In Austria siamo già stati davvero parecchie volte, perché ci piace quella sensazione di recarci all’estero pur restando ad un passo da casa: anche per questo 25 aprile, in cui avevamo a disposizione per viaggiare soltanto un weekend lungo dal venerdì alla domenica, abbiamo deciso di raggiungerla, seppur per un breve mordi e fuggi. Tra le cittadine di più grandi dimensioni ci mancavano da visitare soltanto Linz e Graz, e abbiamo optato proprio per quest’ultima, che non ha per nulla deluso le nostre aspettative. In questo articolo vi racconto cosa vedere a Graz in 3 giorni, tempistica ideale per poterla scoprire al meglio (anche se in realtà, dovendo mettere in conto anche il viaggio, a posteriori ci avrebbe fatto comodo una mezza giornata in più).
Itinerario di Graz: cosa fare e vedere in tre giorni
Giorno 1 (25/04): siamo partiti da Bologna alle 7,30 e abbiamo raggiunto Graz in 6 ore di macchina, non abbiamo trovato traffico e ci siamo fermati a Tarvisio per fare benzina e un altro paio di volte per una breve pausa.
Ci siamo subito recati al nostro alloggio, il MyCrib, un piccolo appartamento alla periferia della cittadina, che ci aveva subito attirato per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, incentivato dalla possibilità di utilizzare la cucina e dalla comoda posizione proprio accanto alla fermata del tram. Il check in è libero in quanto abbiamo potuto ritirare le nostri chiavi grazie al codice che ci avevano inviato tramite email, la camera dell’alloggio si è rivelata confortevole e accogliente, la cucina non era troppo grande ma ci siamo adattati per le due notti che avevamo prenotato. La stanza è al piano terra, e davanti all’ingresso si trova il parcheggio gratuito riservato ai condomini.
Dopo aver scaricato le valigie ci siamo fermati in appartamento per un veloce pranzo, poi abbiamo preso il tram (dal nostro alloggio passavano le linee 3 e 5) che in appena 10/12 minuti ci ha fatto arrivare in centro a Graz, dove abbiamo iniziato subito a visitare le attrazioni della cittadina. Per goderci il nostro viaggio al meglio, ci eravamo già muniti prima di partire della comoda Graz Card, che ci ha consentito di visitare tutte le attrazioni e i musei risparmiando e nella quale sono inclusi anche i mezzi pubblici illimitati per la durata del vostro soggiorno (è previsto il formato per 24, 48 o 72 ore, noi abbiamo optato per quest’ultimo).
La prima attrazione che abbiamo visitato è stato il Quartiere Joanneum, un polo museale dove da un’unica entrata è possibile accedere a tre diversi musei: la Neue Galerie Graz, il Museo di Scienze Naturali e il Center of Science Activities (COSA). Noi li abbiamo visitati proprio in quest’ordine, restando all’interno dalle 14,30 fino alle 17 circa. La Neue Galerie raccoglie opere d’arte dal XIX secolo fino ad oggi, il Museo di Scienze Naturali è organizzato in un percorso che attraversa le ere geologiche e la biodiversità della Stiria, mentre al COSA potrete testare esperienze a tema scienze e tecnologia (a noi quest’ultimo è quello che è piaciuto meno e che consigliamo soprattutto a chi viaggia con bambini).
Ancora una volta sotto ad una sottile pioggerellina che ci avrebbe accompagnati per tutto il pomeriggio, ci siamo riparati all’interno del Duomo, fatto costruire tra il 1438 ed il 1464 come chiesa di corte per volere dell’Imperatore Federico III, e poi nel vicino Mausoleo, monumento funebre progettato per l’Imperatore Ferdinando II dall’artista italiano Giovanni Pietro de Pomis, che sarebbe diventato a livello artistico la tomba più sontuosa di un imperatore d’Asburgo.
Sempre sfidando la pioggia, ci siamo diretti al grande carillon nella Glockenspielplatz, dove ogni giorno alle 11, 15 e 18 si aprono le due finestrelle ed esce una coppietta di legno intagliato che indossa il tipico costume della regione e che si muove a ritmo di musica. Noi ci siamo presentati un po’ prima delle 18 ma purtroppo non si è azionato nulla, e abbiamo riprovato anche il giorno dopo alle 15 e ancora niente, salvo poi scoprire all’Ufficio del Turismo che il carillon in quei giorni non era funzionante.
Come ultima attrazione della giornata, siamo saliti lungo la Scala a doppia elica, capolavoro scultoreo del tardo Gotico costruita tra il 1499 ed il 1500, uno degli esempi più significativi nell’ambito dell’architettura mitteleuropea.
La sera siamo rientrati in appartamento, cenando con qualcosa di veloce che ci eravamo portati dall’Italia.
Giorno 2 (26/04): il giorno seguente ci siamo svegliati con calma alle 8 e siamo usciti dal nostro alloggio un’ora dopo, perché a Graz le attrazioni e i musei non aprono prima delle 10.
Scesi dal tram abbiamo fatto una passeggiata per ammirare uno dei simboli più bizzarri della città, l’Isola galleggiante sul fiume Mur, un anfiteatro a forma di conchiglia concepita da un artista newyorkese in occasione dell’anno della cultura 2003, collegata alle due rive attraverso altrettanti pontili.
Nostra meta principale della mattinata era però lo Schlossberg, il piccolo castello su una roccia della collina che oltre 1.000 anni fa ha dato alla città il suo nome. Ci sono molti modi per percorrere i 123 metri fino alla sommità dell’altura: con la funicolare, con l’ascensore di vetro all’interno della collina, oppure a piedi tramite gli scalini o dalla piazza Karmeliterplatz. Io vi consiglio assolutamente di salire come abbiamo fatto noi con la funicolare perché arriva nel punto più alto, mentre con l’ascensore si arriva soltanto alla Torre dell’Orologio e dopo si dovrebbe fare della salita a piedi, mentre seguendo il nostro itinerario il percorso è tutto in discesa.
Purtroppo della grande fortezza rinascimentale di un tempo non rimane molto, ma la vista su Graz dall’alto merita comunque, ed inoltre siamo riusciti a fare il percorso completo graziati da qualche raggio di sole. La prima tappa del giro panoramico è l’ottagonale Torre Campanaria del 1588 che contiene la “Liesl”, famosa campana di quasi 5 tonnellate, che è stata messa in movimento tramite un meccanismo speciale.
Poco distante si trova la statua del Leone, e iniziando a scendere si arriva al Graz Museum Schlossberg, una piccola esposizione sulla storia di questa parte di città. Interessante è soprattutto il modellino interattivo situato nella casamatta. Il costo del’ biglietto per il museo è di 5 Euro, ed è inclusa anche l’audioguida.
Scendendo ancora si raggiunge la Torre dell’Orologio, simbolo della città alto 28 metri, all’interno del quale non è purtroppo possibile entrare. Proprio lì accanto si trova l’ascensore che abbiamo preso per ritornare nel centro storico. Dalle pareti in vetro, ci siamo accorti di un lungo tubo che seguiva il nostro stesso percorso, e abbiamo scoperto che si trattava dello Slo Scivolo, il lungo scivolo sotterraneo (175 metri) che vi farà provare un’esperienza adrenalinica con i suoi 40 secondi di curve.
Noi abbiamo preferito esperienze un po’ più tranquille, così ci siamo diretti al Graz Museum, il museo storico-culturale della città, le cui collezioni e mostre si occupano sia della storia passata che del presente della cittadina. Quando siamo stati noi, al secondo piano era stata allestita una mostra sulla democrazia.
Proprio nel portone lì accanto si trova il Museo di Storia, che documenta le epoche culturali della Stiria a partire dall’alto Medioevo e che oggi conta più di 35.000 pezzi esposti in varie teche in ambienti moderni, anche se lungo il percorso è possibile ammirare anche qualche bella sala antica.
Per pranzo abbiamo mangiato un piatto unico austriaco all’Altsteirische Schmankerlstub’n, un locale tipico del cento storico, e nel pomeriggio ci siamo diretti al Museo dell’Armeria, disposto su 4 piani, considerato un tempo il più grande arsenale dell’Austria interna e oggi la più grande raccolta di armi storiche del mondo con oltre 30.000 pezzi originali. L’esposizione è la medesima su tutti i piani, molto belli sono soprattutto i pavimenti originali in legno.
Cambiando completamente genere, abbiamo raggiunto la Kunsthause, il museo di arte moderna contemporanea che, pur non essendo il nostro genere preferito, abbiamo voluto visitare per via della sua struttura particolare, terminata nell’autunno 2003 e che ricorda dall’esterno un grande ippopotamo, venendo per questo motivo soprannominato “Baby hippo” o “Friendly alien” dai suoi visitatori.
Una volta terminata la visita abbiamo preso il tram 6 proprio di fronte alla Kunsthaus e in 20 minuti abbiamo raggiunto la Basilica di Mariatrost, un santuario eretto nel 1714 e meta di numerosi pellegrini. Fate attenzione perché il tram vi scarica proprio ai piedi della collina, ma trattandosi di un calvario le rampe di gradini per raggiungere la basilica sono abbastanza faticose! In alternativa, è possibile arrivare in cima anche con la macchina.
Terminata questa faticaccia siamo rientrati in appartamento per sistemarci e riposarci un po’, perché la sera avevamo un tavolo prenotato al Nova-Air, un ristorante allestito all’interno di un Il-62M sospeso a 22 metri di altezza, che abbiamo raggiunto in appena 10 minuti di macchina dal nostro alloggio. Il ristorante fa parte di un’area molto più vasta comprensiva anche di un hotel e di un centro spa, oltre ad un altro aereo lì accanto al quale però al momento non si può accedere; l’auto può essere lasciata gratuitamente nel parcheggio coperto della struttura per 3 ore. Noi abbiamo optato per una cena tipica austriaca, ma volendo si può accedere all’aereo anche solo per bere qualcosa, ma se decidete di mangiare è meglio prenotare il tavolo. Fate inoltre attenzione perché qui in Austria si mangia molto prima rispetto all’Italia, e al Nova-Air la cucina chiude alle 21,30!
Giorno 3 (27/04): neppure il tempo di abituarci ai nuovi ritmi austriaci che era già ora per noi di rifare le valigie, così abbiamo caricato la macchina e in appena 20 minuti di strada abbiamo raggiunto l’ultimo simbolo di Graz che ci mancava, il Castello di Eggenberg. La nostra idea iniziale era di raggiungerlo sempre in tram, cambiando linea in centro, ma di domenica abbiamo notato che passano molto più di rado, e la linea n.3 era addirittura soppressa. Anche con l’auto siamo comunque andati molto bene, perché nei festivi i parcheggi sono gratuiti e abbiamo trovato posto proprio di fronte all’ingresso del parco.
Il Castello di Eggenberg venne fatto costruire nel 1625 dal principe Hans Ulrich von Eggenberg sulla base di una simbologia macrocosmica dove le 4 torri rappresentavano le stagioni, le 12 porte i mesi e le 365 finestre i giorni. Oggi è entrato a far parte del Patrimonio mondiale UNESCO.
Noi siamo stati fortunati perché il castello riapriva proprio il giorno prima della nostra visita (è infatti chiuso nei mesi invernali) con una nuova esposizione dal titolo “Ambizione & Illusione”, che si può ammirare fino al 2 novembre 2025. La mostra, libera ma a numero contingentato, può essere prenotata come abbiamo fatto noi anticipatamente online, scegliendo il primo slot delle 10. La mossa si è rivelata vincente, perché le aree del castello sono tante ed è meglio iniziare per tempo, dedicando all’intero complesso almeno una mezza giornata.
La parte della mostra è quella più interessante ed impegnativa a livello di tempo, in quanto si snoda lungo le sale più regali e decorate (anche se in realtà, gli ambienti rimangono un po’ al buio perché le luci e l’attenzione vengono proiettate sull’esposizione). Terminato il giro prenotato (dal percorso obbligatorio e segnalato) potrete poi visitare liberamente la Alte Galerie (la galleria dedicata alla pittura) ed il Gabinetto numismatico, una piccola raccolta di monete antiche.
Il giro prosegue poi all’esterno nel giardino, dove è possibile passeggiare tranquillamente in mezzo a fiori e pavoni e raggiungere il Museo archeologico sul lato destro del parco. Quando siamo stati noi, con l’allestimento della mostra, era possibile visitare anche un padiglione esterno con un’esposizione temporanea artistica e musicale.
L’ultima parte abbiamo dovuto farla un po’ in fretta perché nel pomeriggio ci aspettava il viaggio di ritorno verso l’Italia, e un po’ ci è dispiaciuto perché quella è stata l’unica giornata di sole del nostro weekend lungo, ed era un piacere passeggiare in quello scenario (si può accedere anche al solo parco senza visitare il castello al costo di 2 Euro). Per la visita completa, abbiamo comunque impiegato 4 ore.
Unica pecca è che all’interno del complesso non è allestito un punto ristoro, è presente un piccolo café che offre solo bevande e qualcosa per la colazione (e a prezzi piuttosto esosi). Proprio all’ingresso del parco si trova un ristorante dal menù molto invitante, ma un po’ per le tante persone sedute e un po’ perché non volevamo perdere troppo tempo, abbiamo deciso di spostarci con la macchina poco più in là e di mangiare un panino (veloce ma buono) in uno dei pochi bar aperti della zona.
Siamo ripartiti da Graz alle 14,30 e siamo arrivati in Italia alle 20, a causa anche delle code trovate per strada.
Tre giorni per visitare Graz sono a mio parere l’ideale per scoprire tutto quello che questa cittadina ha da offrire, ma se ne avete anche uno in più, perché no?