E’ proprio vero, a volte le prime impressioni possono rivelarsi decisamente sbagliate, e questo vale anche per quelle relative alle destinazioni di viaggio: dopo una prima visita della città di Milano di qualche anno fa, infatti, probabilmente troppo frettolosa e che ci aveva lasciato con un po’ di amaro in bocca, abbiamo deciso di dare una seconda possibilità a questa mondana metropoli, dedicandole due weekend consecutivi e rivalutandola completamente in senso positivo. Complici una mostra che si sarebbe chiusa a breve ed un invito che ci è arrivato tanto inaspettato quanto gradito, abbiamo deciso di tornare ancora un paio di settimane fa, costruendoci stavolta un itinerario insolito di Milano, che consigliamo soprattutto se non si visita la città per la prima volta o se volete provare qualche esperienza particolare.
Itinerario insolito per Milano: come scoprirla in maniera alternativa
Inizialmente la nostra idea era quella di una gita a Milano in giornata, di domenica, ma l’invito di cui vi accennavo sopra ha un po’ scombussolato i nostri piani, così abbiamo prenotato al volo un albergo e siamo partiti di sabato subito dopo pranzo. Visti i prezzi stratosferici degli alloggi nel centro storico, anche per una sola notte, abbiamo optato per una sistemazione più abbordabile nelle immediate vicinanze, scegliendo l’Hotel Central Park a Casarile, dai costi più contenuti e ad appena 15/20 minuti di macchina dal nucleo principale della città. La nostra stanza faceva parte di un grazioso borghetto di case dove proprio quella sera si sarebbe tenuta una festicciola con stand e giostre, e la reception si trova all’interno del ristorante che si affaccia sulla piazza, lo stesso locale dove la mattina viene servita la colazione.
Giusto il tempo di appoggiare i trolley in camera e abbiamo raggiunto in macchina il parcheggio Famagosta, davvero molto conveniente per le soste lunghe (il costo è di 1,50 euro per le prime 5 ore e di 2 euro se si arriva a 10); da lì abbiamo preso la metro fino alla fermata Piazza Cadorna optando per il biglietto giornaliero, che al costo di 7 euro consente di effettuare per 24 h quante corse si vogliono (tenete conto che una corsa singola costa 1,50 euro), e che per noi era l’ideale dovendo fare vari giri.
Essendosi ormai fatta ora di cena, ci siamo fermati al Chiosco Al Politico, nei pressi di Piazza Castello, dove ci siamo saziati con panini gustosi ed abbondanti al costo di 7 euro l’uno; il posto è stato alquanto strategico in quanto si trovava vicino al punto di ritrovo della nostra esperienza serale, ed inoltre siamo stati serviti quasi subito, visto che avevamo già calcolato che non avevamo molto tempo a disposizione.
Alle ore 21 infatti, ci siamo radunati nei pressi della fontana di Piazza Castello per un’attività davvero suggestiva, un tour di Milano in tram storico, organizzato dall’agenzia di visite turistiche NEIADE Tour & Events, che vi consentirà di tornare indietro nel tempo all’eleganza e al fascino suggestivo degli anni ’20: è infatti a questo periodo che risale la vettura sulla quale abbiamo viaggiato, anche se recentemente ristrutturata per renderla più confortevole per i passeggeri.
Noi ci siamo seduti comodamente nei nostri posti e ci siamo fatti cullare dal ritmo lento del tram, accompagnati dai racconti della nostra guida su Milano e la sua storia, e per un paio d’ore siamo riusciti a percepire l’essenza un po’ retrò della città, senza essere inghiottiti dall’andamento frenetico che spesso la contraddistingue.
Il costo del biglietto del tram storico notturno è di 31,50 Euro per gli adulti, e lo stesso giro può essere fatto anche di pomeriggio ad un prezzo leggermente più basso (28,50 Euro), ma secondo me il fascino del percorso dopo il tramonto non ha eguali.
Il giorno successivo ci siamo svegliati non troppo di fretta e, dopo aver fatto colazione nel ristorante di fronte al nostro albergo, abbiamo lasciato di nuovo l’auto al parcheggio Famagosta e raggiunto il quartiere dei Navigli per visitare Botteghe di Tokyo, una mostra immersiva ispirata alle illustrazioni dell’artista polacco Mateusz Urbanowicz.
L’esposizione non è troppo estesa e si visita tranquillamente in un’oretta o poco più, ma è caratteristica nel suo genere e offre la possibilità di esplorare una selezione di botteghe tradizionali della capitale giapponese risalenti all’epoca Shōwa, tra il 1926 e il 1989; alcune di esse si possono ritrovare tutt’oggi, mentre altre erano già prossime alla chiusura durante il progetto dell’artista.
La mostra è ad ingresso gratuito ed è obbligatoria la prenotazione (da organizzare con largo anticipo perché nei weekend i biglietti vanno letteralmente a ruba); al momento l’esposizione si è conclusa il 22 maggio, ma a settembre sembra esserne prevista una nuova.
La seconda tappa della giornata è stata un luogo davvero insolito di Milano, il suo Cimitero Monumentale, ritenuto tra i più importanti d’Italia e d’Europa a livello culturale e considerato un vero e proprio museo a cielo aperto per le opere che custodisce al suo interno.
Inaugurato nel 1866 e più volte ampliato fino a raggiungere la superficie attuale di circa 250.000 mq, il Cimitero è percorso in tutta la sua lunghezza da un viale centrale che lo suddivide in due parti simmetriche e che, inframezzato dall’edificio dell’Ossario e dalla Necropoli, si conclude nel Tempio Crematorio.
E’ possibile visitarlo autonomamente tutti i giorni dalle 8 alle 18 tranne i lunedì non festivi, consultando le mappe che si trovano all’ingresso e che possono essere prese gratuitamente oppure, se volete scoprirlo in maniera più approfondita, potreste affidarvi ad una visita guidata (come abbiamo fatto noi per la Certosa di Bologna). Al Cimitero Monumentale abbiamo fatto un giro libero di un paio di ore ma, se non fosse stato per la giornata calda che ci ha fatto desistere dal visitare le parti più soleggiate, saremmo rimasti al suo interno ancora di più.
Visto che ormai era passata abbondantemente l’ora del pranzo, ci siamo fermati al primo locale che ci ispirava, il ristorante RomagnaMì, dove abbiamo mangiato con un tagliere per 2 composto da salumi, verdure e piade, scelta che nel complesso si è rivelata non troppo economica soprattutto per quanto riguarda il bere.
Nonostante il pomeriggio afoso, abbiamo deciso di inserire un’ulteriore tappa al nostro itinerario facendo un giro veloce al Quartiere Isola, sul quale svettano incontrastati il grattacielo dell’Unicredit ed il Bosco Verticale, un complesso di due palazzi residenziali a torre inaugurati nel 2014 e caratterizzati dalla presenza di più di duemila specie arboree, tra arbusti e alberi ad alto fusto.
Questo è stato il nostro itinerario insolito di Milano, conoscevate già i luoghi e le esperienze di cui vi ho parlato o ne avete altri da consigliarmi?
Vi lascio qui sotto qualche altra esperienza da fare a Milano: