Non l’avrei mai detto, ma sono riuscita a trovare opere di Street Art anche in provincia di Bologna, a poca distanza da dove vivo, raggiungibili in un massimo di 30/40 minuti di macchina. Questo ha fatto sì che alcuni paesi, che dapprima non avevano molto da offrire ai turisti e che in passato avevo frequentato soltanto per questioni legate alla mia quotidianità, siano diventati piccoli musei a cielo aperto e quindi molto appetibili per noi per una bella gita fuoriporta.
In questo articolo ve ne presento 3, di cui uno molto conosciuto nelle nostre zone, mentre gli altri due potrebbero rivelarsi una sorpresa davvero inaspettata anche per chi vive da queste parti.
Street Art e murales nei dintorni di Bologna: quali paesi visitare
1) Dozza Imolese
Il borgo di Street Art più famoso in provincia di Bologna è sicuramente Dozza Imolese, a circa 45 minuti di macchina da casa mia, che fino ad ora avevo sempre preso in considerazione per una gita la domenica pomeriggio, fino a quando quest’anno mi sono ritrovata a lavorare in un paese poco distante da lì.
La tradizione dei murales di Dozza è la più antica rispetto a quella degli altri paesi di cui vi parlerò, e si sviluppa dal 1960, quando per la prima volta fu indetto un concorso per artisti chiamato il “Muro dipinto”, che negli anni divenne un appuntamento fisso, conosciuto con il nome di Biennale del Muro dipinto. Questa manifestazione storica di pittura, infatti, si tiene da allora ogni settembre degli anni dispari, e in questa occasione gli artisti invitati sviluppano in tre giorni un loro bozzetto sulle pareti esterne delle case, contribuendo così alla trasformazione artistica del borgo.
Dalla sua nascita ad oggi, sono stati all’incirca 200 gli artisti che hanno partecipato alla Biennale, realizzando oltre un centinaio di opere lungo i vicoli del borgo; quelle che per motivi di conservazione sono state tolte dai muri, possono essere comunque ammirare all’interno della Rocca Sforzesca, insieme agli altrettanti bozzetti legati alle opere murali.
La principale caratteristica di questa rassegna, mai mutata nel tempo, risiede nel fatto che gli artisti dipingono in relazione con il contesto urbano e a diretto contatto con il pubblico presente, con il quale possono interagire in tempo reale e dal quale trarre utili spunti e suggerimenti per le loro opere.
Il Comune di Dozza si impegna in questo modo a promuovere nuove forme d’arte contemporanea e ad incentivare la creatività giovanile, e questo è ancor più evidente dal 2007, quando la più moderna frazione di Dozza, Toscanella, è stata scelta per dare voce agli stili più attuali di pittura, come il writing e la wall painting.
Tra i murales del borgo, i miei preferiti rimangono il drago colorato e l’Angelo di Dozza di Giuliana Bonazza, probabilmente l’opera più famosa di tutte, che rappresenta una maestosa figura alata color rosa, che si appoggia al portone di una casa come se volesse proteggerla.
2) San Giovanni in Persiceto
Un altro paese dove potete ammirare della Street Art in provincia di Bologna è il centro di San Giovanni in Persiceto, anche se qui non la troverete lungo i suoi vicoli, ma concentrata in un unico luogo, ovvero nella Piazzetta Betlemme (anche conosciuta come Piazzetta degli Inganni).
Questa vessava in uno stato di degrado fino agli anni ’80, quando venne scelta per ospitare una manifestazione estiva dedicata al cinema comico: si pensò allora di trasformarla in uno spazio più ospitale per il pubblico e di dipingerla con un sistema di quinte e fondali, progetto che venne esteso poi qualche anno dopo a tutte le case circostanti, anch’esse rovinate. L’incarico di tale progetto venne affidato a Gino Pellegrini, famoso scenografo appena rientrato da Hollywood dove aveva collaborato a film di grande successo; egli disegnò un omaggio al Cinema, con richiami ai temi della ruralità e del western, utilizzando la tecnica del tromp l’oeil per ingannare l’occhio degli spettatori.
Nelle estati del 1982 e del 1983 la rassegna di cinema comico ebbe così tanto successo che al suo termine la scenografia della piazzetta non venne tolta, ma entrò a far parte della consuetudine del paese.
Nel 1996 Pellegrini creò un nuovo gioco di inganni, ovvero un mondo fatato fatto di animali fantastici e ortaggi enormi, che attirava turisti da tutta Italia. Nel 2002 la piazzetta tornò purtroppo a trovarsi in uno stato di degrado, con l’allestimento murale sfogliato e rovinato.
Un’associazione spontanea di cittadini si è data allora l’obiettivo di restaurare la piazzetta e, grazie al loro lavoro, il luogo è tornato al suo antico splendore, rappresentando ancora oggi un orgoglio per tutti i persicetani.
3) Molinella e dintorni
Di più recente realizzazione è la Street Art di Molinella, piccolo centro in provincia di Bologna ad appena venti minuti di macchina da dove vivo: risale infatti al 2020 il Festival delle Arti Urbane (ArtU), ideato grazie alla collaborazione dell’associazione Animal Blue House, del Comune e della Pro Loco, durante il quale numerosi artisti hanno realizzato le loro opere in venti luoghi significativi del paese e degli immediati dintorni in una sola settimana, ridando vita e colore a molti edifici del patrimonio pubblico e privato, centri civici, aree verdi e sportive, a partire dalla stazione ferroviaria.
Prima di partire alla loro scoperta, è bene sapere che in alcuni murales sono inseriti piccoli riferimenti alla storia locale, come il saccarosio che richiama la barbabietola da zucchero (coltura tipica della zona), i mulini ad acqua (da cui il nome Molinella) o le mondine, figure legate al passato di questa cittadina, che fu sede nel 1883 del primo sciopero d’Italia delle risaiole.
Nel nostro itinerario a piedi siamo riusciti a vederli tutti, ma vi segnalo dove trovare quelli più importanti e che mi sono piaciuti di più:
- presso il Palazzetto dello Sport l’artista Burla 22 ha realizzato una delle opere più grandi del Festival, che raffigura tre ragazzini rilassati che chiacchierano durante il doposcuola e che, attraverso un momento spensierato ed informale, vuole far riflettere sul tema più sentito dell’immigrazione;
- il muro verticale del Cinema Teatro Massarenti in Corso Giuseppe Mazzini è diventato la tela dell’artista piemontese Vesod, dove rappresenta il paesaggio tipico della zona, caratterizzato dai mulini a vento, e sul quale spiccano alcune figure femminili che richiamano lo stile del futurismo italiano;
- presso l’Istituto Musicale A. Banchieri l’artista Atez raffigura un’intricata matassa di ottoni collegati tra loro, da alcuni dei quali fuoriescono grandi visi umani, accomunati dalla sensazione di piacere e stupore che la musica sa donare a tutti;
- presso la Stazione di Molinella troverete l’opera forse più conosciuta di tutto il Festival, realizzata dall’artista ferrarese Alessio Bolognesi: egli rappresenta la folaga, un grande uccello nero con il capo bianco tipico delle lagune, che tiene sul dorso un mulino, costruzione caratteristica della zona.
Altre opere del Festival delle Arti Urbane sono state realizzate negli immediati dintorni di Molinella, nelle frazioni di San Pietro Capofiume, Marmorta e San Martino in Argine: su tutte, spicca a mio parere la Geisha, realizzata dall’artista Giulia Frascari, in arte Pasa. Questa grande figura femminile rappresenta la capacità di intrattenere l’ospite, facendolo sentire gradito in ogni momento, e vuole essere un simbolo di positività e accoglienza per ogni passante che, durante la sua passeggiata, si trova davanti a questo dipinto.
Queste sono le opere di Street Art nei dintorni di Bologna che più mi hanno colpito, e voi? Ne avevate già sentito parlare o sono riuscita a farvi scoprire qualche tesoro nascosto della mia bella provincia?