Gorizia sembra essere oggi la destinazione più sottovalutata a livello turistico dell’intero Friuli Venezia Giulia, con ogni probabilità per un duplice motivo: prima di tutto, perché viene messa in ombra dalla non troppo distante e sicuramente più conosciuta Trieste e, in secondo luogo, in quanto città collocata proprio lungo il confine italo-sloveno, viene forse considerata senza una vera e propria identità ben definita.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che Gorizia ha un passato glorioso, soprattutto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, quando venne prescelta come meta turistica privilegiata dall’alta borghesia del tempo, che la preferiva ad altre destinazioni per il clima mite, l’atmosfera tranquilla delle sue vie e la bellezza dei paesaggi nei dintorni: tutte queste caratteristiche positive fecero sì che le venisse attribuito anche il soprannome di “Nizza Austriaca”, termine che si riflette ancora oggi nell’eleganza di alcuni palazzi e nei curati giardini e parchi del centro storico.
Noi abbiamo avuto l’occasione di visitare questa città in un weekend lungo dedicato alla scoperta del Friuli Venezia Giulia, ed in questo articolo voglio illustrarvi cosa vedere a Gorizia in un giorno, con l’itinerario a piedi che abbiamo seguito noi e le principali attrazioni che vi consiglio di non perdere.
Cosa vedere a Gorizia in un giorno: itinerario a piedi per il centro storico
La nostra giornata alla scoperta di Gorizia a piedi è cominciata, devo proprio dirlo, da uno dei suoi pezzi forti, il Palazzo Coronini Cronberg, racchiuso da un parco curatissimo che lo protegge e un po’ lo nasconde dagli occhi indiscreti di chi non sembra in grado di apprezzarlo a dovere. Noi abbiamo esplorato l’area verde prima di iniziare la visita guidata, in una sonnacchiosa domenica mattina di fine giugno insieme a poche altre persone, riuscendo così a godercela appieno. Il Parco Coronini Cronberg è ad ingresso libero e aperto tutto l’anno dall’alba al tramonto e, con i suoi quasi cinque ettari di estensione, rientrava di diritto nell’ambizioso programma di riqualificazione urbana di fine Ottocento che puntava a far sì che Gorizia venisse definita con il termine di “città giardino”; l’ideatore del complesso fu Alfredo Coronini, che lo realizzò in stile romantico, modellandolo con sculture, statue, terrazze e specchi d’acqua. Ancora oggi, la cura del parco emerge immediatamente appena si varca il cancello principale, anche solo per il fatto che al suo interno è vietato fumare.
Il Palazzo Coronini Cronberg è una dimora storica risalente alla fine del Cinquecento, ed è oggi gestito dall’omonima Fondazione per volontà del suo ultimo proprietario, il conte Guglielmo; al suo interno, è possibile accedere solamente con visite guidate della durata di circa un’ora. Sopra alla biglietteria, si può visitare autonomamente un ambiente dove alcuni pannelli spiegano la storia dell’edificio, per poi raggiungere dopo mezz’ora la guida davanti al portone principale e cominciare il tour vero e proprio.
Il percorso museale si snoda attraverso 15 sale tutte con arredi originali, dai saloni del piano terra fino ad arrivare alle più sontuose camere del piano nobile, ed è possibile percepire ancora oggi la presenza degli antichi proprietari attraverso i loro lasciti, quali soprammobili, fotografie ed oggetti di uso quotidiano. In uno degli ambienti del piano superiore sono inoltre conservate un paio di opere di inestimabile valore, di cui la Fondazione va molto fiera: due sculture appartenenti alla serie delle “teste di carattere” dell’artista visionario Franz Xaver Messerschmidt, facenti parte della collezione di 44 che sono state rintracciate ai giorni nostri, e la maggior parte delle quali sono conservate nel Museo del Belvedere di Vienna. Le sculture, che l’autore realizzò durante il periodo in cui era affetto da schizofrenia, ritraggono il suo viso in espressioni esagerate e grottesche, che costituivano per l’artista un mezzo per tenere a bada ed esorcizzare i demoni da cui si sentiva perseguitato.
A Palazzo Coronini Cronberg vengono spesso allestite mostre temporanee oltre alle esposizioni permanenti, e da pochi giorni è stata proprio avviata “Verde Sublime”, un percorso dedicato alla rappresentazione della natura tra Neoclassicismo e Romanticismo, che accompagnerà i visitatori fino a gennaio 2021. Un’altra valida iniziativa promossa dalla Fondazione è la Card Coronini, che verrà consegnata a tutti coloro che accederanno al palazzo con biglietto intero, e che darà diritto ad uno sconto del 50% sulle visite successive: questo pass ha validità di un anno e non è nominale, quindi può anche essere ceduto o regalato, approfittatene! Il costo del biglietto intero è di 8 euro, e per gli orari e le prenotazioni per le visite guidate vi rimando al sito ufficiale della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg.
A metà mattinata abbiamo cominciato ad esplorare i Musei Provinciali di Gorizia partendo da Palazzo Attems Petzenstein, in Piazza De Amicis, che ospita dal 1900 la Pinacoteca cittadina: al suo interno è allestita l’esposizione permanente, con opere che spaziano dal primo Cinquecento alle diverse correnti espressive di inizio Novecento, ma in alcuni periodi dell’anno trovano spazio anche mostre temporanee. Uno dei nuclei principali della collezione della Pinacoteca verte intorno ai dipinti del XVIII secolo, che nel corso del tempo sono andati aumentando grazie ad acquisti, depositi e donazioni, fino ad inglobare le opere dei massimi esponenti dell’arte giuliana della prima metà del secolo.
Usciti dalla Pinacoteca si era ormai fatta ora di pranzo, e in appena 5 minuti di camminata a piedi abbiamo raggiunto il cuore del centro storico di Gorizia, ovvero Piazza della Vittoria, attorno alla quale si affacciano bar, caffetterie e piccoli locali all’aperto, nei quali i goriziani amano sedersi anche solo per sorseggiare un aperitivo; noi, dal momento che avevamo ancora un pomeriggio bello pieno, abbiamo optato per una sosta veloce, fatta di un tagliere di salumi misti accompagnati da pane e bruschette. A livello architettonico, sulla piazza spicca anche la Chiesa di Sant’Ignazio, dall’imponente facciata racchiusa fra due torri campanarie, mentre al centro del piazzale è possibile ammirare la Fontana del Nettuno, nella quale tre Tritoni raffigurano gli altrettanti fiumi che lambiscono il territorio di Gorizia: l’Isonzo, il Corno e il Vipacco.
Tra le cose da vedere a Gorizia non potete assolutamente perdervi la parte più alta e antica della città, ovvero Borgo Castello, arroccato intorno all’imponente fortezza e raggiungibile in circa 10 minuti a piedi da Piazza della Vittoria, con una salita non troppo faticosa. Appena arrivati in cima, vi ritroverete proprio di fronte alla piccola e graziosa Chiesetta di Santo Spirito, risalente al Quattrocento, alla sinistra della quale si trova la sede principale dei Musei Provinciali di Gorizia, che presenta al suo interno numerose collezioni artistiche degne di nota, alle quali ci siamo dedicati nel primo pomeriggio.
Appena superata la biglietteria, la prima esposizione alla quale ci si rivolge è il Museo della Grande Guerra, allestito a partire dal 1990 nei sotterranei del palazzo: in un percorso che si snoda attraverso dieci sale, sono state raccolte armi, uniformi e documentazioni fotografiche in grado di documentare questo immane conflitto, cercando però di dare una versione dei fatti il più possibile imparziale.
Al primo e al secondo piano dello stabile si trova la collezione che a mio parere è uno dei fiori all’occhiello dell’intera città di Gorizia: il Museo della Moda e delle Arti Applicate. Inaugurato nel 1999, esso si focalizza soprattutto sulla sezione tessile, in merito alla quale può vantare oggi oltre 9.000 capi tra abiti e accessori, oltre a possedere il più grande ed antico torcitoio circolare da seta; l’arco temporale che ricopre è compreso tra il 1900 ed il 1920, e l’area di riferimento è prevalentemente mitteleuropea, anche se alcuni tra gli abiti più belli e colorati provengono direttamente da Parigi.
Per festeggiare le due decadi dalla sua nascita, il Museo ha deciso di rinnovarsi con l’allestimento “Righe, Quadri, Fiori”, evidenziando nel percorso gli abiti con queste tre fantasie, e la mostra “Vent’anni del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia”, che consentirà di ripercorrere gli elementi salienti delle mostre temporanee dal 1999 ad oggi.
Al termine della visita a questi due musei, potrete concludere il vostro percorso nelle sale che ospitano una piccola collezione archeologica al piano terra, dalla parte opposta rispetto alla biglietteria; per il giro completo di tutte le sezioni abbiamo impiegato all’incirca un’ora e mezza, e per le informazioni in merito ad orari e modalità di accesso vi rimando al sito ufficiale dei Musei Provinciali di Gorizia.
Una volta usciti dall’edificio, abbiamo proseguito il nostro itinerario verso la parte più alta del borgo antico per raggiungere il Castello, al quale siamo potuti accedere con una visita accompagnata della durata di 30 minuti. Questa fortezza, risalente al XVI secolo, venne quasi completamente distrutta durante la Prima Guerra Mondiale, ma fu ricostruita mantenendo il suo aspetto originario e la pianta pentagonale che la caratterizzava dalle origini, e che la rendono ancora oggi uno dei simboli indiscussi dell’intera città. Tutte le sue sale sono ancora arredate con mobili risalenti all’epoca.
Queste sono a mio parere le attrazioni imperdibili se si vuole visitare Gorizia in un giorno, ma vi voglio lasciare con un ultimo spunto e una curiosità per terminare al meglio il vostro percorso: come vi avevo già accennato all’inizio, questa città si trova proprio sul confine, quindi prendete la macchina e raggiungete il Piazzale della Transalpina, presso la stazione dei treni di Nova Gorica, dove potrete davvero posizionarvi con un piede sull’Italia (a Gorizia) e uno in Slovenia (a Nova Gorica) e documentare con uno scatto la vostra impresa… proprio come ho fatto io!
3 Commenti
Buongiorno, complimenti per l’articolo. Faccio solo una precisazione che potrebbe essere utile ai turisti in visita a Gorizia. In piazza Transalpina, all’interno della stazione ferroviaria di Nova Gorica si trova un utilissimo infopoint transfrontaliero, il Kit Cultural information touchpoint Nova Gorica/Gorizia. Visitare questo posto e’ un ottimo punto di partenza per qualsiasi visitatore in quanto e’ possibile trovare moltissimo materiale su Gorizia, Nova Gorica e piu’ in generale su FVG e Slovenia. Gli operatori sono estremamente disponibili e preparati su qualsiasi itinerario abbiate deciso di intraprendere in zona.
Certo Sergio, anzi grazie per la segnalazione!
Prego, e ancora complimenti! 🙂