Ultimamente sta succedendo davvero sempre più spesso: per via dei ritmi quotidiani frenetici e degli impegni lavorativi più svariati, non riusciamo più come una volta a pianificare al meglio i nostri weekend fuoriporta, e ci ritroviamo il sabato sera dopo cena a decidere cosa fare il giorno successivo. L’itinerario dell’Appennino Romagnolo di cui vi parlo in questo articolo è nato così, un po’ di corsa, ma non ha niente da invidiare ad altri organizzati con maggiore anticipo, e ci ha concesso di prenderci una vera e propria boccata d’aria fresca dalla routine di tutti i giorni.
Gita in giornata da Bologna: itinerario dell’Appennino Romagnolo
Una gita fuoriporta sull’Appennino Romagnolo è l’ideale per chi come noi parte da Bologna, perché con appena due ore di macchina si può davvero evadere dal caos cittadino e raggiungere luoghi meno conosciuti e al di fuori dai circuiti del turismo di massa: la nostra domenica si è svolta perlopiù in mezzo alla natura, intervallata da piccoli e caratteristici borghi, ed è stata completamente low cost, visto che tutte le attrazioni che abbiamo inserito sono aperte gratuitamente al pubblico e non hanno bisogno di biglietti di ingresso.
Ecco le 8 tappe che siamo riusciti a visitare in giornata, tutte all’interno della provincia di Forlì-Cesena:
1) Mulino Mengozzi
Il Mulino Mengozzi si trova a Fiumicello, piccola frazione ad alcuni chilometri da Premilcuore, e inizialmente non è stato troppo facile da individuare, infatti abbiamo sbagliato strada e ci siamo inerpicati inutilmente per una salita che ci potevamo risparmiare. Per non commettere il nostro stesso errore, prendete subito come riferimento il parcheggio del Ristorante Fiumicello e da lì seguite le indicazioni, imboccando la strada a destra rispetto alla piccola Chiesa della Madonna delle Nevi. Il mulino è distante appena 350 metri ed il percorso per raggiungerlo è adatto a tutti: una volta arrivati, si può proseguire lungo altri sentieri più lunghi, ma consigliati a chi è più allenato.
Questo mulino è conosciuto per essere l’unico esempio ancora esistente con ruota orizzontale in legno a cucchiai, e un tempo era possibile macinare in due luoghi distinti grano e castagne; è stato restaurato e riattivato nel 1993, ma pur essendo domenica (giornata di apertura), l’abbiamo trovato chiuso, forse perché fuori stagione; stessa cosa per il Ristorante Fiumicello, che riapriva a marzo.
2) Ponte Nuovo e Cascata Urlante
La nostra seconda tappa è stata molto più semplice da trovare e raggiungere, basta arrivare alla frazione di Giumella, dove al bordo della strada è presente uno spiazzo dove poter parcheggiare. Da lì si prosegue a piedi lungo il sentiero e in un paio di minuti si raggiunge il Ponte Nuovo, in pietra e a schiena d’asino, sotto al quale si trova la Cascata Urlante, che deve il suo nome proprio allo scrosciare forte delle sue acque. Attraversato il ponte, con una camminata di circa 40 minuti si raggiungono anche Premilcuore e la Cascata della Sega, noi però abbiamo deciso di riprendere la macchina.
3) Cascata della Sega
La Cascata della Sega è stata proprio la nostra successiva e vicinissima tappa, e se volete raggiungerla come noi in macchina, vi consiglio di lasciarla presso l’Agriturismo Rivello, un po’ fuori dal centro, da cui dista appena un centinaio di metri a piedi; in realtà dal punto segnalato dalle indicazioni non si vede molto bene, e bisogna inerpicarsi un po’ in mezzo alla boscaglia per avere una visuale migliore.
Sempre lì accanto avevamo in mente di accedere anche alla lastronata, che però abbiamo trovato chiusa (considerate che febbraio è molto fuori stagione per questi luoghi).
4) Premilcuore
Per visitare il borgo di Premilcuore, abbiamo rispostato la macchina in un parcheggio gratuito proprio appena fuori dal centro; il paese è piccolo ed il giro si completa molto velocemente. Noi l’abbiamo terminato a ridosso dell’ora di pranzo, e abbiamo deciso di cercare qualcosa lì, anche se non è stato semplicissimo perché i punti di ristorazione non sono molti, e l’unico ristorante era già pieno e avrebbe avuto posto soltanto al secondo turno delle 14. Non tutto il male viene però per nuocere, perché siamo stati attirati dai bei piatti di affettati che abbiamo visto ai tavolini del bar “Il Caffé” e non abbiamo più avuto dubbi: fortunatamente c’era un tavolo disponibile per noi, e con un piatto di salumi, formaggi e piada ci siamo completamente saziati spendendo soltanto 23,50 Euro in due.
5) Ponte e Cascata della Brusia
La tappa del dopo pranzo è stata la più complicata da raggiungere, perché abbiamo trovato la strada principale chiusa a causa di una frana, e quindi abbiamo dovuto ripiegare su un’alternativa più lunga. La nostra destinazione erano il Ponte e la Cascata della Brusia, struttura a schiena d’asino a tre arcate sotto alla quale si trova il getto d’acqua dal quale prende il nome. Il parcheggio per raggiungere questi punti di interesse è in mezzo ad un agglomerato di case, il percorso è breve anche se la discesa per raggiungere il ponte è abbastanza ripida e senza punti di appoggio.
6) Portico di Romagna
Visto che eravamo nei paraggi ed il tempo a disposizione ce lo consentiva, siamo tornati a fare una passeggiata nel borgo di Portico di Romagna, dove eravamo già stati durante le festività natalizie di qualche anno fa per visitare i suoi presepi, evento per il quale è famoso dalle nostre parti. Abbiamo trovato posto nel parcheggio gratuito davanti alla biblioteca, proprio di fronte all’ingresso del paese, e ci siamo addentrati nei vicoli dove c’eravamo solo noi e poche altre persone. Il giro completo si conclude in breve tempo, e per dedicargli un’ulteriore mezz’ora abbiamo fatto una breve sosta in un bar dall’altra parte del centro storico.
7) Vulcano del Monte Busca
Il Vulcano del Monte Busca è stata probabilmente l’attrazione più particolare di questo nostro itinerario dell’Appennino Romagnolo: si tratta infatti di una fontana ardente di metano, che si genera spontaneamente e non si esaurisce mai così che, in qualsiasi momento voi andiate, troverete sempre un fuoco acceso ad aspettarvi. In realtà la terminologia che lo definisce gli è stata attribuita erroneamente, ma da allora è conosciuto anche per essere il vulcano più piccolo del mondo.
Il comune è quello di Tredozio, si può lasciare comodamente la macchina nei pressi della strada e si raggiunge l’attrazione attraverso un sentiero in piano; qui è dove abbiamo incontrato il maggior numero di turisti di tutto il pomeriggio, e nelle giornate limpide si può godere di uno splendido panorama sui monti tutti intorno.
8) Modigliana
Modigliana non era prevista nel nostro itinerario iniziale, ma l’abbiamo inserita al termine delle tappe pianificate perché avevamo ancora un po’ di tempo a disposizione e la giornata era particolarmente soleggiata. Abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio gratuito proprio ai margini del paese e abbiamo fatto una passeggiata libera: la parte del centro storico si gira tranquillamente ed è tutta in piano, ma se volete raggiungere la Rocca dei Conti Guidi che lo domina, vi aspetta una strada in salita. Noi ci siamo inerpicati ma la fortezza in cima era chiusa, così come pure la pinacoteca nella parte bassa del paese (anche se dal cartello all’ingresso la domenica pomeriggio doveva essere aperta).
Si conclude qui la nostra gita fuoriporta da Bologna, se questo genere di proposta vi interessa, vi lascio qui sotto qualche altro spunto simile:
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