Come molti di voi già sanno, mi piace sempre andare alla ricerca dell’insolito nei viaggi che faccio: scoprire qualche luogo nascosto, che spesso non viene preso in considerazione dalla maggior parte dei turisti; di quelli da inserire appositamente nella mia lista delle cose da fare, anche se di solito vengono depennati per mancanza di tempo o di interesse, tanto per intenderci. Anche a Budapest mi sono mossa in questo modo, e non è che di cose importanti e famose da vedere ce ne fossero poche, capiamoci bene: i chilometri da macinare sono tanti, nonostante fortunatamente non siano da percorrere tutti a piedi, e trascorrere qualche giorno in città vi porterà inevitabilmente a fare delle scelte.
Il mio luogo insolito a Budapest esiste ed ha il nome evocativo di Ospedale nella Roccia.
Cosa vedere a Budapest di insolito: l’Ospedale nella Roccia
L’Ospedale nella Roccia è un bunker-ospedale sotterraneo, realizzato nell’intrico delle grotte naturali del monte del Castello; esso rappresenta uno dei pochi esempi di monumento perfettamente conservato risalente al XX secolo in Ungheria, e ha svolto un ruolo di primaria importanza durante la Seconda Guerra Mondiale e la rivoluzione del 1956. Con lo scoppio della guerra, infatti, una parte importante del sistema di grotte venne preventivamente rinforzata e trasformata in rifugio antiaereo, e i lavori vennero portati avanti fino al 23 febbraio 1944, giorno dell’inaugurazione dell’ospedale. Progettato inizialmente per 60 persone, arrivò ad ospitare oltre 700 pazienti, soprattutto nel momento di maggiore crisi in seguito ai bombardamenti dell’estate di quello stesso anno.
Il percorso museale si snoda tra gli ambienti principali dell’ospedale stesso, dove ogni cosa è rimasta ferma ed immutata dal secolo scorso: qui infatti è tutto originale, dalle strumentazioni utilizzate fino ai pavimenti. L’intera struttura si sviluppa su un solo piano, in nessun punto sono presenti scale, e questo era sicuramente un notevole vantaggio per il trasporto delle barelle con sopra i pazienti.
Preparatevi perché scendendo qui sarà davvero come fare un salto indietro nel tempo, in una realtà che è stata una delle più tremende non solo per l’Ungheria ma per il mondo intero. Il realismo degli ambienti e delle scene al loro interno sono resi sapientemente attraverso l’utilizzo di manichini molto espressivi, in certi casi sembra davvero che siano in procinto di muoversi da un momento all’altro!
Le camere di degenza erano tre, suddivise per uomini, donne e soldati, mentre la sala operatoria era una sola, ma grande e moderna per il periodo, tanto che consentiva l’operazione in contemporanea di due pazienti. Anche l’attrezzatura dell’ospedale era di altissimo livello, arrivando a vantare apparecchi a raggi X, un sistema di ventilazione e due generatori che garantivano il funzionamento della struttura anche in caso di interruzione dell’energia.
A Natale del 1944 i sovietici riuscirono ad isolare l’ospedale da quello di San Giovanni in superficie, da cui riceveva cibo fresco, perciò venne allestita una cucina all’interno delle grotte, che furono così trasformate in una vera e propria città sotterranea.
Il numero delle vittime diventò così elevato che vennero messi al lavoro tutti quelli che avevano anche solo una conoscenza medica minima: perfino molte donne nobili dovettero contribuire alla cura dei pazienti come infermiere. L’Ospedale nella Roccia riuscì comunque ad uscire indenne da bombardamenti e battaglie, mentre la maggior parte degli ospedali in superficie fu distrutta dai ripetuti attacchi.
L’Ospedale venne chiuso nel giugno del 1945, per poi essere nuovamente riaperto all’inizio della Rivoluzione sovietica del 1956: in questa occasione, vennero fatti nascere qui anche alcuni bambini. Durante la Guerra Fredda, l’Ospedale venne ampliato e dotato di macchine moderne che consentivano di curare i pazienti anche in caso di attacco chimico o nucleare, oltre ad un sistema di ventilazione in grado di filtrare i gas tossici e pulire l’aria, trasformando questa struttura in un vero e proprio bunker. L’ultima parte del percorso si focalizza su questi aspetti, con una nuova esposizione sulle bombe di Hiroshima e Nagasaki e due installazioni sugli effetti di queste tremende armi.
L’Ospedale nella Roccia venne fatto chiudere definitivamente nel 2002, tagliando i fondi per la sua riqualificazione, e nel 2007 iniziarono i lavori di ristrutturazione che porteranno a farlo diventare la sede museale che è oggi.
Devo avvisarvi che immergersi in questa realtà potrebbe essere un’esperienza forte, durante la visita sottoterra vi immedesimerete sicuramente nell’orrore dell’epoca, e una volta usciti credo che vi verrà spontaneo tirare un piccolo sospiro di sollievo tornando ad una realtà più tranquilla e sicura. Resta comunque una visita assolutamente da fare per chi vuole anche solo provare di comprendere le difficoltà del periodo, e di come venivano affrontate e talvolta superate da uomini e donne coraggiosi.
Informazioni pratiche: l’Ospedale nella Roccia è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20, ed il biglietto di ingresso ha un costo di 4.000 Ft (poco più di 13 Euro); è possibile accedervi esclusivamente con visite guidate della durata di un’ora e mezza circa. Il nostro ringraziamento speciale va a Fruzsina, che ci ha accompagnati in un tour privato e ci ha spiegato la storia dell’Ospedale in modo chiaro e comprensibile, consentendoci di scattare tutte le foto di cui avevamo bisogno per documentare l’articolo. E’ possibile abbinare la visita dell’Ospedale a quella del Palazzo Reale con un tour guidato di entrambi.
Per altre attrazioni da visitare in città, vi rimando ai miei articoli più completi Visitare Budapest in 3 giorni con la Budapest Card e Cosa vedere a Budapest in 4 giorni: itinerario, informazioni e consigli.
14 Commenti
Davvero curioso ed i manichini sembrano veri! Ignoravo la sua esistenza eppure ho girato in lungo ed in largo la città 🙂
In effetti rimane leggermente nascosto Stefania!
Mamma mia che luogo affascinante, e al tempo stesso inquietante. A primo sguardo, i manichini sembrano proprio persone. Adoro scoprirne luoghi poco turistici e questo ospedale é senz’altro particolare!!
Molto particolare Roberta, i manichini sembra che siano lì lì per muoversi! 🙂
Budapest è una delle nostre città preferite in Europa. Vorremmo ritornarci il prima possibile inserendo luoghi meno turistici. Questo ospedale sembra quasi essere vero con manichini veramente realistici! Fa quasi senso
Sì Engi, in effetti i manichini fanno quasi impressione!
Già essere in ospedale è un’esperienza non proprio facile, per cui chissà come doveva essere angosciante l’idea di essere in un ospedale sottoterra. Claustrofobia, ansia di rimanere imprigionati nelle gallerie… Però al di là di questo è stata un’idea geniale che ha permesso di salvare tante vite.
Quei manichini sembrano veri, nella prima foto ho pensato che fossero persone in carne ed ossa in una sorta di “tableau vivant”!
E’ vero Silvia, danno davvero l’impressione di uomini in carne ed ossa, sono molto realistici!
Ma che posto curioso davvero!!! un viaggio nel tempo…una realtà cosi vicina, ma nello stesso tempo così lontana! Bello che tutto sia rimasto com’era, attrezzature originali ecc. E grazie per aver condiviso questa curiosità, anche a me piace scovare mete insolite!
Questa è stata il vero tesoro nascosto di Budapest!
Em em, bello, carino e sicuramente molto realistico..
E forse è il motivo per cui ora non so se riuscirei a vederlo.. magari in un futuro prossimo chissà
Capisco Elena, capisco! 🙂
Bellissimo! Un posto del genere non ce lo vogliamo perdere , a patto che non sbuchino fuori dottori veri !
Tranquilli ragazzi, durante il nostro giro non ne abbiamo visti! 🙂