Capodanno è sempre un po’ malinconico, o perlomeno, io lo percepisco così: ci si prepara con così tanto entusiasmo ed aspettative alle feste della sera prima, che spesso non si tiene in considerazione come affrontare il primo giorno dell’anno con il piede giusto. Noi, da un po’ di tempo a questa parte, lo abbiamo sempre trascorso in viaggio, ma anche qui bisogna essere in grado di trovare una destinazione “furba”, dal momento che, in questo giorno così particolare, potreste rischiare di trovare tutto chiuso…d’altronde, è davvero festa per chiunque! Per ovviare a questo tipo di inconvenienti, abbiamo scelto per il primo giorno del 2018 una meta che non comportasse particolari aperture, così da non doverci preoccupare in tal senso. La nostra destinazione di quest’anno è stata l’Umbria, con base a Perugia, ma per Capodanno abbiamo fatto una piccola digressione in una regione limitrofa, per dedicarci ad un itinerario dei borghi del tufo in Toscana: in particolare, ci siamo concentrati sui 3 piccoli centri di Pitigliano, Sovana e Sorano, visitati proprio in quest’ordine.
Tali borghi vengono così definiti perché fanno parte della vasta area del Parco archeologico del Tufo, in provincia di Grosseto, e tutti e 3 hanno la caratteristica in comune di poggiare su un basamento in tufo, prestandosi molto bene per scatti fotografici suggestivi.
Andiamo a scoprirli insieme nel dettaglio!
Itinerario dei borghi del tufo in Toscana: visita a Pitigliano
Pitigliano è stato il primo borgo che abbiamo visitato e devo confidarvi che è stato subito amore a prima vista, sia per il suo profilo inconfondibile che già varie volte avevo ammirato in altri articoli online, sia perché si è rivelato movimentato e vitale, nonostante le premesse che vi avevo fatto prima sul giorno di Capodanno. Il colpo d’occhio appena arrivati è notevole, e la vostra macchina fotografica non avrà di che lamentarsi!
Pitigliano è un borgo di origine etrusca, ma è solo in seguito sotto gli Orsini che diventa un punto di riferimento di questa zona, subentrando come capitale a Sovana nel 1410. E’ proprio in onore di questa famiglia che viene edificato Palazzo Orsini, la costruzione più imponente di tutto il centro, all’interno della quale sono stati allestiti in tempi più moderni il Museo Diocesano di Arte Sacra e il Museo Civico Archeologico.
Il principale passaggio del borgo è via Roma, dalla quale si diramano tutti gli altri vicoli e lungo la quale troverete anche il Duomo e la maggior parte delle botteghe e di negozi di prodotti tipici di Pitigliano; inoltrarsi nelle sue stradine lastricate è stato davvero rilassante e piacevole, anche se subito dopo il nostro arrivo gli unici raggi di sole della giornata ci hanno abbandonati per lasciare il posto ad un meteo decisamente peggiore.
Una piccola curiosità su questo borgo è che è noto anche con l’appellativo di “Piccola Gerusalemme”, per via del ghetto ebraico al suo interno, che vede nella Sinagoga del paese il suo simbolo più importante.
Itinerario dei borghi del tufo in Toscana: visita a Sovana
Nonostante le strade a curve, impiegherete poco più di dieci minuti di macchina per raggiungere Sovana, nostra seconda tappa della giornata.
Anche questo piccolo borgo sul tufo ha origini etrusche, e sembra essere rimasto immutato dal Quattrocento, quando decadde irrimediabilmente dopo che la sede vescovile venne trasferita a Pitigliano.
Fulcro del centro è ancora oggi, proprio come nell’antichità, Piazza del Pretorio, sulla quale si affaccia Palazzo Pretorio; è da qui che si snodano le vie principali del paese, per le quali potrete passeggiare liberamente e senza pensieri.
Tutto qui è a misura d’uomo, e anche le costruzioni più imponenti sono state collocate fuori dai margini del centro storico, come la Concattedrale dei Santi Pietro e Paolo, ovvero il Duomo di Sovana, che rappresenta uno dei più importanti monumenti in stile romanico dell’intera Toscana (che però noi abbiamo trovato chiuso e ci siamo limitati a visitare dall’esterno). Altra costruzione significativa per questo piccolo borgo era la Rocca aldobrandesca, imponente costruzione adibita alla difesa insieme alle mura, ma di cui oggi rimangono soltanto le rovine.
Fra i tre borghi che abbiamo visitato, Sovana è quello dalle dimensioni più ridotte.
Itinerario dei borghi del tufo in Toscana: visita a Sorano
Terza ed ultima tappa del nostro itinerario dei borghi del tufo in Toscana è Sorano, distante anch’esso meno di un quarto d’ora di macchina dal precedente. Anche il suo profilo, stagliato attorno a quello che viene definito Masso Leopoldino, si presta molto bene ad essere immortalato da varie angolazioni suggestive.
Già da lontano domina su tutto il paesaggio la Fortezza Orsini, geometrica struttura militare fatta costruire da questa famiglia nel periodo rinascimentale sui resti del precedente Castello aldobrandesco, che dovrete raggiungere attraverso stretti vicoli e scalinate in salita (la mia passione insomma!).
Per ammirare ancora meglio e da lontano questa imponente fortificazione, dovrete recarvi all’estremità opposta del paese sul Masso Leopoldino, una struttura di difesa ricavata da un masso tufaceo (sì, dovrete fare dell’altra salita…), e sulla quale troneggia incontrastata la Torre dell’Orologio. Un po’ di fatica vale comunque la pena, perché da quassù il panorama è assolutamente mozzafiato!
Sorano è il più antico fra questi borghi del tufo e, così come per Pitigliano, anch’esso è conosciuto con un appellativo particolare, ovvero Matera della Toscana, per via dei suoi numerosi edifici rupestri scavati nel tufo che tanto ricordano i più famosi Sassi di Matera.
Spero di avervi dato con questo itinerario un buono spunto insolito per una giornata alla scoperta della Toscana, regione dai mille tesori che non si finisce davvero mai di scoprire!
4 Commenti
Grazie per le dritte! Vado spesso in Toscana, ma questi tre paesini non li conoscevo! Un ottimo spunto per il prossimo giro!
Bene Veronica, sono felice di averti fatto scoprire un posto nuovo! 🙂
Adoro la Toscana e ogni suo borgo è una bella scoperta. Non conoscevo quelli che hai segnalato… me li segno come idea per un viaggetto futuro!
Ciao Daniela, infatti diciamo che è un percorso al di fuori di quelli classici! 🙂