Dopo aver cominciato il nostro on the road della Danimarca dalla parte meridionale della nazione, a cui abbiamo dedicato tre giorni belli pieni, ed esserci poi spostati nella punta settentrionale nella quale ne abbiamo trascorsi altrettanti, siamo ridiscesi verso la zona più centrale, dove abbiamo scelto come base la città di Aarhus per due notti.
Aarhus è il secondo centro urbano più grande della Danimarca e durante la nostra permanenza ci siamo concentrati soprattutto sulla visita dei suoi musei, che devo ammettere non hanno nulla da invidiare a quelli più famosi della capitale Copenhagen.
Per pernottare abbiamo scelto il BB-Hotel Aarhus Havnehotellet, un hotel self-service dagli arredi semplici ma dignitosi affacciato proprio sul molo, con uno dei rapporti qualità/prezzo più bassi della zona (e in città gli hotel non costano per nulla poco!). La colazione non è molto varia e quasi esclusivamente salata, ma la sala ristorazione è sempre a disposizione degli ospiti, e noi ne abbiamo approfittato utilizzandola per cenare, scaldando al microonde la spesa che avevamo fatto al supermercato.
Cosa vedere ad Aarhus in 2 giorni: primo giorno
Partiti da Aalborg di buon’ora (nostra base precedente per la Danimarca del Nord), siamo arrivati ad Aarhus in mattinata, dopo all’incirca un’ora e mezza di macchina, e siamo subito passati al Dokk1, la biblioteca cittadina riconosciuta come la più grande dei paesi nordici, per ritirare le nostre Aarhus Card al punto di informazioni turistiche.
Pur avendo a disposizione soltanto due giorni per visitare Aarhus, l’Ufficio del Turismo ci ha gentilmente offerto la card da 72 ore, che, in effetti, sarebbe stata l’ideale per viverci al meglio la città, ma noi abbiamo comunque dovuto fare una selezione perché non potevamo posticipare di un giorno le altre tappe che ci attendevano.
L’Aarhus Card è stata immediatamente utilizzata in uno dei musei più famosi della città, l’ARoS Aarhus Art Museum, museo d’arte inaugurato nel 2004 e già riconoscibile da lontano per la sua parte esterna assolutamente particolare: nel 2011, infatti, è stata installata sulla sua sommità la passerella colorata “Your Rainbow Panorama”, opera dell’artista Olafur Eliasson, che riproduce in circolo tutte le tonalità dell’arcobaleno. Fare un giro al suo interno è davvero come entrare in un’opera d’arte sospesa a dieci piani di altezza, e ammirare Aarhus illuminata da colori così intensi uno spettacolo decisamente imperdibile!
Nonostante questo sia l’elemento più particolare e suggestivo dell’intera struttura, anche le esposizioni del museo non sono minimamente da sottovalutare, e su tutte spicca senza ombra di dubbio la monumentale statua alta 4,5 metri ed intitolata “No Man is an Island”, raffigurante un ragazzino seminudo accovacciato, così intenso da sembrare quasi vivo. Nei restanti livelli, si alternano poi collezioni di dipinti, sculture, video ed installazioni interattive, con particolare focus su alcuni artisti internazionali, il tutto collocato in un ambiente moderno e di design.
Per il secondo museo ci siamo spostati in macchina fino al centro storico, per visitare, proprio adiacente al Duomo, il Women’s Museum (Museo delle Donne), meno appariscente del precedente, ma che occupa una posizione di primo piano per il suo contributo alla conoscenza del ruolo storico e culturale del genere femminile: al suo interno potrete infatti trovare una serie di esposizioni che spaziano dalla preistoria ai giorni nostri, con un particolare occhio di riguardo al movimento femminista.
Dal momento che i musei qui in Danimarca chiudono abbastanza presto e non saremmo riusciti ad inserirne altri, ci siamo comunque consolati con un bell’itinerario a piedi per il centro storico di Aarhus, andando alla scoperta delle sue attrazioni più significative, come il Duomo, dove siamo anche entrati, o il Teatro, che invece abbiamo visto solo dall’esterno. Il mio consiglio è quello di non perdervi un’immersione ad Åboulevarden, la zona sul lungofiume che costituisce il cuore pulsante della vita notturna della città, e nella quale si alternano senza sosta caffé, locali e negozi dove fare shopping: noi però siamo arrivati qui nel tardo pomeriggio, e l’orario della cena era ancora abbastanza lontano, così ci siamo limitati soltanto ad una passeggiata a piedi senza sederci ad assaggiare nulla!
Cosa vedere ad Aarhus in 2 giorni: secondo giorno
Nonostante il secondo giorno fosse dedicato interamente ad esplorare i musei di Aarhus, siamo riusciti a visitarne soltanto due, perché la maggior parte di quelli in città sono alquanto grandi e richiedono parecchie ore per essere visti in maniera adeguata.
Il primo di questi è il Moesgaard Museum (MOMU), molto bello ed interattivo, al quale abbiamo dedicato 3 ore piene, arrivando alle 10 spaccate, ora in cui apre: il museo dista circa un quarto d’ora dal centro storico della città, e si può lasciare la macchina nel comodo parcheggio davanti al suo ingresso. Proprio come l’ARoS Aarhus Art Museum, anche questa struttura si presenta particolare fin dall’esterno, dal momento che sembra quasi fuoriuscire dal terreno e si può camminare direttamente sul suo tetto ricoperto d’erba.
Il Moesgaard Museum è un museo regionale dedicato all’archeologia e all’etnografia, nel quale sono esposti quasi 50.000 manufatti provenienti da tutto il mondo, suddivisi fra i piani superiori, che ospitano mostre temporanee e culturali internazionali, e i livelli inferiori, dedicati alle mostre permanenti sulla storia e sulla cultura danese, scandinava ed europea. Tutte le mostre permanenti sono proposte in diverse lingue e assolutamente interattive per adattarsi anche al pubblico dei più piccoli, ma sapranno coinvolgere ed affascinare di sicuro anche gli adulti. Di particolare impatto sono poi gli uomini primitivi collocati sulle scale che collegano i vari livelli, che sembrano davvero doversi muovere da un momento all’altro, attirando la vostra attenzione.
Dal momento che si era ormai fatta ora di pranzo, abbiamo deciso di fermarci al bar del Moesgaard Museum per una sosta veloce, prima di spostarci alla tappa successiva, il Den Gamle By, che abbiamo raggiunto sempre in macchina. Proprio nel parcheggio adiacente all’ingresso, ci siamo stupiti che fosse gratuito per 5 ore, e a pagamento le successive, ma a noi andava più che bene, perché arrivando alle 14 circa, avremmo avuto tutto il pomeriggio libero per esplorarlo. In realtà, abbiamo scoperto solo all’uscita che servono almeno 5 ore per vederlo tutto con una certa fretta, e addirittura di più se lo si vuole visitare con calma!
Il Den Gamle By (letteralmente “Il villaggio vecchio”) è un museo all’aria aperta che rappresenta la vita cittadina, ed essendo stato inaugurato nel 1914, è considerato il più antico esempio di questo genere. Nella vasta area espositiva, è possibile davvero tornare indietro nel tempo, camminando per vicoli acciottolati racchiusi fra edifici con le facciate a graticcio, molti dei quali sono aperti al pubblico e consentono di visitare le sale interne decorate con arredi originali.
Oltre agli edifici storici (che vi assicuro essere davvero tanti!), sono presenti nel museo anche 5 esposizioni permanenti, dedicate agli orologi, ai giocattoli, ai tessuti, alla ceramica e all’argento, senza contare quelle più piccole ma ugualmente interessanti. Strutture a parte, a contribuire all’atmosfera di altri tempi saranno anche degli attori in carne ed ossa, che si aggireranno per le strade o nei negozi vestiti con i costumi dell’epoca, per compiere qualche mansione specifica o semplicemente per scambiare quattro chiacchiere fra loro o con i turisti.
Per quanto riguarda la visita e propria, noi siamo stati un po’ sfortunati perché abbiamo trovato un pomeriggio di pioggia, che rendeva un più scivolose le strade, e alla fine era diventato abbastanza stancante aprire e chiudere l’ombrello ogni volta che si entrava nelle abitazioni; noi non potevamo spostare questo museo in un’altra giornata, ma se ne avete la possibilità, vi consiglio assolutamente di visitarlo quando il clima è più favorevole.
Visitare Aarhus con la Aarhus Card: considerazioni pratiche
Per visitare Aarhus in due giorni, l’utilizzo della Card è stato uno strumento comodo, ma per ammortizzarne al meglio il costo, l’ideale sarebbe poter utilizzare anche i mezzi pubblici gratuiti compresi, cosa che invece noi non abbiamo fatto spostandoci in macchina.
Nel mio solito riepilogo completo vi mostro che il nostro risparmio sulle singole entrate è stato alquanto lieve, anche se sarebbe potuto aumentare notevolmente inserendo almeno un altro museo nella prima mattinata (avendola a disposizione):
ARoS Aarhus Art Museum € 17,50
Women’s Museum € 9,00
Moesgaard Museum € 18,80
Den Gamle By € 18,00
Totale € 63,30
Costo Aarhus Card 48 ore € 60,00
Soldi risparmiati € 3,30
Il mio consiglio è quindi quello di acquistare sì la Aarhus Card, ma solo se avete a disposizione due giorni interi per godervela al meglio.
Un aspetto molto importante da sottolineare è che in tutti i musei che abbiamo visitato noi (ma in generale anche in molti altri della Danimarca), l’accesso è gratuito per bambini e ragazzi sotto ai 18 anni: quindi, se siete una famiglia, fate bene i vostri calcoli valutando anche questo fattore non da poco!
12 Commenti
Il museo all’aria aperta è qualcosa di spettacolare, direi imperdibile se si visita Aarhus. Peccato abbiate trovato brutto tempo perché col sole sarebbe stato ancor più piacevole girare per le viuzze.
Infatti Stefania, con il sole sarebbe stato l’ideale, ma anche la pioggia non è riuscita ad avere la meglio sul nostro giro!
Non la conoscevo…quanti musei, mi è piaciuto molto quello all’aperto e anche le foto del ponte colorato!
In effetti Giorgia sono molto particolari…la Danimarca è conosciuta perlopiù per Copenhagen, ma ci sono molte altre cose da scoprire oltre alla capitale!
Conosco poco la Danimarca, stavo valutando qualche giorno a Copenaghen, ma mi spaventano i costi… Comunque dovrò andarci prima o poi e vederla bene! Non avevo sentito parlare dell’ARoS Aarhus Art Museum sembra davvero spettacolare. Mi ha colpito molto la statua “No Man is an Island”, impressionante. Chissà come dev’essere trovarsi davanti a quella statua di più di 4 metri con quello sguardo così intenso…
Eh, i costi in effetti non sono da sottovalutare…lo sappiamo bene noi che ci abbiamo trascorso due settimane e mezzo! 🙂
Il museo villaggio, se così possiamo chiamarlo è strepitoso potrei perdermici la dentro, viuzze, case a graticcio, le esposizioni permanenti che sogno!
Che temo dato l’alto costo della vita rimarrà tale ancora per un bel po’..
Eh sì Elena, purtroppo per visitare la Danimarca bisogna mettere in conto un budget tendente verso l’alto!
Che bello il restyling del blog!!! Comunque siamo stati ad Ahrus l’ano scorso e ci è piaciuta tantissimo! Alcuni amici vivono lì e siamo riusciti a risparmiare sugli alberghi.
Niente male Denise, considerando anche il prezzo degli alberghi avete avuto una bella fortuna!
Ciao! pensavo che il Den Gamle By fosse accessibile liberamente essendo all’aperto invece mi sbagliavo! 😀 Dici che due giorni siano sufficienti per visitare la città con calma anche vivendo un po’ l’atmosfera del centro/quartiere latino? o meglio 3/4?
Ciao Fabio, secondo me due giorni ad Aarhus sono sufficienti per riuscire a visitare la città con calma!