Ancora poco più di due settimane e l’Expo, ovvero l’evento milanese più discusso dell’anno, giungerà dopo sei mesi al suo termine.
Sei mesi che hanno spaccato nettamente in due l’opinione pubblica, durante i quali tutti, travelblogger e non, hanno spiegato le loro motivazioni sul perché andarci o al contrario evitarlo accuratamente, e su quali padiglioni prediligere o meno.
Due settimane alla fine, dicevamo, ed è quindi tempo di bilanci.
Bilanci che, dal mio punto di vista, sono complessivamente positivi, ma che partono tuttavia da due diverse prospettive: sono infatti andata all’Expo due volte, in due periodi differenti e in due distinti giorni della settimana, con tutto ciò che ne consegue in termini di file e quindi di possibilità di ingresso nei vari padiglioni.
La mia prima visita all’Expo si è svolta il 26 agosto, di mercoledì, ed è stata decisamente più proficua rispetto alla seconda sotto vari aspetti: sicuramente l’affluenza dei visitatori era più contenuta rispetto ad ora e questo, arrivando ai cancelli proprio all’ora di apertura, ci ha consentito di entrare in un numero alquanto elevato di padiglioni.
Volendo farci un’idea di insieme dell’esposizione, abbiamo optato per entrare in tutti gli stand senza fila o con al massimo 15-20 minuti di attesa, riuscendo in questo modo a vederne una trentina. Un’iniziativa simpatica dell’Expo, creata per i bambini ma non solo, è la possibilità di acquistare un passaporto sul quale in ogni padiglione visitato viene rilasciato un timbro diverso per forma e per colore. Se preferite non acquistare questo gadget (il costo è di 5 Euro) potete fare come noi e farvi timbrare la mappa gratuita che vi viene consegnata all’ingresso…il divertimento è assicurato comunque!
Essendo questo grande allestimento legato soprattutto al tema del cibo, abbiamo deciso di mangiare nei tanti stand all’interno dei padiglioni per provare varie specialità locali, anche se devo ammettere che i prezzi sono decisamente alti, soprattutto al Tapas Bar spagnolo dove ci siamo fermati per cenare. Per pranzo abbiamo optato per il ristorante Polacco con costi più contenuti ma anche con porzioni non troppo esagerate (ma quelle anche allo spagnolo!), mentre a metà pomeriggio ci siamo rifocillati con una merenda un po’ piccante al padiglione del Nepal.
Se le opinioni sui vari padiglioni e sull’Expo in generale possono essere discordanti, sono sicura che un unanime consenso si avrà sul vero simbolo dell’allestimento, ovvero l’Albero della Vita, che dà il meglio di sé negli spettacoli serali fatti di luce, musica e fontane danzanti. Il primo spettacolo era alle 21, ma ora è stato anticipato al calare del sole.
Tempo trascorso all’Expo: dalle 9 del mattino alle 22 di sera circa
Padiglioni visitati: Svizzera, Russia, Oman, Turkmenistan, Indonesia, Slovacchia, Turchia, Bolivia-Togo-Venezuela-Mozambico-Zimbabwe-Congo-Haiti, Iran, Spagna, Romania, Ungheria, Polonia, Yemen-Burundi-Kenya-Repubblica Domenicana, Olanda, Malesia, Lituania, Vietnam, Belgio, Brasile, Irlanda, Repubblica Ceca, Bahrain, Angola, Sudan, Nepal, Corea, Argentina, Azerbaijan, Stati Uniti, Padiglione Zero
Sono tornata all’Expo esattamente un mese dopo, il 27 settembre e, non potendo più approfittare del periodo di ferie, mi sono dovuta necessariamente accontentare della domenica.
Qui siamo partiti da un diverso presupposto rispetto alla visita precedente: essendoci già fatti un’idea d’insieme, speravamo di recuperare alcuni tra i padiglioni più famosi che ancora ci mancavano, quindi avevamo messo in conto un itinerario più statico e previsto più file.
Così è stato, perché nel giro di un mese i turisti anziché diminuire sono triplicati, e con essi i tempi di attesa per ogni singolo padiglione, anche per quelli meno interessanti e nei quali eravamo entrati senza problemi la volta precedente.
Procedendo in questo modo, nel corso della seconda visita siamo riusciti ad entrare in 10 padiglioni, praticamente un terzo di quelli visti in agosto.
Siccome durante la nostra prima visita avevamo già deciso di provare alcuni piatti tipici locali, per questo secondo giro abbiamo invece optato per il pranzo al sacco, dal momento che i prezzi nei vari stand non sono proprio a buon mercato! In questo modo abbiamo risparmiato soldi e tempo, fermandoci appena mezz’ora sui gradoni in riva al fiume.
La giornata strutturata in questo modo è stata decisamente più stancante rispetto alla precedente, in quanto pur avendo camminato di meno e non avendo assistito nuovamente allo spettacolo dell’Albero della Vita, abbiamo dovuto trascorrere molto tempo fermi in piedi e in attesa.
Tempo trascorso all’Expo: dalle 9 del mattino alle 21 di sera circa
Parcheggio scelto per entrambe le visite: parcheggio in via Stephenson, ad appena 10 minuti a piedi e prenotabile da casa tramite Internet (il giornaliero costa 11 Euro per i giorni feriali, 13,50 per quelli festivi).
Padiglioni visitati: Kuwait, Regno Unito, Cina, Uruguay, Francia, Israele, Messico, Slovenia, Qatar, Cile
Padiglioni saltati a causa delle troppe file: Italia, Giappone, Thailandia, Colombia, Emirati Arabi, Kazakistan, Austria, Ecuador, Germania, Marocco.
Padiglioni che ho preferito e che consiglio: i padiglioni dell’Expo sono assolutamente soggettivi e possono essere apprezzati sia per il messaggio che vogliono trasmettere sia per come vengono costruiti ed allestiti a livello architettonico. Se dovessi fare una selezione tra tutti quelli che ho visto, sicuramente mi sentirei di consigliarvi la Corea per la sua efficienza e tecnologia, il Nepal perché sembra davvero di entrare in un tempio buddista, l’Azerbaijan perché è stato una sorpresa inaspettata di luci e colori, il Qatar e la Cina per i loro spettacoli ipnotici e il Brasile per il divertimento (o la fatica, dipende dai punti di vista!) di raggiungere l’entrata camminando su una corda!
Considerazioni personali sull’evento: se qualcuno fino a poco tempo fa mi avesse chiesto se visitare o meno l’Expo, avrei risposto che secondo me sarebbe stato un vero peccato perdere un evento così importante e che proprio quest’anno avevamo la fortuna di ospitare qui in Italia (i prossimi allestimenti saranno di sicuro un “po’” più scomodi!). Alla luce dei commenti delle persone che lo stanno visitando in questi ultimi giorni e delle notizie riportate dai telegiornali, sembra in realtà che non ne valga più tanto la pena: file per arrivare, file per entrare e file chilometriche per ogni singolo padiglione, la soddisfazione di godersi quello che si vede sembra essere nettamente inferiore rispetto alla fatica fisica e alla delusione delle aspettative.
Quindi, se ve la sentite, provate ad andare anche in questi ultimi giorni, ma andateci preparati e consapevoli di quello che vi aspetta: con panini, scarpe comode ma soprattutto tanta, per non dire infinita, pazienza!
Quello che non tutti sanno: con il biglietto Expo è possibile visitare gratis alcune importanti attrazioni italiane, quindi non buttatelo dopo la vostra giornata! Vi spiego nel dettaglio come funziona in questo articolo.
4 Commenti
Ero incinta e ho partorito circa due mesi fa perciò non mi ispirava andare.. ora è difficile perchè ho la bimba molto piccola, ma se durasse di più ci andrei eccome!
Ciao Dany, sì in effetti ci sono le entrate prioritarie per chi ha il passeggino che ti consentono di saltare le file, ma immagino che con una bambina di appena 2 mesi sarebbe stato in ogni modo molto complicato dal punto di vista organizzativo! Cmq tante congratulazioni e in bocca al lupo per questa tua nuova avventura! 🙂
Ci sono stata due giorni fa per la prima volta e devo essere sincera è stata una vera avventura, certo abbiamo fatto il giro del mondo in un giorno ma.. che code, quanta gente, siamo riusciti a vedere la metà di quanto ci eravamo proposti!!
Ciao Elena, immagino, da quello che sento dire visitare l’Expo in quest’ultimo mese è davvero estenuante! Noi infatti ce lo siamo goduti molto di più a fine agosto, già la seconda visita a fine settembre è stata piuttosto faticosa…:-(