Rieti è stata una piccola, ma piacevolissima, sorpresa: fino ad una settimana prima, infatti, non avevamo minimamente idea di partire per il ponte del 2 giugno, ma poi, complice il ritardo di alcune date di esami che non sono ancora state fissate, abbiamo allestito in tempi record un breve itinerario tutto italiano. Ci serviva una zona non troppo lontana, con qualcosa di interessante da visitare ma che non richiedesse molta organizzazione, e questa provincia del Lazio, non troppo conosciuta e forse anche sottovalutata in realtà, ha fatto proprio al caso nostro. In questo primo articolo vi racconto che cosa vedere a Rieti in un giorno, perché sono quasi sicura che molti di voi non ne avranno mai sentito parlare.
Itinerario a piedi per Rieti: cosa vedere in un giorno
Quando si parla di Rieti, bisogna fare una doverosa precisazione: il suo centro storico è piccolo, raccolto, ed il tempo ideale per visitarlo è a nostro avviso proprio quello di un giorno. Noi abbiamo scelto di alloggiare all’interno della cerchia di mura al Porta Conca Apartment, una camera spaziosa al piano terra dotata anche di cucina, con garage coperto appena di fronte che per noi è risultato indispensabile, visto che per l’intera giornata non abbiamo utilizzato la macchina e ci siamo spostati esclusivamente a piedi.
La mattina ci siamo svegliati con calma e abbiamo cominciato il nostro percorso con una passeggiata lungo il fiume Velino, attraversato dal Ponte Romano, dopo aver ammirato il Monumento della Lira in Piazza Cavour, realizzato nel 2003 con la fusione di ben 2.200.000 monetine da 200 lire.
Motivo per cui abbiamo iniziato da questo lato della città il nostro itinerario, è che alle 11 avevamo appuntamento qui per visitare una delle attrazioni più importanti del centro, ovvero la Rieti Sotterranea, alla quale si può accedere unicamente con visite guidate e che avevamo precedentemente prenotato online.
La visita ha un costo di 10 Euro da pagare sul momento alla guida e si compone di una parte esterna e di una all’interno del viadotto costruito dai Romani per evitare l’impaludamento della via Salaria, l’antica Via del Sale. La durata complessiva dell’esperienza è di un’ora e mezza ed il percorso è assolutamente comodo ed adatto a tutti, i pavimenti non sono scivolosi ed i soffitti sono alti, non sono presenti tratti stretti o dove è necessario abbassarsi; vi consiglio di portare con voi una giacca o una felpa perché all’interno è parecchio più fresco rispetto all’esterno (contate che noi siamo stati a giugno). Oltre di domenica mattina, è possibile scendere nella Rieti Sotterranea anche il sabato pomeriggio alle ore 18.
Terminata la visita, abbiamo approfittato della comodità del nostro appartamento per rientrare e prepararci un pranzo veloce, per poi ributtarci subito fuori nel caldo del primo pomeriggio e raggiungere Piazza San Rufo, dove la tradizione varroniana colloca il cosiddetto Umbilicus Italiae, il centro geografico d’Italia, raffigurato da un monumento circolare simpaticamente denominato dai reatini “la Caciotta” e ricordato da una targa.
In appena un altro paio di minuti a piedi siamo arrivati in Piazza Vittorio Emanuele II, cuore amministrativo e sociale della città, al centro della quale è collocata la Fontana dei Delfini, adornata con le figure di questi animali e di alcuni satiri. Proseguendo, abbiamo raggiunto il Duomo, trovandolo però chiuso in pausa pranzo (dalle 13,30 alle 16), così abbiamo fatto una breve passeggiata nei piccoli ma curati Giardini del Vignola lì accanto e siamo tornati più tardi per visitarne gli interni. Un’altra piacevole sorpresa è stata quella di trovare, nel portico coperto sulla destra del Duomo, alcune scene di un presepe che si può ammirare non solo nel periodo natalizio, ma durante tutto l’anno.
Visto che, al contrario dei nostri soliti viaggi, quello di Rieti era anche all’insegna del relax e della tranquillità, ci siamo concessi una pausa golosa alla Pasticceria Napoleone, una delle più conosciute della città (e anche dai prezzi veramente competitivi), prima di proseguire con una passeggiata lungo le mura esterne, perfettamente conservate per un lungo tratto, che abbiamo seguito rimanendo al riparo dal sole sotto un viale alberato.
Come ultima attrazione della giornata, siamo poi entrati nella Libreria Mondadori, allestita all’interno di una chiesa, che ci era stata segnalata dalla nostra guida della Rieti Sotterranea ma che non avevamo fatto in tempo a visitare prima della chiusura per la pausa pranzo.
Terminato il nostro itinerario a piedi per Rieti siamo tornati in appartamento per rinfrescarci un po’, poi siamo usciti per cena con una temperatura più mite, raggiungendo la trattoria La Volta, che mi sento assolutamente di consigliarvi, sia per la qualità dei piatti che per i prezzi più che onesti: noi abbiamo optato per i paccheri all’amatriciana, gli strangozzi alla gricia e i saltimbocca alla romana con patate come contorno spendendo 51 Euro in due. Finito di mangiare abbiamo fatto un giro serale per le vie del centro, constatando che la parte più movimentata della città è a ridosso del Ponte Romano, dove si trovano numerosi locali.
La mattina seguente abbiamo recuperato la macchina per spostarci e visitare i dintorni, ma prima di lasciare la città abbiamo raggiunto il Tribunale e la Camera di Commercio, uno praticamente di fronte all’altra, per ammirare alcune opere di street art, sulle quali spicca “Al suono delle trombe”, murales monumentale dell’artista Gionata Gesi, in arte Ozmo, che ha tratto ispirazione da Il Giudizio Universale e consiste nella prima opera di arte urbana realizzata sulle pareti di un Palazzo di Giustizia.
Da qui siamo poi ripartiti per andare alla scoperta dei dintorni di Rieti, di cui però vi parlerò in un prossimo articolo…