Quando si sente nominare Pavia, il pensiero corre inevitabilmente alla sua Certosa, attrazione assai famosa a solo una manciata di chilometri dal centro storico di questa cittadina. Tuttavia, visto che a noi piace andare a curiosare anche nei luoghi un po’ meno conosciuti e turistici, abbiamo deciso di dare una possibilità a questa destinazione non troppo considerata, dedicandole una gita fuoriporta domenicale: in questo articolo, vi illustro proprio che cosa vedere a Pavia in un giorno, seguendo lo stesso itinerario a piedi che abbiamo percorso personalmente.
Visitare Pavia in un giorno: cosa vedere
Noi siamo partiti come al solito di buon’ora da Bologna, ma una gita a Pavia è sicuramente un’ottima soluzione in giornata anche per chi abita a Milano, che la può raggiungere in appena 1 ora di macchina (traffico permettendo ovviamente).
Un po’ in anticipo rispetto all’orario di apertura delle 10, eravamo davanti alla prima attrazione da visitare, i Musei Civici del Castello Visconteo, che in realtà sono stati il vero motivo per il quale abbiamo optato proprio per questa città: situati sul lato a nord ovest del centro storico, sono anche un buon punto di partenza per un itinerario a piedi di Pavia, e nei giorni festivi la macchina può essere lasciata gratuitamente in una delle strade limitrofe al parco che li circonda.
Il Castello Visconteo di Pavia fu costruito per volontà di Galeazzo II Visconti tra il 1360 e il 1365 ed è uno degli esempi di architettura tardogotica lombarda meglio conservati fino ai giorni nostri. Attualmente, è possibile accedervi negli orari di apertura dei Musei Civici (tutti i giorni dalle 10 alle 18) e visitarne il cortile, il porticato, il loggiato e il lapidario con un biglietto simbolico di 1 Euro, mentre le collezioni permanenti allestite nelle sale interne hanno un costo di 10 Euro (per tutte le sezioni aperte) o ridotto di 5 (se si vuole visitare una sezione singola). Noi siamo entrati gratuitamente perché questa attrazione è inclusa nell’Abbonamento Musei Lombardia, comodo strumento che stiamo utilizzando da un po’ di tempo per andare alla scoperta di questa regione.
Il percorso di visita dei musei si snoda su tre piani del castello, ma purtroppo abbiamo trovato molte aree chiuse (riguardando sul sito viene segnalato che per esigenze organizzative non è sempre possibile garantire l’apertura contemporanea di tutte le sezioni museali, ma negli avvisi di riapertura sui social non abbiamo trovato la comunicazione). Nello specifico, abbiamo avuto la possibilità di visitare la Quadreria dell’800 allestita al secondo piano, la Sala del modello ligneo del Duomo al primo, e la sezione Romanica e Rinascimentale al pianterreno, che è stata anche la più ampia e quella che mi ha colpito maggiormente. Sempre al piano terra, siamo potuti accedere anche alla mostra temporanea “Identità S-velate” dell’artista Volker Hermes, prorogata eccezionalmente fino a luglio 2021 (il biglietto di ingresso solo per questa esposizione è di 5 Euro).
Il giro è autonomo e anche solo con le sale parzialmente aperte ci ha tenuti impegnati un’ora e mezza abbondante, ma in condizioni normali mettetene in conto almeno due.
Dal Castello Visconteo ci siamo poi incamminati a piedi per raggiungere il centro storico, passando davanti al Monumento a Giuseppe Garibaldi, imponente sperone di roccia situato in Piazza Castello, fino ad arrivare a Piazza San Pietro in Ciel d’Oro, sulla quale si affaccia l’omonima Basilica: al suo interno è conservata l’arca trecentesca che contiene le spoglie di Sant’Agostino, che noi però siamo riusciti ad intravedere soltanto di sfuggita dal portone perché siamo arrivati in orario di Messa. Nel pomeriggio abbiamo provato a ripassare ma abbiamo trovato la chiesa chiusa.
Visitare le chiese del centro storico di Pavia è stato comunque abbastanza complicato, perché spesso erano aperte soltanto per le funzioni e venivano chiuse subito dopo o per la pausa pranzo: nel nostro tragitto, siamo riusciti a vedere all’interno la Basilica di San Michele ed il Duomo al secondo tentativo (al primo hanno sigillato le porte proprio al nostro arrivo), mentre non abbiamo avuto la stessa fortuna con la Chiesa di Santa Maria del Carmine, che ci siamo accontentati di vedere soltanto dall’esterno.
Il nostro itinerario è proseguito fino alla Statua della Minerva, imponente figura femminile in marmo e bronzo al centro dell’omonima rotonda, per poi virare fino al fulcro di Pavia passando davanti al Palazzo del Broletto, sede storica delle riunioni municipali in Piazza della Vittoria.
Continuando nella nostra camminata, abbiamo raggiunto il lato meridionale del centro storico, caratterizzato per essere adagiato sul fiume Ticino: quest’ultimo, viene attraversato da una delle attrazioni divenuta nel tempo uno dei simboli storici delle città di Pavia, il suo Ponte Coperto. Edificato sui resti del ponte romano risalente al XIV secolo e andato distrutto, la nuova costruzione venne inaugurata nel 1951 e presenta 5 arcate, più larghe rispetto a quelle del precedente, due portali alle estremità e una piccola cappella religiosa al centro. Sulla sinistra del portale opposto al centro storico, è stata eretta la Statua della Lavandaia, un’opera in bronzo realizzata nel 1981 in ricordo delle tante donne che si recavano lungo le rive del fiume per lavare i panni.
Terminata la visita al Ponte Coperto si era fatta ormai ora di pranzo, così abbiamo iniziato a cercare un ristorante che ci ispirasse, ma nonostante i tanti localini del centro abbiamo fatto fatica a trovare posto, in quanto quasi tutto pieno o prenotato: abbiamo così optato per comprare in un forno un bel pezzo di focaccia ripiena, che siamo andati a mangiare comodamente seduti su una panchina all’ombra nel piccolo parco adiacente alle 3 Torri Medievali, realizzate tra l’XI e il XIII secolo e oggi completamente inserite nel tessuto urbano della città. Proprio di fronte a queste si trova la Cripta di S. Eusebio, che si può visitare soltanto su prenotazione.
Dopo esserci rifocillati per bene, abbiamo raggiunto una delle attrazioni che vi consiglio assolutamente soprattutto se viaggiate con bambini (ma che sono sicura piacerà agli adulti come è stato per me), ovvero il Museo di Storia Naturale Kosmos.
Il percorso di visita si snoda attraverso 11 sale di reperti, ed è molto interessante perché nei vari ambienti sono presenti molte postazioni interattive con video e giochi; il costo del biglietto è di 6 Euro, e per fare il giro completo abbiamo impiegato poco più di un’ora. Oltre all’esposizione permanente, ne vengono allestite spesso di temporanee, e quando siamo andati noi ce n’era una dedicata ai pipistrelli.
Terminata la visita a Kosmos, abbiamo ripercorso lo stesso itinerario al contrario per tornare alla macchina, che ci serviva per raggiungere l’ultima attrazione che volevamo visitare, il Museo della Tecnica Elettrica, che si trova leggermente al di fuori del centro storico.
Questo museo è aperto unicamente il sabato e la domenica con orario continuato 10-18, ed ha un costo di 6 Euro.
Istituito nel 2007 in collaborazione con l’Università di Pavia come omaggio permanente ad Alessandro Volta, inventore della pila e professore proprio presso questa facoltà, si compone di un unico grande ambiente suddiviso in vari settori, fra i quali è possibile ripercorrere le tappe principali delle scoperte scientifiche e degli utilizzi dell’energia elettrica dalle origini ai giorni nostri. La nostra visita è durata poco più di un’ora, ma se devo essere sincera questa attrazione non mi ha entusiasmato molto, l’ho trovata un po’ trascurata, quindi la consiglio soltanto a chi è davvero interessato a questa tematica.
Pavia si è veramente rivelata una cittadina vivace e a misura d’uomo, ideale per essere visitata in una giornata, ma se avete intenzione di fare soltanto un giro a piedi per il suo centro storico senza entrare nei musei, probabilmente ve ne basterà mezza, e allora potreste scegliere di esplorare i suoi dintorni: il più conosciuto è sicuramente la già citata Certosa, di cui vi avevo parlato in maniera approfondita in un articolo apposito, ma ne esistono anche altri meno conosciuti ideali per una piacevole gita fuoriporta!
Dove mangiare a Pavia per gustare la cucina tipica: il mio consiglio
Come vi ho scritto all’inizio di questo articolo, quando abbiamo visitato Pavia per la prima volta, non siamo riusciti a trovare posto in nessun ristorante, ma tornandoci in una seconda occasione (questa volta di sabato) abbiamo avuto più fortuna e siamo riusciti a provare un locale in pieno centro che mi sento assolutamente di consigliarvi, ovvero “Il Cupolone”.
Questo locale è un’osteria dove si mangiano piatti tipici della zona, si spende una cifra contenuta e ha la particolarità di servire il vino in tazza. Noi abbiamo provato i tortelli, il risotto e un piatto di antipasti come secondo e devo dire che ci siamo alzati da tavola molto soddisfatti!