Anche quest’anno è arrivata la primavera, che ha portato con sé una delle manifestazioni più sentite ed attese dagli abitanti dell’Appennino tosco-romagnolo: la celebre Festa del Falò a Rocca San Casciano, in provincia di Forlì-Cesena, alla quale avevamo già avuto la fortuna di partecipare nel 2016.
Ma, mentre lo scorso anno abbiamo affrontato di notte il viaggio di ritorno verso Bologna, stavolta abbiamo pensato di cercare una sistemazione per il weekend, per goderci al massimo questo evento che si prolunga davvero fino alle ore piccole.
La scelta dell’alloggio è ricaduta su di un piccolo borgo nelle vicinanze di Rocca San Casciano, ovvero Tredozio, che non avevo mai sentito nominare ma che si è rivelato un ottimo punto di appoggio per le nostre esigenze (su Google Maps la distanza fra i due paesi è indicata in 40 minuti, ma in realtà con 25 si è già arrivati).
Vediamo allora nello specifico cosa fare sull’Appennino Tosco Romagnolo e cosa vedere e dove dormire a Tredozio: pronti a seguire i miei consigli?
Cosa fare sull’Appennino Tosco Romagnolo: visita al borgo di Tredozio
Il centro storico di Tredozio è veramente piccolo, e l’attrazione di maggior rilievo è Palazzo Fantini, dimora settecentesca simbolo di una florida azienda agricola del passato, con al suo interno un bel giardino.
Grazie alla disponibilità degli attuali proprietari, l’avvocato Fontaine e la moglie (che lui chiama affettuosamente “Lucy”), che ci hanno accompagnati in un giro privato della proprietà, siamo andati alla scoperta degli ambienti e dei cortili che una volta rappresentavano il fulcro dell’azienda stessa, e che ancora oggi conservano strumenti ed attrezzature legate a quell’epoca.
La parte centrale della visita è dedicata al giardino, fatto costruire alla fine dell’800 in posizione sopraelevata rispetto alla casa, ed aperto al pubblico soltanto vent’anni fa, dopo essere entrato a far parte dell’associazione dei Grandi Giardini Italiani. I coniugi Fontaine hanno saputo stupirci con la loro conoscenza sulle piante e sulle loro caratteristiche, fornendoci informazioni utili e dettagliate riguardanti ogni tipo di fiore piantato.
Disposto su di un unico piano, il giardino si compone però di varie parti, tra le quali spiccano quella a bosco con i suoi alberi secolari (come cedri ed ippocastani), ed il giardino roccioso, che si divide in due percorsi: percorrendo quello in salita, si raggiunge una fontana di recente apertura, dalla quale di possono ammirare tutte le fioriture dall’alto.
Dai racconti che ci sono stati fatti, ci siamo accorti immediatamente che la famiglia Fontaine è anche molto attenta alla promozione e valorizzazione del territorio, portata avanti attraverso eventi e manifestazioni culturali organizzati all’interno dell’edificio stesso, come i concerti all’aperto che annualmente vengono allestiti nella corte del Palazzo. Oltre a questo, la moglie dell’avvocato si occupa anche della produzione e diffusione di prodotti locali come vino e olio: per maggiori dettagli su quello che viene prodotto nello specifico, potete consultare il sito della sua Azienda Agricola Comparini in Toscana, oppure quello della Tenuta di Poggimele, facente sempre parte della precedente.
Il momento scelto da noi non è stato probabilmente il migliore per la visita al giardino, visto che la maggior parte dei fiori non erano ancora sbocciati (in attesa del momento di massima fioritura che si ha tra metà maggio e fine giugno), ma è stato comunque piacevole immergersi in questa oasi di pace e tranquillità.
Le visite a Palazzo Fantini sono possibili nel periodo compreso tra aprile ed ottobre, soprattutto nei weekend e nei giorni festivi ma sempre previo appuntamento, ed il costo del biglietto è di 5 Euro a persona. In estate, è anche possibile affittarlo per cerimonie e matrimoni.
Dove dormire a Tredozio: Torre Fantini
Indissolubilmente legata a Palazzo Fantini è Torre Fantini, ad appena due minuti di macchina fuori dal centro storico.
Nata come torre vignaiola di fine ‘700, faceva parte anticamente dei numerosi poderi appartenenti all’azienda agricola della famiglia Fantini; negli anni più recenti è stata ristrutturata e trasformata in Bed and Breakfast, e gestita dalla figlia degli attuali proprietari, Beatrice, e dall’efficiente signora Giuliana.
La ristrutturazione è stata eseguita nel rispetto della tradizione, senza stravolgere elementi tipici del passato, come il colore bianco e rosa delle pareti che distingueva i poderi dell’azienda agricola, o il galletto che spicca sulla facciata, ad indicare lo stemma di famiglia.
Circondata dal verde delle vallata circostante, Torre Fantini si compone di tre camere: “Il Nido dei Rondoni” (dove eravamo ospiti noi) e “Le Ginestre” al primo piano, e “La Vecchia Torre” a quello inferiore, a fianco della quale si trova anche un salottino in comune per guardare la tv. La colazione viene invece servita in una piccola dépendance esterna, molto intima e caratteristica.
L’intera struttura è completamente immersa nella natura, ed il nostro soggiorno si è svolto nel più totale relax e in un silenzio quasi surreale (ma vi assicuro che dopo la musica assordante della Festa del Falò non c’era niente di più bello!). Insomma, una scelta consigliatissima per chi è stanco del traffico cittadino e vuole staccare la spina concedendosi una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni!
Vi lascio qui sotto qualche suggerimento per altre esperienze da fare in Romagna: