Quello di quest’anno sembrava essere un viaggio un po’ più stanziale rispetto a quelli delle estati precedenti, dal momento che avevamo deciso di visitare finalmente Parigi, destinazione poi annullata in seguito agli eventi di attualità avvenuti in quel periodo. Quindi anche stavolta non abbiamo saputo resistere agli on the road che tanto ci piacciono e ci siamo buttati nell’organizzazione di un bell‘itinerario della Valle della Loira in macchina, che avevamo già in parte pianificato parecchio tempo fa e che abbiamo ritirato fuori ben volentieri dal cassetto.
Dopo avervi già parlato negli articoli precedenti delle singole tappe in maniera approfondita, vi racconto oggi del nostro viaggio in terra francese suddiviso giorno per giorno, con tutte le informazioni su cosa vedere e dove alloggiare in due settimane, seguendo un percorso di circa 4200 chilometri totali.
Itinerario della Valle della Loira in macchina: cosa vedere in 2 settimane
Giorno 1 (30/07): il giorno della partenza è stato dedicato esclusivamente al viaggio di andata, ci siamo svegliati prima dell’alba e in 12 ore quasi ininterrotte di macchina abbiamo raggiunto Tours, la nostra prima tappa della Loira, dove per 8 notti abbiamo alloggiato in un bell’appartamento molto luminoso e dotato di tutti i confort.
Giorno 2 (31/07): il secondo giorno siamo partiti subito con il tour dei castelli, che rappresentano uno dei filoni turistici principali per cui è conosciuta la Valle della Loira.
Il primo che abbiamo visitato è anche uno dei più famosi, ovvero il Castello di Chenonceau, nel quale si può lasciare la macchina nell’ampio parcheggio gratuito davanti all’ingresso e percorrere a piedi il viale alberato che conduce al castello. Noi abbiamo fatto il giro in autonomia impiegando all’incirca un’ora, ma almeno altre 2 ci sono servite per visitare il grande parco che lo circonda.
La seconda dimora della giornata è stata il Castello di Valençay, dove abbiamo fatto prima un giro autonomo, in attesa della visita guidata che avevamo prenotato per le 14,30. Alle 16 ne era prevista anche un’altra del teatro, che noi però non siamo riusciti a fare perché avevamo già in programma un itinerario nel parco con il golf car, comodo mezzo di trasporto facile da guidare anche per me: per il noleggio, basta lasciare la patente in biglietteria e ritirarla alla fine del giro.
La macchina può essere parcheggiata gratuitamente in un viale alberato di fronte all’ingresso.
Sulla strada del ritorno verso Tours ci siamo fermati a Saint-Aignan, piccolo paese a circa 20 minuti di macchina da Valençay. Abbiamo lasciato l’auto in un grande parcheggio gratuito, poi siamo saliti fino al castello che però abbiamo trovato chiuso. Abbiamo invece potuto visitare la Collegiata, che ci ha affascinato con la sua grande Cripta. Abbiamo poi fatto una sosta con pizza e focaccia comprati in un negozio italiano e mangiati in riva al fiume, per poi fare ritorno a Tours impiegando circa 50 minuti di macchina.
Giorno 3 (01/08): anche il terzo giorno è stato dedicato alla visita di alcuni manieri, cominciando dal Castello di Chambord, al quale si può accedere con visita autonoma, il percorso si snoda su 3 piani e termina alle terrazze panoramiche; sulla mappa è segnalato anche un itinerario più breve adatto a chi ha solo un’ora di tempo a disposizione, ma io non lo consiglio perché si perderebbero delle parti importanti e secondo me merita di essere visitato nella sua interezza.
Per arrivare all’ingresso si percorre un lungo viale, e la macchina può essere lasciata nel parcheggio adiacente per 6 Euro l’intera giornata (c’è anche un parcheggio gratuito ma è parecchio lontano dal cancello).
Nei pressi del castello ci sono molti locali e ristoranti che però noi non abbiamo provato, scegliendo di avvicinarci a Cheverny, nostra seconda tappa della giornata, fermandoci in una panetteria sulla strada e mangiando in un’area camper attrezzata (soluzione molto comune in Francia).
Dopo pranzo ci siamo dedicati al Castello di Cheverny, dove abbiamo fatto un giro autonomo degli interni, della durata di circa 1 ora; le stanze sono molto belle e riccamente decorate, per accedere ad alcune abbiamo dovuto fare un po’ di fila perché alcuni passaggi sono abbastanza stretti. Anche gli esterni sono interessanti, suddivisi in sei giardini tematici, ma non perdetevi neppure il laghetto, il labirinto, il canile e la Sala dei Trofei. Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio gratuito davanti al castello.
Per concludere la giornata, abbiamo fatto un giro ad Amboise, che non presenta particolari attrazioni a parte il suo castello (che avremmo visitato la mattina successiva), ma che rispetto ai paesi visti fino ad ora ci è sembrato molto più vitale con numerosi bar, negozi e ristoranti. Abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio gratuito nei pressi del centro storico e abbiamo fatto una piacevole passeggiata a piedi prima di rientrare a Tours.
Giorno 4 (02/08): come vi avevo appena preannunciato, il giorno seguente è cominciato con la visita al Castello di Amboise, che abbiamo scelto di visitare in autonomia con il tablet HistoPad compreso nel biglietto di ingresso, grazie al quale è possibile esplorare anche la Cappella Saint Hubert, attualmente chiusa per lavori di ristrutturazione. Il percorso di visita prevede tre livelli, il piano terra e il primo piano sono dedicati alla rievocazione del Rinascimento, il secondo a quello del XIX secolo, e si conclude sulle terrazze. Una volta usciti, abbiamo fatto un rapido giro dei giardini purtroppo sotto l’acqua.
A Cheverny è seguito il Castello di Clos Lucé, che abbiamo raggiunto con una passeggiata di 5 minuti a piedi dallo stesso parcheggio utilizzato per Amboise, e abbiamo fatto la visita degli interni in autonomia, facendo anche qui qualche breve fila per poter ammirare le stanze. Nei sotterranei del palazzo sono custoditi alcuni macchinari di Leonardo, mentre i giardini sono abbelliti con alcune sue opere. Da non perdere la visita alla Galleria esterna dove viene proiettato uno spettacolo immersivo sull’artista.
Visto che si era ormai fatta ora di pranzo, siamo tornati verso la strada principale di Amboise, dove sono presenti locali per tutte le tasche: noi abbiamo optato per il bar/panetteria Paul scegliendo un menù completo (1 cibo salato e 1 dolce a scelta accompagnati da una bibita), potendo così risparmiare e allo stesso tempo goderci un ambiente confortevole.
Abbiamo poi ripreso la macchina e in appena 10 minuti abbiamo raggiunto Mini Chateaux, un parco tematico con 41 modellini in miniatura dei castelli della Loira. Per visitarlo tutto abbiamo impiegato all’incirca un’ora ed il costo del biglietto è di 14 Euro.
Nel tardo pomeriggio siamo rientrati a Tours per visitarne il centro storico, visto che fino ad allora ci eravamo limitati soltanto a raggiungere il nostro alloggio. Abbiamo lasciato la macchina su un grande vialone (fino ad un certo punto i parcheggi sono a pagamento ma dopo diventano gratuiti) e abbiamo fatto un giro a piedi ad anello della durata di 2 ore e mezza. Le attrazioni che ci hanno maggiormente colpito sono le sue chiese in stile gotico dalle grandi dimensioni.
Per la prima volta siamo usciti anche dopo cena, per ammirare lo spettacolo serale di suoni e luci che si teneva ogni sera nel cortile del Castello di Blois, con inizio alle 22,30 e della durata di 45 minuti (dall’8 aprile al 24 settembre 2023 e durante le festività di Ognissanti). Per assistervi, bisogna acquistare un biglietto a parte rispetto a quello classico per il castello.
Giorno 5 (03/08): la mattinata del quinto giorno è cominciata con la visita al Castello di Blois, che si sviluppa su due piani e che noi abbiamo fatto in autonomia con l’HistoPad incluso nel biglietto; al termine abbiamo fatto una passeggiata nei giardini, non troppo estesi. Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio del castello, a pagamento ma con prezzi ragionevoli (abbiamo speso 5 Euro per più di 5 ore, sicuramente più conveniente dei parcheggi esterni a 1,90 Euro/h).
Terminata la visita al castello abbiamo deciso di fare anche un giro a piedi per il centro storico di Blois, che presenta parecchi su e giù. Dopo una visita alla sua Cattedrale ci siamo fermati a mangiare all’Osteria La Baroque, con una buona entrecote e una omelette, al costo totale di 43 Euro.
Nel vostro itinerario vi consiglio di inserire assolutamente un passaggio davanti alla Maison de la Magie Robert-Houdin, un museo che si affaccia sul castello reale di Blois e che ogni 30 minuti propone uno spettacolo dalle sue finestre esterne, con teste di drago in movimento.
Dopo la visita di Blois ci siamo diretti ad un’altra dimora, il Castello di Chaumont-sur-Loire, arrivando verso le 14,30 nel parcheggio gratuito del castello, dove siamo entrati con una visita autonoma; le sale interne sono caratterizzate da mostre e opere di arte moderna, così come pure i giardini. Quando siamo stati noi, negli spazi esterni del castello si teneva anche il Festival Internazionale dei Giardini (25 aprile-3 novembre 2023), manifestazione che vede ogni anno una trentina di artisti e paesaggisti provenienti da tutto il mondo impegnati a realizzare dei giardini dallo stile contemporaneo, ispirati a un tema ben preciso.
Giorno 6 (04/08): anche il giorno seguente è stato perlopiù dedicato ai castelli della Valle della Loira: il primo è stato il Castello di Villandry, per il quale esistono varie tipologie di biglietti e noi abbiamo scelto quello della visita agli interni e ai giardini fatta in autonomia (alcuni optano per i soli giardini, che in effetti sono molto belli, ma secondo me anche gli ambienti interni meritano). Il parcheggio per il castello è gratuito.
Usciti dal castello ci siamo fermati a pranzare nella boulangerie vicino al parcheggio, mangiando nei tavolini fuori.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il Castello di Azay-le-Rideau, costruito su una piccola isola dell’Indre all’inizio del Cinquecento, e il Castello di Ussé, famoso per aver ispirato Charles Perrault nella creazione della favola della Bella Addormentata; una volta usciti, non perdetevi un giro lungo il camminamento di ronda dove sono realizzate alcune ricostruzioni di scene della fiaba e una visita ai giardini, non troppo grandi ma dove potrete ammirare l’orto, la cappella, le scuderie, le prigioni e le cantine.
Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto un giro a piedi a Langeais, piccolo paese su cui domina il castello, nel quale però non siamo entrati.
La sera invece abbiamo assistito allo spettacolo serale nei giardini del castello di Villandry, interamente illuminati dalla sola luce di centinaia di lumini; l’ingresso era possibile dalle 20 alle 22, noi siamo arrivati alle 21 circa e siamo riusciti a trovare gli ultimi posti disponibili nel parcheggio, davvero pienissimo. Abbiamo passeggiato nella suggestiva atmosfera in penombra, godendoci i giochi medievali e le performances di artisti e figuranti in costume, e alle 22,30 abbiamo ammirato lo spettacolo delle fontane e dei laser a ritmo di musica, della durata di circa 20/25 minuti.
Giorno 7 (05/08): il settimo giorno del nostro on the road è stato dedicato a Loches e Chinon, due cittadine medievali della Valle della Loira in cui il tempo sembra essersi davvero fermato.
Per approfondire l’argomento, vi lascio il mio articolo Città fortificate della Valle della Loira: visita a Loches e Chinon.
Giorno 8 (06/08): il giorno successivo lo abbiamo trascorso interamente ad Orléans, capoluogo della regione Centro-Valle della Loira, che siamo riusciti a visitare senza spendere nulla approfittando dell’iniziativa dei musei statali gratuiti la prima domenica del mese.
Per approfondire l’argomento, vi lascio il mio articolo Come visitare Orléans gratis: cosa vedere in un giorno.
Giorno 9 (07/08): il mattino seguente abbiamo caricato nuovamente i bagagli in macchina e da Tours ci siamo spostati verso Angers, fermandoci lungo il percorso a visitare la cittadina di Saumur, di cui vi avevo già parlato in maniera dettagliata in questo articolo.
Finita la visita di tutte le attrazioni di Saumur, abbiamo impiegato altri 45 minuti di macchina per raggiungere Angers, dove avremmo trascorso le successive 3 notti in un appartamento a sud della città, che però non vi segnalo perché non è stato particolarmente confortevole.
Giorno 10 (08/08): nel primo giorno con base ad Angers ci siamo spostati verso il Castello di Serrant, a circa 20 minuti di distanza in macchina.
La visita può essere fatta in maniera autonoma oppure in maniera guidata, ed io vi consiglio assolutamente quest’ultima opzione perché altrimenti si perdono alcune belle sale alle quali si può accedere soltanto accompagnati da una guida. Tra queste sono comprese le aree più fragili del palazzo, come la Sala Impero, la Camera da letto della duchessa e il suo camerino, oltre alla spettacolare Biblioteca dove sono conservati oltre 12.000 libri antichi.
La visita guidata dura un’ora abbondante, al termine della quale si procede con il percorso facendo il giro autonomo delle altre sale rimaste. Una volta usciti, abbiamo fatto una passeggiata nel parco all’inglese che circonda il castello, per un tempo totale di 2 ore e mezza. Il costo del biglietto è di 10 Euro (con supplemento di 4 Euro per la visita guidata).
Terminata la visita al Castello di Serrant siamo ritornati ad Angers e abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio del centro commerciale vicino casa, prendendo da lì il tram (vanno bene entrambe le linee, sia la A che la C), che in 4 fermate ci ha comodamente scaricato in centro.
Prima di iniziare l’itinerario vero e proprio, siamo passati dall’Ufficio del Turismo per ritirare i nostri Angers City Pass, comodo strumento che noi utilizziamo sempre quando visitiamo una città e che anche stavolta abbiamo trovato molto più che conveniente per risparmiare sui singoli ingressi. La Card ha tre formati da 24, 48 e 72 ore (rispettivamente al costo di 17, 26 e 36 Euro), quindi si adatta bene alle esigenze di tutti: io vi consiglio almeno quella da 48 ore, mentre per noi quella da 72 è stata l’ideale per visitare anche i dintorni.
Nel tempo che ci rimaneva a disposizione, siamo riusciti a visitare il Castello (proprio di fronte all’ufficio del Turismo), la Galleria David D’Angers, il Museo delle Belle Arti e la Cattedrale di San Maurizio.
Giorno 11 (09/08): il giorno seguente abbiamo raggiunto Angers nello stesso modo, riuscendo ad inserire nel nostro itinerario il Museo della Tappezzeria, il Museo Pincé, la Collegiata di Saint-Martin, il giro in trenino e un tour della Street art.
Per approfondire l’argomento, vi lascio il mio articolo dettagliato Cosa vedere ad Angers in due giorni.
Giorno 12 (10/08): il giorno seguente lo abbiamo dedicato interamente ai dintorni di Angers, inserendo nel nostro programma il Castello di Brissac, il Castello di Plessis-Bourré e Terra Botanica, il primo parco a tema vegetale in Europa.
Se vi interessano informazioni più dettagliate su queste attrazioni, vi lascio il mio articolo completo su Cosa vedere nei dintorni di Angers.
Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto l’appartamento di Nantes dove avremmo trascorso gli ultimi 4 giorni del nostro on the road nella Valle della Loira, nella zona a sud della città e molto comodo alla fermata del tram.
Giorno 13-15 (11-13/08): il giorno seguente abbiamo acquistato una corsa singola del tram per raggiungere l’Ufficio del Turismo, situato proprio di fronte al Castello, dove abbiamo ritirato le nostre Nantes City Card, indispensabile strumento per visitare le attrazioni della città risparmiando.
Abbiamo così dedicato gli ultimi 3 giorni del nostro viaggio in Francia per scoprire appieno questa città, che ci è davvero piaciuta molto. Per approfondire l’argomento (e vi assicuro che merita) e scoprire il nostro itinerario dettagliato, vi lascio il mio articolo Cosa vedere a Nantes in 3 giorni: guida alle attrazioni della città.
Giorno 16 (14/08): viaggio di ritorno di 14 ore quasi ininterrotte verso Bologna.
Questo è stato il nostro itinerario della Valle della Loira in macchina, che entra di diritto a far parte dei nostri on the road estivi più belli. E voi? Avete già visitato questa affascinante zona della Francia?