In provincia di Bologna, a circa 30 chilometri dalla città, esiste un museo a cielo aperto.
Dove i quadri non sono rinchiusi in gallerie o pinacoteche.
Anzi, parlare di quadri sarebbe a dir poco riduttivo. Questi dipinti sono grandi, alcuni enormi, e si possono ammirare direttamente sulle pareti delle abitazioni del borgo, semplicemente passeggiando con il naso all’insù per i suoi vicoli.
Questo paese che dalla mia descrizione sembra essere uscito da un libro delle fiabe porta il nome, più realistico, di Dozza Imolese.
Cosa vedere a Dozza in un giorno: visita al colorato paese dei murales
A Dozza sono stata varie volte nel corso degli anni, perché a Bologna, quando non si sa cosa fare la domenica pomeriggio, è facile proporre di andare a vedere “due murales”: e in poco più di mezz’ora, si è trasportati fuori dal caos cittadino, verso una realtà d’altri tempi.
Ma non siete curiosi di scoprire da dove nasce la tradizione artistica di questo paese? Ammetto che in tante volte che l’ho visto non me lo sono mai chiesto (a mia discolpa, in molte occasioni ci sono andata da piccola!), ma adesso sono qui per svelare questo mistero insieme a voi!
La trasformazione artistica del borgo comincia esattamente nel 1960, quando viene istituita la Biennale del Muro Dipinto, una manifestazione storica che da allora si tiene ogni settembre degli anni dispari, durante la quale gli artisti invitati possono dedicarsi alla street art e alla pittura su muro, realizzando in tre giorni un loro bozzetto.
Dozza si impegna in questo modo a promuovere nuove forme d’arte contemporanea e ad incentivare la creatività giovanile. Il bello di questa rassegna (non l’ho vissuta personalmente ma mi sembra di intuirne lo spirito!), è che gli artisti dipingono a diretto contatto con il pubblico presente, con il quale possono interagire in tempo reale e dal quale trarre, perché no, utili spunti e suggerimenti per le loro opere. Dagli anni Sessanta ad oggi sono stati 200 gli artisti che hanno partecipato alla Biennale, ed i murales che si trovano lungo i vicoli del borgo sono all’incirca un centinaio.
Oltre alla bellezza di questa iniziativa unica nel suo genere, c’è da sottolineare un altro aspetto della questione, che soprattutto ai nostri giorni male non fa: l’accesso al borgo di Dozza è completamente libero e gratuito, non ci sono restrizioni né limiti di orari, ognuno può decidere di andare quando preferisce. Meglio di così non so che cosa possiate chiedere…
Ma il borgo di Dozza non è solo arte, è anche storia: per ammirare la sua parte più antica dovrete raggiungere il centro del paese, dove si staglia maestosa la Rocca Sforzesca, ancora oggi perfettamente conservata.
La Rocca venne fatta costruire sulle rovine di precedenti fortezze ed ampliata nel 1310 da Romeo Pepoli, ma l’aspetto attuale si deve a Caterina Sforza, che la riedificò alla fine del XV secolo facendo alzare le spesse mura di cinta ed il torrione maggiore; la pianta è a forma esagonale, ed ha un perimetro di 530 metri.
Da principio concepita come struttura puramente militare, venne in seguito trasformata in palazzo signorile dalla famiglia Malvezzi sul finire del ‘500, per poi passare, in via ereditaria, alla famiglia Malvezzi-Campeggi che vi dimorò fino al 1960. Con l’estinzione dell’ultimo erede in quell’anno, la Rocca venne acquistata dal Comune ed aperta al pubblico; nel suo cortile, vengono spesso ospitati concerti, spettacoli o degustazioni.
L’itinerario di visita comprende i saloni e le camere da letto del piano nobile, la cucina, le prigioni e le stanze di tortura, nonché il camminamento che collega la Torre Minore a quella Maggiore. Il cuore della residenza è al piano nobile, nella Sala di Rappresentanza arredata con mobili e dipinti del ‘700 che si apre sul grande terrazzo.
All’interno della Rocca è allestita anche una Pinacoteca dedicata all’arte contemporanea, che racchiude gli oltre duecento bozzetti della Biennale del Muro Dipinto e le opere che sono state staccate dalle mura del borgo per esigenze conservative.
Al termine della visita si scende nei sotterranei, che dal 1970 ospitano l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, e nel 2006 la Rocca di Dozza è stata riconosciuta come “Museo di Qualità” dall’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali.
Cosa vedere nei dintorni di Dozza: curiosità e suggerimenti
Se la visita al colorato borgo di Dozza è stata di vostro gradimento, vi farà piacere sapere che in Emilia Romagna esiste un altro paese dai muri dipinti, forse meno famoso del precedente ma altrettanto meritevole di essere scoperto: il suo nome è Saludecio, e si trova nell’entroterra romagnolo in provincia di Rimini. Se volete documentarvi meglio, leggete l’articolo che ho scritto a riguardo!
24 Commenti
Wow che belli questi posti e questi dipinti!
Grazie Marina, sono contenta che ti siano piaciuti!
Sono stata a Bologna ma non mai avuto l’occasione per visitare i dintorni. Dozza è proprio un bel borgo e coi murales è ancor più bello! Trovo che i muri decorati riescano ad abbellire ed arricchire facciate altrimenti anonime 🙂
Ciao Stefania, se tornerai a Bologna fammi sapere così magari riusciamo a conoscerci e ti do qualche altra dritta per i dintorni! 🙂
Sai perché mi piace leggere i tuoi articoli?
Il primo motivo è che scrivi di posti in Italia e secondo sono luoghi poco conosciuti ma tanto affascinanti e particolari.
Questo borgo infatti mi piace moltissimo e me lo segno perché non si sa mai che un giorno capiti in zona 🙂
Grazie Camilla per le tue belle parole! 🙂
Avevo già sentito parlare di Dozza, mi ricorda tanto un paesino pieno di murales in Calabria, si chiama Diamante. Spero di poter visitare presto questo piccolo borgo colorato!
Vedi quante cose nuove si scoprono Giulia? Io non avevo mai sentito parlare di Diamante, me lo segno! 🙂
Fantastico…e pensare che da molte parti i murales sono visti come il demonio e non parlo di quelle scritte insulse, ma di vere e proprie opere d’arte! Leggendo il tuo post mi hai fatto venire in mente la Calandriniana, una rassegna di artisti che ha luogo ogni anno a Sarzana, un bel borgo a 5 minuti da casa mia! Loro non dipingono muri ma grosse tele e lo fanno in mezzo alla gente, in piazza! La rassegna dura due settimane e la piazza è piena di sedie dove ci si può sedere per guardare gli artisti all’ opera ma anche scambiare 2 chiacchiere con loro!
Mi ispira un sacco la rassegna di cui parli, vado subito a cercare qualche informazione al riguardo! Grazie per questa segnalazione! 🙂
Sono stata a Dozza in una giornata fin troppo calda della scorsa estate. Non sono riuscita a godermela fino in fondo perché ad ogni passo perdevo 3 chili di sudore e dopo una mezza giornata trascorsa a Bologna eravamo parecchio stanchi! Però ricordo il suo silenzio, i bellissimi murales e il canto delle cicale! <3
Ciao Lucrezia, mi dispiace che tu non sia riuscita a godertela al massimo! In effetti anch’io un anno sono andata a farci un giro a luglio e non era proprio il momento ideale! 🙁
Un posto veramente interessante e fuori dal comune. Io adoro la street art, che però viene spesso demonizzata o scambiata per arte provocatoria. Trovo invece che sia un ottimo modo di espressione, un ottimo modo per far conoscere l’arte a tutti. Un paese che poi accetta di buon grado di avere i muri dipinti e non solo ospita anche un festival dovrebbe essere portato ad esempio a tutti.
Concordo davvero con quello che hai detto Mariacarla! 🙂
Ma che spettacolo! Non vedo l’ora di visitarlo! Non avrei mai immaginato potesse esistere! Grazie 🙂
Grazie a te per essere passata di qui! 🙂
Un museo a cielo aperto! Meraviglioso! Non ne sapevo assolutamente l’esistenza! Grazie di averne parlato 😉
Sono sempre felice di far conoscere piccoli pezzetti interessanti della mia amata Emilia Romagna! 🙂
Hai citato anche Saludecio!!!! Grande Chiara! Io la conosco bene, perché abito vicino. Mi manca invece Dozza! Ma non per molto, perché voglio andarci presto. Amo i paesi dipinti. Adoro l’idea che a Dozza vi sia un festival dedicato, durante il quale si porta avanti questa splendida forma d’arte e voglio visitare anche la rocca. Quindi sarà una prossima meta!
A presto,
Claudia B.
Io ho scoperto Saludecio grazie ad una gita organizzata a cui ha preso parte mia madre, forse è meno famoso di Dozza ma altrettanto bello e colorato! 🙂
Wooooow! Io adoro la street art! E questi murales sono meravigliosi!!!! Mister Magoo !! 🙂 ahahah! Davvero una galleria d’ arte contemporanea a cielo aperto! Se non lo leggevo qua non avrei mai scoperto l’esistenza di questo posto ( e nemmeno di quello memo famoso: Saludecio!) Grazie per aver condiviso: posti cosi andrebbero incentivati perché danno spazio alla creatività e non la reprimono…nel senso: vuoi dipingere sui muri? Perfetto! Vai e dai il meglio di te, non vandalizzare, ma migliorare una città che diventa come un libro colorato! Spero di avere l’occasione di vedere questo posto di persona magari quando gli artisti sono all’opera! 😉
Sono stata qui varie volte ma gli artisti all’opera non li ho visti nemmeno io…dobbiamo rimediare entrambe! 🙂
Chiara, questo luogo è stupendo e ti ringrazio di avermelo fatto conoscere. Lo inserisco nella mia lista di luoghi da vedere, perché sono certa che mi piacerà 🙂
Allora sono felice di avertelo fatto scoprire Elisa! 🙂