Aosta è la città più importante (nonché unico capoluogo del resto) della Valle d’Aosta, regione che abbiamo scelto come meta per il nostro viaggio natalizio di quest’anno. La scoperta della città è avvenuta in due giornate separate, alternata a quella dell’itinerario dei castelli di cui vi racconterò meglio al più presto, e devo ammettere che questa soluzione si è rivelata l’ideale, perché vedere tutte le attrazioni che avevamo in mente in un unico giorno sarebbe stato probabilmente complicato, dal momento che in inverno gli orari non sono molto ampi e spesso spezzati nella pausa pranzo. Per pianificare al meglio cosa vedere ad Aosta in un weekend, ci siamo avvalsi del supporto della card Abbonamento Musei della Lombardia, nella quale da quest’anno è stata inserita anche la Valle d’Aosta: al costo di 45 Euro, questo pass consente di visitare gratuitamente le attrazioni più importanti di entrambe le regioni, ed ha la comoda durata di 1 anno.
Pronti a scoprire insieme a me cosa non dovete assolutamente perdervi nella città di Aosta? Vi illustro subito nel dettaglio i miei consigli!
Cosa vedere ad Aosta in un weekend: guida alle attrazioni da non perdere
1) Arco di Augusto
Proprio all’ingresso del centro storico, ci siamo imbattuti immediatamente in uno dei simboli più famosi dell’antica Aosta romana: l’Arco di Augusto, imponente costruzione di pietra che risale al 25 a.C., costruito in occasione della vittoria dei Romani su una popolazione celtica, i Salassi. Il suo unico fornice introduce alla Porta Pretoria, l’ingresso orientale della cinta muraria, e sul suo piazzale, nel periodo in cui siamo stati noi, era stata posizionata la statua di un enorme dinosauro (e ne scoprirete solo alla fine dell’articolo il motivo!).
2) Teatro romano
Altro simbolo indiscusso della città di Aosta è il Teatro romano, di cui rimane intatta la sola facciata meridionale, alta ben 22 metri e caratterizzata da tre ordini di finestre. I suoi resti possono essere visitati con un biglietto cumulativo dedicato ai siti archeologici della città (oltre a questo, sono inclusi anche il Criptoportico forense, la Chiesa paleocristiana di San Lorenzo ed il MAR – Museo Archeologico Regionale) al costo di 7 Euro, ma nel periodo invernale in quest’area sono allestiti i mercatini natalizi, così il cancello rimane aperto e vi si può accedere eccezionalmente in maniera gratuita.
3) Criptoportico forense
Tra i siti archeologici di Aosta che più mi hanno colpito si trova il Criptoportico forense, una monumentale costruzione interrata datata tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., che delimitava l’area sacra del Foro e alla quale si accede oggi dalla piazza antistante la Cattedrale. All’interno, potrete passeggiare in due immense gallerie parallele, sormontate da volte a botte e sorrette da robusti pilastri, che ricreano un’atmosfera magica di altri tempi, oltre a rivelarsi anche un caldo riparo dal freddo pungente dell’inverno.
4) Chiesa paleocristiana di San Lorenzo
Al contrario, il sito archeologico di Aosta che mi è piaciuto di meno è stata la Chiesa paleocristiana di San Lorenzo, antico edificio datato alla prima metà del V secolo e situato nel sottosuolo dell’omonima chiesa, dedicato prevalentemente ad un uso funerario; il sito è piccolo e si visita in poco tempo.
5) MAR–Museo Archeologico Regionale
Fra le cose da vedere ad Aosta abbiamo inserito anche un museo (l’unico in realtà, al contrario dei nostri soliti itinerari in altre città), il MAR, ovvero il Museo Archeologico Regionale, ospitato in un edificio le cui origini risalgono a una delle quattro porte di Aosta romana, trasformato poi nei secoli per diventare una casa forte, un monastero e, infine, una caserma. L’allestimento è suddiviso secondo un percorso tematico-cronologico integrato da supporti multimediali, ed è completato da due collezioni dedicate alla numismatica e a reperti egizi e mesopotamici.
Fate molta attenzione se come noi avete la card Abbonamento Musei perché sia qui che al Criptoportico forense non è possibile convertirla in biglietti: per accedervi, dovrete fare riferimento unicamente alla biglietteria del Teatro Romano.
6) Centro Saint-Bénin
Compreso nella nostra Card era anche il Centro Saint-Bénin, un antico priorato poi trasformato in Collegio di Studi superiori da papa Clemente VIII e oggi ristrutturato e adibito a sede di mostre dedicate all’arte moderna e contemporanea, sia nazionale che internazionale. Nel periodo natalizio era allestita qui la mostra “Mountains and Parks” di Olivo Barbieri, considerato uno dei maggiori fotografi contemporanei.
7) Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista
Abbiamo lasciato per un attimo da parte le attrazioni al chiuso e a pagamento per dedicarci ad un giro libero a piedi per le vie del centro storico di Aosta, ed in particolare ci siamo diretti al Duomo della città, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista, chiesa romanica del Quattrocento dalla facciata imponente e colorata. Per visitarla anche all’interno fate ben attenzione agli orari, perché fa una pausa pranzo piuttosto lunga (dalle 12 alle 15).
8) Piazza Émile Chanoux e il Municipio
Altro luogo imperdibile del centro storico di Aosta è Piazza Émile Chanoux, alle cui spalle svetta il Municipio cittadino. In inverno, è uno dei punti nei quali viene allestito una parte del Villaggio Natalizio (quest’anno dal 23 novembre 2019 al 6 gennaio 2020), con al centro un grande albero trasparente nel quale si può anche entrare e dove vengono programmate iniziative ed attività per i bambini. A lato di questo, si trova una pista di pattinaggio con ghiaccio naturale, nella quale si possono esibire sia piccoli che grandi.
9) Giro delle torri
Sempre per chi vuole godersi Aosta con una bella passeggiata a piedi, è possibile andare alla ricerca delle torri che in passato difendevano l’ingresso alla città, seguendo il percorso delle mura sul limitare del centro storico: inizialmente, lungo la cinta, si potevano contare 20 torri, molte di epoca romana e altre edificate in periodi successivi, che durante il Medioevo vennero adattate ad abitazione dalle famiglie nobili locali, talvolta snaturando il loro aspetto originario. Alcune di esse si sono conservate fino all’età contemporanea, anche se perlopiù rovinate dall’erosione del tempo e degli agenti atmosferici; ovviamente, tutte le torri possono essere fotografate da fuori ma non è possibile salirvi.
10) Collegiata dei Santi Pietro e Orso
Una visita non compresa invece in nessun biglietto cumulativo, ma che vi consiglio caldamente di fare, è quella alla Collegiata dei Santi Pietro e Orso, che può essere effettuata secondo due modalità distinte: o in maniera autonoma al costo di 2 Euro ma limitatamente al solo Chiostro, o con visita guidata al costo di 7 Euro (più 1 se volete scattare foto) alle ore 11 e alle ore 15 ogni giorno. Noi abbiamo scelto la seconda opzione per avere una visione più completa dell’intero complesso, e a mio parere è stata quella giusta: fare il tour con una guida competente consente di avere informazioni più esaustive, oltre a poter visitare parti che in maniera individuale non sarebbero accessibili.
La visita guidata dura all’incirca un’ora e mezza e comincia dal Chiostro, con i suoi capitelli uno diverso dall’altro, scolpiti in marmo e rivestiti di vernice scura, per poi proseguire all’interno della Collegiata dei Santi Pietro e Orso, quest’ultima visitabile anche in maniera autonoma gratuitamente. Da qui comincia il tour non accessibile senza guida, salendo per una scala fino al sottotetto della chiesa, dove sono stati rinvenuti alcuni affreschi, visibili da una passerella sotto le volte quattrocentesche. Da qui si ridiscende fino a tornare alla biglietteria, da dove si può raggiungere l’ultima parte del percorso, la coloratissima Cappella affrescata di Giorgio di Challant, di piccole dimensioni ma perfettamente conservata.
Le visite guidate e l’accesso alla Collegiata dei Santi Pietro e Orso sono gestite dall’Associazione Mirabilia, per informazioni e contatti potete telefonare direttamente al numero 329/5444625.
11) Area megalitica
L’ultima tappa del nostro itinerario per Aosta ci ha visti leggermente fuori dal centro storico della città, per visitare l’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, che abbiamo raggiunto comodamente in macchina in una decina di minuti. In questo spazio espositivo sono conservate testimonianze archeologiche dal 4.200 al 1.100 a.C., collocate in posizione originaria, attorno alle quali è stato poi allestito anche il museo, che raccoglie i materiali rinvenuti articolandoli in sei sezioni distinte.
L’intero allestimento è stato reso ancora più interessante nel periodo natalizio dalla mostra temporanea “Dinosauri in carne ed ossa”, grazie alla quale una trentina di dinosauri e animali preistorici potranno essere ammirati da vicino lungo il percorso del museo; adatta per tutte le età, questa esposizione ha inaugurato al pubblico il 7 dicembre e sarà visitabile fino all’8 marzo 2020.
12) Ponte acquedotto romano di Pont-d’Ael
Tra le attrazioni da visitare ad Aosta che avevamo inserito nella nostra wishlist ci sarebbe stato anche il ponte acquedotto romano di Pont-d’Ael, massiccia struttura con un doppio passaggio (uno per l’acqua e uno per il transito pedonale) alta 56 metri e lunga più di 50, realizzata nel 3 a.C. all’imbocco della valle di Cogne, ma purtroppo abbiamo dovuto rinunciare perché rimane chiuso nel periodo fra novembre e marzo.
E voi, avevate mai preso in considerazione un giro in questa città? Spero che la mia guida su cosa vedere ad Aosta in un weekend vi sia stata di ispirazione! Vi lascio ancora un ultimo consiglio per vivervi il suo centro storico al meglio: nei pressi della stazione, i parcheggi sono gratuiti per tutta la giornata, approfittatene!
4 Commenti
Quando ero bambina, andavo tutti gli anni ad Aosta. Adesso manco da parecchio tempo. Non ricordavo tutte queste cose ed è stato bello riviverla attraverso le tue foto.
Sono contenta di averti fatto rivivere momenti piacevoli della tua infanzia Noemi!
Avendo Aosta relativamente vicino casa ovviamente passa sempre in secondo piano..sono stata tanti anni fa ma purtroppo non ne ricordavo le sue meraviglie! Chissà che questo non sia l’anno del ritorno!
Vediamo se in effetti il 2020 sarà l’anno buono! In effetti si fa poi così, le mete vicino a casa si tende a trascurarle…