Il Piemonte è una delle regioni più estese d’Italia e, per quanto su tutto il territorio spicchi il capoluogo Torino, non si esaurisce soltanto in esso: noi abbiamo avuto modo di andarci più volte, anche con il supporto della card Abbonamento Musei che ci ha accompagnati per un anno intero e, dopo il viaggio nelle Langhe di dieci giorni di due anni fa, abbiamo organizzato in primavera un nuovo itinerario del Monferrato in macchina, per approfondire al meglio questa zona che ancora ci mancava. L’ideale sarebbe poterle dedicare almeno 3 giorni come abbiamo fatto noi, approfittando di un venerdì di ferie per ritagliarci un bel weekend lungo.
Itinerario del Monferrato in macchina: primo giorno
Il nostro primo giorno nel Monferrato è cominciato dal Giardino Botanico Rea, situato in Val Sangone a circa 30 Km a ovest di Torino e fondato dall’appassionato e collezionista di piante rare Giuseppe Giovanni Bellia. Il costo del biglietto di ingresso è di 5 Euro per ammirare circa 2500 varietà di piante provenienti dal Piemonte, dall’Italia e da tutto il mondo, anche se ad essere sinceri questa attrazione non ci è piaciuta troppo.
La seconda tappa della giornata è stata il Castello di Miradolo, edificio storico appartenuto ad un’estinta famiglia dell’antica nobiltà piemontese e divenuto nel 2007 di proprietà della Fondazione Cosso, che l’ha riaperto dopo un anno realizzando all’interno dei suoi spazi eventi culturali di rilievo per il territorio.
Il costo del biglietto è di 15 Euro e si parte con un giro ad anello del settecentesco parco con audioguida, per poi proseguire con una visita autonoma agli ambienti interni del castello, che ospitano varie mostre, anche se abbiamo trovato le stanze nel loro complesso abbastanza spoglie.
Terza ed ultima destinazione della giornata è stato il Sacro Monte di Crea, un itinerario religioso ispirato al Sacro Monte di Varallo fondato nel 1589 su iniziativa di Costantino Massino, priore lateranense del Santuario della Madonna Assunta.
Il giro completo si compone di 23 cappelle, tutte raffiguranti scene molto realistiche, ed il percorso è assolutamente fattibile e non troppo faticoso, con soltanto qualche salita. L’ingresso al Santuario è libero e gratuito, e vale la pena visitarlo anche se non si è troppo religiosi per i dettagli con cui vengono riprodotte le scene bibliche.
Itinerario del Monferrato in macchina: secondo giorno
Il secondo giorno abbiamo sconfinato un po’ dal territorio del Monferrato per raggiungere il Castello Della Mandria a Venaria Reale, in provincia di Torino, residenza reale storicamente appartenuta ai Savoia che non eravamo riusciti a visitare nei nostri itinerari precedenti in quelle zone.
Questa dimora, conosciuta anche con il nome di Borgo Castello, è stata eretta in varie fasi fra il 1708 ed il 1861 ed è situata all’interno del parco naturale La Mandria: la macchina va infatti lasciata nel parcheggio esterno, poi bisogna fare una passeggiata di una quindicina di minuti per raggiungere l’ingresso.
Il costo del biglietto è di 8 Euro, la visita è autonoma e si snoda lungo le 20 sale che hanno caratterizzato gli Appartamenti Reali e privati di Vittorio Emanuele II di Savoia e della moglie Rosa, a partire dal 1859.
In tarda mattinata ci siamo spostati verso l’Abbazia di Vezzolano, edificio religioso in stile romanico e gotico considerato tra i più importanti monumenti medievali del Piemonte, situato nel comune di Albugnano in provincia di Asti. In realtà l’appellativo “abbazia” è da sempre utilizzato in maniera impropria, in quanto il nome corretto sarebbe Canonica di Santa Maria di Vezzolano.
L’accesso alla chiesa è libero e gratuito con orario continuato dalle 10 alle 18, ma fate attenzione agli orari delle sante Messe che ancora vengono celebrate al suo interno. Una volta entrati, la vostra attenzione verrà sicuramente attirata dal pontile decorato con sculture policrome, modello architettonico oggi raro in Italia ma ancora abbastanza frequente nelle chiese d’oltralpe, che divide trasversalmente la navata centrale.
Di notevole interesse e ben conservato è il chiostro del complesso, mentre negli ambienti ad esso attigui abbiamo trovato anche una piccola mostra. Terminata la visita abbiamo mangiato nel bar vicino al parcheggio, un pranzo semplice con il menù del giorno, dove soprattutto i dolci sono stati di nostro gradimento.
Una volta saziati, abbiamo dedicato il resto del pomeriggio ad alcuni piccoli borghi e luoghi meno turistici del Monferrato, dirigendoci per primo al paese di Moncalvo, particolare per essere il centro abitato più piccolo d’Italia a conservare il titolo di città, che abbiamo trovato interessante soprattutto per i bei punti panoramici dai quali scattare foto paesaggistiche sulle colline circostanti.
Abbiamo poi raggiunto il comune di Cereseto, sul quale spicca il suo castello (che purtroppo abbiamo trovato chiuso), quello di Treville, che non ci ha colpiti più di tanto, ed infine il borgo di Cella Monte, dove saremmo tornati anche il giorno successivo.
Itinerario del Monferrato in macchina: terzo giorno
Il nostro terzo giorno nel Monferrato non è cominciato nel migliore dei modi, perché abbiamo deciso di visitare il paese di Rosignano Monferrato, dove abbiamo anche soggiornato, che purtroppo non ci è piaciuto per nulla.
La situazione è però migliorata con una degustazione al locale Cinque Quinti, azienda vitivinicola di Cella Monte, dove abbiamo assaporato un calice di vino e un tagliere di salumi al costo di 15 Euro, con inclusa anche una visita guidata alla loro cantina storica.
La giornata si è conclusa nel paese di Casale Monferrato, che tra quelli visitati nel nostro itinerario si è rivelato essere quello più ricco di attrazioni e luoghi di interesse, e al quale avevo già dedicato un articolo precedente con tutti i dettagli utili: Cosa vedere a Casale Monferrato: 10 attrazioni da non perdere.
Dove dormire e dove mangiare nel Monferrato: i miei consigli
Per il nostro itinerario nel Monferrato abbiamo scelto di soggiornare due notti al Relais I Castagnoni, un country resort prenotato con un voucher a prezzo vantaggioso, e nel quale ci siamo trovati particolarmente bene.
Per quanto riguarda dove mangiare nel Monferrato, oltre al già citato Cinque Quinti, abbiamo provato qualche altro posto che ci sentiamo di consigliarvi:
– Veloce Club, vicino al Castello di Miradolo (Pinerolo), dove i piatti sono abbondanti e vengono preparati in settimana menù per lavoratori a prezzi onesti;
– Osteria Bar Sport a San Germano Monferrato, dove abbiamo mangiato bene in un locale ristrutturato da poco, anche se i prezzi non sono proprio a buon mercato;
– La Cucina Come Una Volta a Casale Monferrato, dove abbiamo cenato bene a base di carne alla griglia, i prezzi sono nella media.
Questi sono i miei consigli per un piacevole itinerario del Monferrato di 3 giorni, ideale per conoscere questa zona non ancora troppo turistica del Piemonte. E voi? C’eravate mai stati o avete qualche altra destinazione di quelle zone da consigliare?