instagramers e blogger, tutti accomunati dal desiderio di immergersi in luoghi e realtà sempre nuovi e particolari.
Un ambiente elettrizzante, dinamico, dal quale spero che potranno essere portate avanti idee comuni e belle collaborazioni: una nuova esperienza che, ancor prima che finisse, avevo già voglia di ripetere.
Cosa fare in Valmarecchia in un giorno: i miei consigli
1) Visita al Museo Sulphur
Motore di questa stimolante giornata alla scoperta della Valmarecchia è stato il Museo Sulphur stesso, che ha coinvolto gli Igers di Rimini ed il nostro gruppo di appassionati di scrittura e social network per riuscire a farsi conoscere da un pubblico sempre più vasto di persone: scopo dell’evento era di far sentire forte la sua voce di realtà densa di storia e fascino e cercare di sopperire alla sua posizione geografica non troppo facilmente raggiungibile.
Il Museo Storico Minerario di Perticara venne inaugurato nel 1970, appena sei anni dopo la chiusura della miniera, che dall’inizio del Novecento era diventata il simbolo indiscusso della produttività di tutta la zona circostante. E’ la diffusione della cultura mineraria che questo museo si prefigge di trasmettere ai suoi visitatori, in particolare alle giovani generazioni, insegnando loro come l’attività in miniera fosse sì dura e faticosa, ma abbia rappresentato anche un tassello fondamentale verso la ricchezza e lo sviluppo del territorio: questa enorme industria (si trattava infatti della miniera di zolfo più grande d’Europa) riuscì a dare lavoro a più di mille persone, che arrivavano da tutta Italia alla ricerca di un posto ben retribuito, e a contribuire al benessere delle loro famiglie.
La nostra visita è cominciata dall’esterno del complesso, ai piedi del Pozzo Vittoria, l’enorme gigante di ferro che rappresentava il collegamento quotidiano dei minatori con il mondo sotterraneo, e che nella giornata di domenica si è rivelato l’ideale per alcuni scatti fantasiosi degli Igers.
Per le sale del museo, invece, siamo stati accompagnati da una guida d’eccezione, il signor Davide, che da bambino aveva conosciuto personalmente alcuni minatori e che ha conservato fino ai giorni nostri racconti ed aneddoti di prima mano su quel periodo: purtroppo per noi, non abbiamo potuto ascoltare le sue storie come avremmo voluto perché avevamo un programma abbastanza impegnativo ed eravamo già un po’ in ritardo sulla tabella di marcia.
Il Museo Sulphur presenta comunque un allestimento molto vario, con elementi curiosi che lo rendono adatto anche ai bambini di tutte le età, che rimarranno incuriositi dai colori dei minerali fosforescenti ed apprezzeranno molto il giro nei tunnel di una miniera ricostruita con i caschetti in testa (itinerario che è piaciuto parecchio anche a noi grandicelli devo ammettere!). Il biglietto di ingresso intero è di 6 Euro, ma sono previsti vari sconti ed interessanti pacchetti che coinvolgono anche altre realtà presenti sul territorio. Per tutte le informazioni dettagliate, potete visitare il loro sito ufficiale.
2) Passeggiata al Monte Aquilone
Il territorio nei dintorni di Perticara si presta molto bene anche ad escursioni e passeggiate immersi nella natura: le nostre guide della giornata ci hanno infatti accompagnati al poco distante parco del Monte Aquilone, per farci provare un semplice percorso di trekking non troppo difficoltoso. Gli itinerari che si possono percorrere in questa area verde sono numerosi, adatti anche a chi è più allenato e si vuole cimentare in qualcosa di più sportivo.
A causa sia del poco tempo a disposizione che del meteo che minacciava pioggia, ci siamo limitati ad una camminata di circa una mezz’ora lungo un sentiero perlopiù pianeggiante, culminato con la visita al famoso Sasso del Diavolo e alle sculture di animali in metallo denominate lo “Zoo Verde”, volute dal maestro romagnolo Tonino Guerra. La strada del ritorno l’abbiamo fatta invece un po’ di corsa, sotto una pioggia che si faceva via via sempre più battente.
I più temerari che non si accontentano di praticare sport stando con i piedi ben piantati per terra troveranno invece pane per i loro denti nel vicino e adrenalinico parco avventura di Perticara, lo Skypark, che ho avuto personalmente la possibilità di provare durante il blogtour che ho fatto a giugno sempre qui in Riviera Romagnola.
3) Degustazione di prodotti locali
Dopo aver esplorato sia l’aspetto culturale e storico che quello naturalistico del territorio, ce ne mancava soltanto uno: quello culinario (e visto l’ora che si era fatta, di certo non lo abbiamo disdegnato!).
Le nostre guide ci hanno accompagnati a visitare un’azienda locale a pochi minuti di macchina del parco, nella quale il proprietario ci ha brevemente illustrato il processo che porta alla stagionatura del formaggio di fossa, prodotto caratteristico di questo territorio: basti pensare che nella piccola grotta dove ascoltavamo il racconto ce n’erano ben 3500 pezzi quasi pronti per essere tirati fuori e messi sul mercato!
Qui abbiamo iniziato a degustare un primo assaggio di salumi, formaggi e piadine, ma il vero buffet a base di prodotti locali tipici ci è stato gentilmente offerto dal Museo Sulphur stesso, ed allestito in una delle sale del piano superiore.
Qui abbiamo potuto concludere la nostra giornata alla scoperta dei tesori nascosti dell’Alta Valmarecchia nel migliore dei modi: con buon cibo e in ottima compagnia!
Vi lascio qui sotto qualche suggerimento per altre esperienze da fare in Romagna:
8 Commenti
Mi piacciono queste iniziative perché permettono di conoscere meglio il territorio nel quale viviamo. Spesso andiamo lontano ed invece anche vicino a casa abbiamo tanti posti da rivalutare 🙂
Infatti Stefania, ci sono tanti angoli vicini della mia Emilia Romagna che devo ancora esplorare! 🙂
Ci piacerebbe tanto partecipare a queste iniziative che permettono di cogliere davvero i pregi e i difetti senza strafare e censurare il brutto di una zona. Vederli con occhi diversi dai nostri e molto più esperti dà un valore aggiunto!
Engi, io finora li avevo un po’ sottovalutati, ma ho fatto un grave errore! Spero di rimediare con i prossimi che organizzeranno! 🙂
Che bella iniziativa! E quante cose interessanti avete fatto!
Veramente bella Michela, spero di partecipare presto ad altri eventi di questo tipo!
Il museo Sulphur mi ispira un sacco!
Te lo consiglio davvero, rientra di diritto fra i musei curiosi della mia Emilia Romagna!