Tivoli è un antico borgo del Lazio, collocato sulle pendici occidentali dei monti Tiburtini, meta ideale da raggiungere in macchina da Roma se si vuole evadere per un po’ dal traffico cittadino. Il suo centro storico non è molto grande né troppo caratteristico, ma è ricco di storia e di monumenti, quindi un solo giorno non vi basterà per visitarlo al meglio, ma vi consiglio di metterne in conto almeno due. Noi l’abbiamo esplorato in due momenti separati: la prima volta l’abbiamo inserito in un on the road della Tuscia con base sul Lago di Vico, mentre la seconda volta siamo tornati in occasione del ponte del 25 aprile di quest’anno. Unendo le due esperienze, vi racconto quindi cosa vedere a Tivoli in due giorni, alla scoperta dei suoi tre gioielli architettonici più famosi: Villa D’Este, Villa Adriana e Parco Villa Gregoriana, che qui vi illustrerò nell’ordine in cui li abbiamo visitati noi.
Cosa vedere a Tivoli in due giorni, immersi nella storia
1) Villa D’Este
La prima volta che siamo stati a Tivoli abbiamo dedicato il tempo che avevamo a disposizione alla visita di Villa D’Este, che rappresenta un capolavoro di giardino all’italiana impreziosito con fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche.
Il palazzo venne fatto costruire nel 1550 dal Cardinale Ippolito d’Este, l’allora governatore di Tivoli, che lo fece poi decorare dai protagonisti del tardo manierismo romano e utilizzò le acque del fiume Aniene, mediante un condotto che passa sotto il centro storico, per alimentare le numerose fontane che caratterizzano l’immenso giardino. Qui, fece rivivere i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fointanebleau.
La Villa era quasi completata alla morte di Ippolito d’Este nel 1572, e ad ulteriori interventi nel XVII secolo seguì un periodo di decadenza, finché venne acquisita dallo Stato italiano fra gli anni Venti e Trenta del Novecento, restaurata ed aperta al pubblico. Nel 2001, venne dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
La visita comincia dal cortile, dal quale si accede alla villa, sviluppata su 3 distinti livelli, tra i quali sono da segnalare l’Appartamento Vecchio o Superiore, la Sala delle Storie di Salomone, raggiungibile dall’androne, e l’Appartamento Inferiore, caratterizzato dall’affresco di “Ercole Sassano” e dal Salone della Fontanina. In entrambe le zone si possono trovare stanze completamente decorate sia sul soffitto che nelle pareti.
Scendendo dallo scalone ci si addentra direttamente negli splendidi giardini della villa, dove tra le tante fontane spiccano la Fontana dell’Ovato, detta anche di Tivoli perché simboleggerebbe la cascata dell’omonimo paese, e la Fontana dell’Organo, così chiamata per l’organo idraulico che contiene al suo interno; ogni due ore il piccolo tempio centrale si apre ed è possibile sentire una melodia.
Il costo del biglietto di ingresso è di 15 Euro.
2) Parco Villa Gregoriana
La seconda volta che siamo tornati a Tivoli abbiamo iniziato la giornata da Parco Villa Gregoriana, il più naturalistico dei siti della cittadina.
Questa attrazione venne fortemente voluta da Papa Gregorio XVI nella prima metà dell’Ottocento, promuovendo una grandiosa opera di ingegneria idraulica al fine di contenere le continue esondazioni dell’Aniene: le sue acque vennero incanalate in un doppio traforo scavato nel monte Catillo e ingrossate poi artificialmente, dando così vita ai 120 metri di salto della nuova Cascata Grande, seconda in Italia soltanto dopo quella delle Marmore. Dal 1832 e per oltre un secolo questo parco fu meta di artisti, letterati e uomini di cultura che ne raccontarono al mondo la bellezza.
Nel secondo dopoguerra, il sito divenne di proprietà dello Stato Italiano e venne caratterizzato da decenni di incuria e abbandono, finché nel 2002 venne dato in concessione al FAI, che riuscì a riaprirlo al pubblico nel 2005 dopo lunghi lavori di restauro.
Noi abbiamo lasciato la macchina nel comodo parcheggio del paese proprio di fronte all’ingresso, che ha anche costi piuttosto contenuti visto che abbiamo speso 1,50 Euro per poco più di due ore.
Il costo del biglietto di ingresso è di 10 Euro, e mettete in conto almeno due ore e mezza per il giro completo. Il percorso non è proprio semplicissimo, perché prevede un forte dislivello, nella parte iniziale si scende fino alla base delle cascate, mentre l’ultima parte della visita è tutta in salita, e in entrambi i lati sono presenti gradini piuttosto alti ed irregolari. Il tragitto è a senso unico (si entra da un ingresso e si esce da un altro), e potrete decidere se seguire la strada principale o se esplorare anche le deviazioni, che comunque sono chiuse e vi riportano sul sentiero comune. Vi consiglio assolutamente scarpe comode perché i percorsi sono in terra battuta e ghiaia.
Oltre alla cascata, potrete ammirare in mezzo alla vegetazione le rovine della domus di Manlio Vopisco e l’acropoli dell’antica Tivoli, sulla quale svetta il Tempio di Vesta proprio alla fine del percorso, a pianta circolare con 10 colonne corinzie sopravvissute fino ad oggi.
3) Villa Adriana
Terminata la visita a Parco Villa Gregoriana con le gambe abbastanza affaticate, abbiamo ripreso la macchina per raggiungere un altro dei gioielli di Tivoli che ci mancavano, Villa Adriana, non senza prima esserci fermati a rifocillarci al bar ristorante Quadrifoglio, nelle sue immediate vicinanze, che vi consiglio assolutamente per l’ottimo rapporto qualità/prezzo (prendendo un piatto di crostini da dividere, due piatti di amatriciana e un dolce abbiamo speso appena 26 Euro in 2).
Il parcheggio della villa è più caro rispetto a quello in paese (3 Euro dalle 13,30 alle 16 circa), ma è altrettanto imbattibile per quanto riguarda la comodità e la vicinanza alla biglietteria.
Villa Adriana fu costruita tra il 118 e 138 d.C. dall’imperatore Adriano in un’area verdeggiante di centoventi ettari, comprendente strutture residenziali, terme, ninfei, padiglioni e giardini; i vari edifici erano collegati fra loro, oltre che da percorsi di superficie, anche da una rete viaria sotterranea carrabile e pedonale, funzionale ai servizi. Attualmente, l’area visitabile è di circa 40 ettari, dichiarata nel 1999 Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
All’ingresso vi verrà consegnata una piantina con i punti di interesse più importanti del sito, l’intero giro si svolge in autonomia e potrete scegliere tra tre percorsi (breve, medio e lungo), ma vi consiglio almeno quello medio per non perdervi attrazioni significative (che è stato quello che abbiamo scelto noi, mettendoci all’incirca due ore e mezza). Anche qui vi consiglio scarpe comode, non ci sono dislivelli come a Villa Gregoriana ma si cammina anche in mezzo all’erba o su strade poco lastricate. Non dimenticatevi neppure un cappello o la protezione solare, noi siamo andati ad aprile ma in una giornata parecchio calda e nel primo pomeriggio, quindi il sole che picchiava forte ha reso non molto piacevole alcune parti della visita.
Tutti i percorsi passano dal Teatro Marittimo e dalle Piccole e Grandi Terme per arrivare al Canopo e Serapeo, il bacino d’acqua circondato da colonne e statue, divenuto simbolo di tutte le immagini che raffigurano Villa Adriana. Le statue sono state oggi sostituite da copie in gesso, e le originali sono conservate all’interno del Mouseia, il museo all’interno del sito anch’esso visitabile. Quando siamo stati noi, l’area del Teatro greco era chiusa per lavori di ristrutturazione.
Il costo del biglietto di ingresso è di 12 Euro.
Questi sono i miei consigli sulle 3 attrazioni da vedere a Tivoli in due giorni, e voi? Conoscevate già questa cittadina del Lazio così ricca di storia?