La scorsa domenica, complice una giornata di inverno fredda ma piacevolmente soleggiata, siamo andati alla scoperta dei Colli Piacentini, una zona della mia regione, l’Emilia Romagna, che ancora mi mancava, e che si estende tra il confine con la vicina Lombardia e la provincia di Parma. Questo territorio è fatto di piccole realtà a misura d’uomo lontane dal turismo di massa, ed è caratterizzato da borghi medievali, fiabeschi castelli e verdi colline, che noi abbiamo trovato ancora imbiancate dalla neve caduta un paio di giorni prima. L’itinerario dei Colli Piacentini che vi propongo in questo articolo è l’ideale per una piacevole gita fuori porta in giornata, ma con qualche suggerimento aggiuntivo si rivelerà perfetto anche per chi vuole staccare la spina per un paio di giorni e trascorrere un romantico weekend a ritmi lenti.
Cosa vedere tra i Colli Piacentini: itinerario di un giorno
Il nostro itinerario tra i borghi piacentini è cominciato dal più lontano fra quelli che avevamo messo in programma, ovvero Bersani di Gropparello, che da casa nostra dista all’incirca due ore di macchina.
Questo paese è davvero molto piccolo, ma l’avevo già puntato da un po’ in quanto è caratterizzato dalla presenza di numerosi murales raffiguranti le fiabe tradizionali, realizzati sulle facciate di diverse abitazioni dall’Associazione “Arte Nostra”, che ha coinvolto vari artisti con lo scopo di ridare una nuova spinta a questo agglomerato di case. I dipinti sono stati realizzati tra il 2016 e il 2019 e sono circa una ventina, e proprio questa sua particolarità ha fatto sì che Bersani venisse denominato il Paese delle Favole del piacentino.
Per scoprire e fotografare tutti i murales, che si sviluppano ai lati della strada principale e in qualche cortile più interno, abbiamo impiegato all’incirca 45 minuti; trattandosi di tutte case private e non essendoci nessun esercizio commerciale, abbiamo avuto anche qualche difficoltà a trovare parcheggio, e alla fine abbiamo lasciato l’auto nei posti riservati del B&B Il Bianconiglio, che era al momento chiuso.
Durante il periodo natalizio (dall’8 dicembre al 6 gennaio), Bersani si anima inoltre con caratteristici presepi, realizzati dagli abitanti del borgo in modo artigianale e con l’utilizzo di materiali di riciclo.
Risaliti in macchina, abbiamo raggiunto in una ventina di minuti Vigolo Marchese, piccola frazione di Castell’Arquato, dove avevamo prenotato il ristorante per il pranzo. Essendo in anticipo, abbiamo fatto un giro fino all’unica e più importante attrazione del centro storico, la basilica romanica sormontata da una torre militare riadattata a campanile, risalente al 1008, accanto alla quale sorge un battistero con influenze bizantine. Non abbiamo potuto accedere alla chiesa in quanto era aperta soltanto alle 10,30 per la Messa mattutina.
Per pranzo avevamo prenotato anticipatamente su Internet alla Trattoria del Turista (spesso scegliamo il posto sul momento in base a quello che ci ispira maggiormente, ma era il giorno di San Valentino e non volevamo rischiare di trovare tutto pieno), ristorante dove abbiamo mangiato un buon antipasto a base di crescentine e salumi e dei gustosi ravioli ai funghi porcini ripieni all’anatra.
Tuttavia, non mi sento di consigliarvelo fino in fondo perché ci sono stati parecchi problemi di organizzazione e di servizio: pur avendo prenotato per le 12,30, ci hanno fatto aspettare molto all’esterno prima di farci accomodare, e la nostra prenotazione non risultava neppure (come quella di molti altri). Come se non bastasse, il servizio è stato davvero lento, e se non volete perdervi tutta la giornata a tavola non credo sia il posto che faccia per voi (noi ci siamo alzati con una certa fretta senza nemmeno ordinare il dolce). Il costo per un antipasto, due primi, una bottiglia di acqua e un calice di vino è stato di 20 Euro a testa.
Con il sole che continuava a splendere anche nel primo pomeriggio, ci siamo avviati a Castell’Arquato, uno dei borghi più conosciuti e meglio conservati dei Colli Piacentini, dalle dimensioni non troppo grandi ma ricco di attrazioni interessanti da vedere.
Appena entrati nel paese ci siamo imbattuti subito nell’imponente Torrione Farnese, terminato alla fine del 1500 e alto 20 metri. Costruito interamente in mattoni di laterizio, aveva molto probabilmente funzioni militari e faceva parte del sistema difensivo del borgo: tuttavia, non esistono documentazioni “ufficiali” su questa torre e sul suo ruolo effettivo, rendendola così una delle costruzioni più misteriose di Castell’Arquato.
Proprio di fronte al Torrione si colloca il Palazzo del Duca, così denominato perché nella prima metà del Seicento fu la residenza dei duchi Sforza. Al di sotto del palazzo si trovano le Fontane del Duca con otto bocche in bronzo a forma di testa di animale. In origine, questo Palazzo ed il Torrione erano collegati da un cunicolo, ora non più presente in seguito agli ultimi lavori di restauro. Attualmente il Palazzo del Duca è stato adibito ad abitazione privata.
Abbiamo poi proseguito per alcuni vicoletti per arrivare al centro vero e proprio del paese, ammirando nel frattempo il panorama e gli scorci sottostanti. Il fulcro di Castell’Arquato è la Piazza Monumentale, sulla quale si affacciano i palazzi che rappresentano i tre poteri del Medioevo: il potere politico (il Palazzo del Podestà), il potere religioso (la Collegiata) e il potere militare (la Rocca).
Il Palazzo del Podestà fu edificato nel 1292 per poi subire modifiche e aggiunte verso la metà del ‘400. Nel corso dei secoli venne adibito a diverse funzioni, ed attualmente è sede della sala consiliare del Comune. Solitamente non è aperto al pubblico, anche se spesso si svolgono al suo interno delle mostre.
La Collegiata di Castell’Arquato, detta anche Collegiata di Santa Maria, risale all’VIII secolo, anche se fu ricostruita e consacrata nel 1122 a seguito di un terremoto. La torre campanaria non fa parte del progetto originario ma è stata aggiunta soltanto nel XIII secolo; l’interno è semplice e a tre navate.
La Rocca Viscontea è ancora oggi visitabile e ospita il museo di cultura e storia medievale. Costruita nel 1342 sulle fondamenta di un fortilizio preesistente, conserva le quattro torri difensive originali, anche se soltanto quella orientale è rimasta completamente integra.
Dopo aver terminato la visita del centro, abbiamo fatto una passeggiata lungo le mura ben conservate del borgo, per ammirare ancora due delle quattro porte originarie di accesso al paese.
L’ultima tappa della nostra domenica tra i Colli Piacentini è stata l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba, edificata su volere di San Bernardo e della famiglia Pallavicino intorno al 1136, nella località di Alseno; dedicata a Santa Maria Assunta, questo monumentale edificio religioso fu uno dei centri più vivi della spiritualità cistercense in Italia.
L’Abbazia è aperta ai visitatori al mattino dalle ore 8:30 alle 12 ed il pomeriggio dalle 14:30 alle 18:30; la visita è libera e autonoma e si può accedere alla chiesa romanica e al chiostro gotico ancora perfettamente conservato. L’evento più importante che si svolge al suo interno è l’Infiorata del Corpus Domini, nel periodo tra maggio e giugno, quando lungo la navata centrale della basilica viene allestito un coloratissimo tappeto fiorito, realizzato grazie al lavoro laborioso dei monaci che risiedono tra queste mura.
Itinerario dei Colli Piacentini, cosa vedere: altre idee per un weekend romantico
Come vi avevo anticipato, il nostro itinerario per i Colli Piacentini questa volta è stato fatto in giornata, ma avendo già avuto modo in passato di esplorare un po’ la provincia di Piacenza, voglio lasciarvi qualche altro suggerimento per un weekend romantico da queste parti.
Se volete rimanere in tema di borghi, allora non potete assolutamente perdervi Grazzano Visconti, un grazioso paese che sembra veramente uscito da un libro di fiabe, e che sono sicura saprà incantarvi in qualsiasi periodo dell’anno lo visitiate.
Se invece volete cambiare genere, non avrete che l’imbarazzo della scelta con i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, uno più bello e maestoso dell’altro: in particolare, in questa zona, vi consiglio di non lasciarvi scappare Rivalta e Agazzano, vicini tra loro e visitabili nello stesso giorno; Gropparello, ideale se viaggiate con bambini perché circondato dal magico Parco delle Fiabe; San Pietro in Cerro, che ospita la collezione d’arte “Cina Millenaria”; Vigoleno, dove il castello è inserito all’interno di un borgo fortificato.
Il nostro itinerario tra i Colli Piacentini è stato davvero piacevole, e sono convinta che fra i suggerimenti che vi ho dato troverete di sicuro qualcosa che faccia anche al caso vostro!
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Conosco bene questi luoghi e……..li conosceranno anche i nostri amici grazie alla tua condivisione sempre molto interessante nelle descrizioni e corredata da bellissime fotografie;splendido il centro e Castello di Castell' Arquato ,non di meno la Chiesa in Fidenza (davvero un peccato non averla potuto visitare) ,T'invio i miei più cordiali saluti,ricordandoti di passare in Community! pittrice Susanna Galbarini