La guida dell’Islanda l’avevamo comprata ormai già da qualche anno. Da allora, non sono bastati soltanto gli impegni e le incombenze quotidiane, ma ci si è messa di mezzo pure una pandemia: così la nostra guida è rimasta insieme alle altre già utilizzate a prendere polvere su uno scaffale. Ad ottobre abbiamo pensato che era ora di riprenderla in mano e di darle una spolverata, così, anche se avevamo a disposizione poco più di un weekend lungo, siamo saliti su un aereo per realizzare quel sogno che stava aspettando da troppo tempo. Abbiamo dovuto fare ovviamente una selezione dei luoghi da vedere, rimanendo nei dintorni di Reykjavik e concentrandoci su una delle attrazioni più famose della nazione, il Circolo d’Oro (o Golden Circle), assolutamente imperdibile se come noi state organizzando il vostro primo viaggio in Islanda.
Itinerario on the road in Islanda: il Circolo d’Oro (Golden Circle)
Come base per le nostre tre notti in Islanda abbiamo scelto un alloggio in pieno centro a Reykjavík, l’Alba Guesthouse, ed è proprio da qui che con un cielo grigio e una pioggia nebulizzata che ci avrebbe accompagnato per tutta la giornata siamo partiti in direzione del Circolo d’Oro, un percorso naturalistico che comprende tre principali attrazioni: il Parco Nazionale di Thingvellir, l’area geotermica di Geysir e la cascata di Gullfoss.
Bisogna innanzitutto precisare che questo percorso non è circolare (come invece potrebbe far pensare il nome), ma si tratta di una lunga escursione che si trova non lontano dalla capitale, distanza che ci ha permesso di visitarla in giornata da Reykjavík. Nel nostro caso, abbiamo deciso di iniziare partendo dall’ultima tappa: Gullfoss, una delle cascate più spettacolari d’Islanda, e per raggiungerla abbiamo impiegato poco meno di due ore di viaggio.
All’arrivo potrete lasciare la vostra auto in un ampio parcheggio gratuito che si trova in una zona sopraelevata rispetto alla cascata, mentre da una strada secondaria poco prima è possibile arrivare ad un parcheggio più piccolo, sempre gratuito.
Il percorso a piedi vi consentirà di arrivare in un punto panoramico dove si può vedere il primo salto della cascata, che ha un fronte esteso ma un basso dislivello. Un percorso alternativo vi porterà prima al secondo salto, dove potrete ammirare la nube di acqua nebulizzata generata dal dislivello più alto e sentire il fragore dell’acqua che rimbomba nella stretta gola rocciosa, per poi raggiungere nuovamente il primo salto ed ammirarlo così da vicino che vi sembrerà quasi di immergervici.
L’altezza complessiva della cascata è di “soli” 32 metri, ma la portata d’acqua è impressionante: in passato si era perfino prospettata la possibilità di costruire una diga e una centrale idroelettrica, ma la perseveranza dell’ambientalista Sigríður Tómasdóttir ha evitato tutto questo e oggi, grazie a lei, possiamo ancora ammirare questa meraviglia della natura. Sul sentiero che parte dal parcheggio piccolo troverete una piccola stele che la ricorda.
Terminata questa prima escursione, siamo risaliti in auto per dirigerci all’area geotermica di Geysir, che dista appena dieci minuti di viaggio. Anche qui troverete un ampio parcheggio gratuito per lasciare l’auto e iniziare la visita in una delle aree che ci ha impressionato maggiormente e che dà veramente un significato alla definizione di “terra del ghiaccio e del fuoco”. Quest’area, situata nella valle di Haukadalur, rappresenta uno straordinario esempio di attività geotermica, ed è interessante ricordare come nel passato i geyser erano considerati sacri ed utilizzati per scopi religiosi.
Lungo il percorso sono visibili bocche e camini fumanti che rendono l’atmosfera surreale ed è possibile ammirare Strokkur (che significa “borbottare”), un geyser che erutta ogni 4-8 minuti lanciando acqua in aria fino a 35/40 metri di altezza. Purtroppo il fratello maggiore, Geysir, che dà il nome a tutta l’area, è per lo più inattivo a causa dell’attività tettonica locale e dell’intervento umano invadente, che in passato ha cercato di renderlo più attrattivo turisticamente ottenendo però l’effetto contrario.
Risaliti in auto, dopo un viaggio di una ventina di minuti, abbiamo raggiunto la nostra terza tappa di giornata, sempre lungo il percorso del Circolo d’Oro: la cascata di Brúarfoss, conosciuta anche come “La Cascata Segreta”. Per arrivare qui percorrerete un tratto di strada non asfaltato ma non impegnativo e troverete un piccolo parcheggio a pagamento. La bellezza di questa cascata si trova nei suoi colori, con le rocce nere ad accompagnare lo scorrere delle acque del fiume di un azzurro incredibilmente vivido, il verde brillante del muschio, il giallo ed il rosso della vegetazione che avvolge il paesaggio. A valle di Brúarfoss, con una escursione di circa 40 minuti, raggiungerete altre due cascate: Miðfoss e Hlauptungufoss, forse meno spettacolari ma che meritano ugualmente la visita.
Tornati alla nostra macchina, ci siamo diretti verso l’ultima tappa del Golden Circle: il Parco Nazionale di Thingvellir. Impiegando circa 45 minuti siamo arrivati alla faglia di Silfra, località dove la visibilità delle acque cristalline supera i 100 metri. Qui, grazie all’utilizzo di mute stagne (la temperatura dell’acqua è di 2°C) ed esclusivamente accompagnati da guide esperte, è possibile praticare immersioni e snorkeling nelle gole subacquee.
Questo sito straordinario, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è circondato da un’incredibile geologia che deriva dalla sua posizione tra le placche tettoniche nordamericane ed eurasiatiche: l’Islanda è infatti l’unico paese in cui la dorsale atlantica può essere vista al di sopra del livello del mare. L’area è costituita da lunghi tratti di roccia lavica e molti vulcani circondano il parco che si erge sopra Thingvallavatn, il più grande lago naturale della nazione. Il muschio e la vegetazione bassa che coprono i campi di roccia lavica nera caratterizzano questo unico e affascinante paesaggio. Ci siamo poi diretti verso Öxarárfoss, una spettacolare cascata che si riversa in due getti dalle scogliere basaltiche della gola di Almannagjá, che segna il confine orientale tra le placche tettoniche.
Thingvellir ha un’importanza storica non solo per l’Islanda ma anche per il resto del modo. Nell’anno 930 fu fondato l’Althing, il primo parlamento islandese, dove i leader delle tribù si riunivano per discutere leggi, amministrare la giustizia e risolvere dispute, dando vita a una delle assemblee democratiche più antiche del mondo. La Roccia di Lógberg, situata nel parco, era il punto esatto da cui erano proclamate le decisioni dell’assemblea.
Devo dire che il Circolo d’Oro (o Golden Circle) è sicuramente un’escursione da non perdere e, data la vicinanza alla capitale, si presta bene per essere inserita in un itinerario di qualche giorno come il nostro.