Sono sicura che praticamente tutti sono consapevoli della bellezza di Ravenna, la città che risplende di mosaici, e delle numerose attrazioni degne di nota racchiuse nel suo centro storico: personalmente, ci sono già stata due volte a qualche anno di distanza, esplorandola la prima volta in bicicletta e la seconda a piedi. Quelli che secondo me in pochi conoscono, invece, sono i dintorni di Ravenna stessa, che io ho avuto modo di visitare in giornata qualche domenica fa, dal momento che posso raggiungerli da Bologna in appena un’ora di macchina. Ecco quindi un po’ di miei consigli su cosa vedere in provincia di Ravenna in giornata, alla scoperta di qualche tesoro architettonico di nicchia e completamente al di fuori dai classici circuiti turistici.
Cosa vedere in provincia di Ravenna: i miei consigli
1) Borgo di Brisighella
A noi che abitiamo a Bologna, il borgo di Brisighella viene proposto fin da piccoli come meta imperdibile delle tanto desiderate gite scolastiche: è così che l’ho scoperto per la prima volta, ma a quell’età, come è prevedibile, si presta attenzione ad altre cose piuttosto che alla visita stessa. Qualche anno più tardi, sono tornata una domenica insieme ai miei genitori, ma anche di quell’occasione ho forse foto un po’ ingiallite in un album riposto su qualche scaffale. Un paio di weekend fa sono finalmente ritornata a Brisighella per la prima volta da quando ho aperto il blog, con più consapevolezza ed un’attrezzatura fotografica nettamente migliore rispetto al passato, per immortalare al meglio gli scorci che il paese ha da offrire all’obiettivo.
Questo borgo è piccolo e curato, ed è caratterizzato da tre pinnacoli rocciosi, i cosiddetti “Tre Colli”, sopra ognuno dei quali troneggia una diversa costruzione: la Rocca Manfrediana, il Santuario del Monticino e la Torre dell’Orologio, simbolo indiscusso del paese stesso.
La nostra visita è partita nel centro storico con una camminata per la famosa via degli Asini, la strada sopraelevata che anticamente veniva utilizzata per il passaggio di questi animali, che trasportavano avanti e indietro il materiale delle vicine cave di gesso. Complice la nostra ormai inseparabile Romagna Visit Card, ci siamo infilati nel Museo Civico “Giuseppe Ugonia”, dedicato a questo pittore della zona, che però ad essere onesti non ci ha entusiasmato troppo, nonostante vi fossero esposti quasi quattrocento pezzi fra incisioni ed acquerelli.
Più interessante è stata la visita alla Rocca Manfrediana, che noi abbiamo scelto di raggiungere in macchina parcheggiando comodamente adiacente all’ingresso, anche se probabilmente il percorso era fattibile anche a piedi.
Questa fortificazione, risalente al 1228, è caratterizzata da torri cilindriche e venne fatta costruire dai veneziani nel breve periodo del loro dominio sulla Romagna (per questo a volte si parla anche di Rocca dei Veneziani). Le sale ammobiliate non sono molte, ma dal percorso lungo le mura è possibile godere di uno splendido panorama su tutta la valle e sulla Torre dell’Orologio in particolare.
Le visite sono libere ed il biglietto di ingresso costa 3 Euro (nei quali è compresa anche la gratuità per il Museo Civico “Giuseppe Ugonia”), state però attenti perché la Rocca non fa orario continuato ed è aperta soltanto nei weekend o nei festivi e prefestivi. Noi siamo riusciti a visitarla al pelo in mattinata prima della chiusura delle 12,30!
2) Cardello di Casola Valsenio
Il Cardello di Casola Valsenio, mai sentito nominare fino al giorno prima, è stata la sorpresa più grande della nostra giornata alla scoperta della provincia di Ravenna, un vero e proprio tesoro nascosto che perfino il navigatore faticherà a trovare. Lasciata l’auto nel parcheggio di un ristorante, dovrete percorrere a piedi un breve sentiero in mezzo ai campi, prima di raggiungere un vasto parco, al centro del quale è incastonata la casa in cui lo scrittore faentino Alfredo Oriani trascorse gran parte della sua vita e scrisse tutte le sue opere.
La sensazione di essere trasportati indietro nel tempo che si ha all’esterno, viene enfatizzata ancora di più non appena si varca la porta d’ingresso, entrando in una tipica abitazione signorile romagnola collocata fra Otto e Novecento, dove tutto è rimasto intatto e immutato da allora.
L’edificio originale risale al secolo XI, ed era inizialmente adibito a foresteria della vicina Abbazia benedettina di Valsenio, prima di essere acquistato dal padre di Alfredo nel 1855. Il complesso è oggi di proprietà della Fondazione Casa di Oriani, grazie alla donazione fatta dalla nuora dello scrittore, Luisa Pifferi, che vi ha vissuto fino alla morte, nel 1979.
Le visite sono esclusivamente guidate e sono portate avanti con grande passione dai ragazzi che se ne occupano, i quali riusciranno, in un tour di poco più di mezz’ora, a coinvolgervi con storie ed aneddoti risalenti a quell’epoca. Il Cardello è aperto dal 1 aprile al 30 ottobre il sabato dalle 16 alle 18 e la domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30; il costo del biglietto di ingresso è di 4,50 Euro.
3) Rocca di Riolo Terme
Anche alla Rocca di Riolo Terme ero stata in un momento imprecisato della mia infanzia, ma i ricordi cominciavano a sbiadirsi ed era giunto il momento di fare un bel ripasso dell’intera struttura.
Al contrario della Rocca di Brisighella, quella di Riolo Terme non è sopraelevata rispetto al centro storico, ma perfettamente integrata in esso: costruita con lo scopo di fortificazione militare nel tardo medioevo, venne successivamente modificata ed ampliata in seguito all’avvento delle artiglierie da fuoco.
Al suo interno è stato allestito un percorso museale su più livelli, che cerca di coinvolgere il visitatore nel modo più completo possibile grazie a numerosi supporti multimediali; il costo del biglietto di ingresso alla Rocca di Riolo Terme è di 3,50 Euro.
Sono convinta che questo mio itinerario su cosa vedere in provincia di Ravenna riuscirà davvero a farvi trascorrere una giornata diversa dal solito, ma prima di terminare l’articolo voglio lasciarvi con un ultimo consiglio: prima di partire controllate bene periodi ed orari di apertura, dal momento che queste piccole realtà sono accessibili perlopiù nei weekend e non nei giorni infrasettimanali. Con un po’ di attenzione eviterete di fare un viaggio a vuoto trovandole chiuse!