La Domenica dell’Arte in Pianura è un’iniziativa culturale organizzata da Emilbanca a metà settembre per favorire la promozione dei piccoli tesori nascosti della provincia di Bologna.
Nonostante sia meno famosa e pubblicizzata rispetto alle più note Giornate Fai, è arrivata quest’anno alla sua quarta edizione, ed è un buon modo per conoscere il territorio nei pressi di Bologna attraverso visite guidate e gratuite.
Ogni anno partecipano all’iniziativa 4 Comuni diversi, ed io l’anno scorso mi sono concentrata su due paesi a me molto cari: Minerbio, dove abito da tutta una vita, e Bentivoglio, dove sono nata.
I tesori nascosti della provincia di Bologna: la Rocca Isolani a Minerbio
Minerbio custodisce nel suo centro storico un tesoro prezioso, al quale però non sempre è possibile accedere: è la trecentesca Rocca Isolani, che viene aperta al pubblico soltanto in occasione della Sagra Settembrina o in rari eventi come matrimoni o manifestazioni particolari. La Domenica dell’Arte in Pianura vi fornisce quindi un’ottima opportunità per visitarla.
Dalla sua costruzione, la Rocca ha subito varie trasformazioni e processi di assestamento nel corso del tempo, fino a raggiungere verso la metà del XVI secolo l’aspetto che mantiene ancora oggi: fu proprio in quegli anni, infatti, che Giovanni Francesco Isolani la fece ricostruire con la funzione di residenza di campagna e decorare negli ambienti interni in seguito alla distruzione da parte dei Lanzichenecchi nel 1527.
La parte più preziosa della Rocca è racchiusa sul lato sinistro del cortile interno, appena saliti i gradini dello scalone d’ingresso: qui, infatti, si trovano tre piccole sale completamente decorate ed attribuibili al pittore cinquecentesco Amico Aspertini.
La più bella e meglio conservata è la Sala di Marte, in cui il dio viene rappresentato al centro della volta, mentre tutte le pareti sono decorate con figure maschili e femminili. La particolarità di questa stanza è che tutti i soggetti vengono dipinti nella scala monocromatica del grigio, mentre l’unico elemento colorato è, per l’appunto, il dio Marte sul soffitto, che crea così un netto contrasto con gli elementi sottostanti.
La seconda è la Sala dell’Astronomia, dove sempre in primo piano viene messo il soffitto: proprio al centro di quest’ultimo viene raffigurata l’illusione di una balconata rotonda, dalla quale si affacciano tre figure. Dietro di loro, si intravede l’azzurro di un cielo finto. Lungo le pareti invece, all’interno delle nicchie, vengono rappresentate le figure delle Muse e delle Arti Liberali.
Il terzo ambiente, la Sala di Ercole, è quello in cui gli affreschi hanno subito i danni maggiori, anche se si riescono ancora a scorgere alcuni tratti di vedute di paese.
Attraversando il cortile interno ed uscendo dal portone sul lato opposto, si raggiunge la Colombaia a forma ottagonale, costruita nel 1536 ed attribuita per il suo stile al noto architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Nel 1591 subì purtroppo gravi danni in seguito ad un terremoto, tanto che i lavori di restauro sono stati fatti immortalare su di una lapide. La sua funzione era essenzialmente produttiva, e nelle sue cellette interne era in grado di contenere fino a tremila colombi, i cui residui organici venivano utilizzati per concimare le campagne circostanti.
A fianco della Rocca Isolani si trova un altro edificio più piccolo, Villa Isolani detta anche del Triachini, dal cognome dell’architetto bolognese che la realizzò. Fatta costruire a metà del Cinquecento per ospitare Carlo V in occasione della sua incoronazione a Bologna, assunse in seguito anche la denominazione di Palazzo Nuovo.
I tesori nascosti della provincia di Bologna: il Castello di Bentivoglio
A Bentivoglio le due principali bellezze architettoniche sono invece il Castello ed il Palazzo Rosso. Anche in questo caso la Domenica dell’Arte in Pianura mette a disposizione di tutti tesori accessibili soltanto per eventi particolari.
Al Castello siamo arrivati sotto un bell’acquazzone settembrino, ma per fortuna la nostra solerte guida non ci ha fatto attendere molto prima di aprirci il portone d’ingresso.
Il Castello di Bentivoglio venne fatto costruire da Giovanni II Bentivoglio tra il 1475 ed il 1481, nel periodo di massimo splendore della sua signoria, ampliando la già esistente Rocca fatta costruire dal Comune di Bologna nel 1390 a fini strategici: al suo interno, infatti, erano stati posizionati la campana d’allarme ed il braciere per comunicare con i luoghi circostanti in caso di pericolo.
Il nuovo castello venne adibito a dimora di svago e caccia, come testimonia il motto “Domus Jocunditatis” affrescato nel cortile interno ed ancora oggi in parte visibile. Fu in quegli anni che questo maniero ospitò personaggi illustri, e proprio qui avvenne il primo incontro tra il conte Alfonso d’Este e la sua futura moglie Lucrezia Borgia.
All’inizio del 1500 il castello di Bentivoglio iniziò il suo rapido deterioramento e subì varie trasformazioni, fino al restauro del 1889 ad opera dei nuovi proprietari, la famiglia Pizzardi, che vollero restituire all’edificio l’impianto originale di Giovanni II. Nel 1945, la torre trecentesca venne fatta saltare nel corso della guerra e mai più ricostruita.
La visita comincia dal piano terra, dove è possibile ammirare l’ampio cortile e la cappella, nella quale sono ancora conservati i resti di alcuni affreschi, e prosegue al primo piano, nelle sale interne del castello.
Purtroppo degli arredi delle stanze oggi non è rimasto nulla, ma alcune di queste sono caratterizzate dalle uniche decorazioni del XV secolo a carattere profano di quest’area. La più famosa è la Sala del Pane, decorata per l’appunto con dieci episodi dedicati alle “storie del pane” per raccontare com’era la vita nei campi. Altre stanze, più piccole, sono conosciute per i loro fregi raffiguranti fiordalisi, stemmi e ghepardi.
Attualmente questa struttura ospita i laboratori di ricerca dell’Istituto Ramazzini e viene utilizzata per diverse attività culturali organizzate dal Comune.
I tesori nascosti della provincia di Bologna: Palazzo Rosso a Bentivoglio
Dal Castello di Bentivoglio ci siamo spostati a piedi verso l’altra bellezza architettonica del paese, il Palazzo Rosso, oggi sede della Biblioteca Comunale e della Sala del Consiglio.
Questo edificio venne eretto da Carlo Alberti Pizzardi nel 1887, ed è così denominato per il colore dei mattoni con cui è stato costruito. Originariamente affacciato sul Navile, questo palazzo è uno dei maggiori esempi extraurbani dell’arte Liberty bolognese.
Già lungo le mura dello scalone principale è possibile ammirare vivaci pitture murali realizzate da Achille Casanova verso la fine del 1800 e raffiguranti un volo d’anatre tra fiori gialli, per documentare la flora e la fauna delle vicine zone palustri.
Ma il vero capolavoro del palazzo si trova al primo piano, in quello che una volta era il piano nobile e l’abitazione del Pizzardi: la decoratissima Sala dello Zodiaco. Interamente affrescata nel 1896 dal pittore Augusto Sezanne, presenta lungo le pareti scene di fauna acquatica che rimandano all’arte giapponese, e nella parte alta sono rappresentati i segni dello Zodiaco, da dove prende il nome.
Sullo splendido soffitto interamente dipinto di azzurro, vengono messe in risalto le costellazioni e le varie fasi lunari. L’effetto contrastante fra il blu della volta ed il marrone-verde delle pareti è di forte impatto visivo.
La Domenica dell’Arte in Pianura si è quindi rivelata davvero un’iniziativa utile per conoscere le piccole realtà della nostra provincia non soltanto da semplici cittadini, ma come veri e propri turisti.
La data di quest’anno è prevista per il 18 settembre 2016, e verranno coinvolti i comuni di Argelato, Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale. Io cercherò in tutti i modi di partecipare anche quest’anno! E voi? Che programmi avete per il prossimo fine settimana? Non perdetevi la Domenica dell’Arte in Pianura!
16 Commenti
Ci dimentichiamo troppo spesso delle bellezze che abbiamo dietro casa. Questa è una buona occasione per riscoprirle!
Vero Sara, tendiamo sempre ad andare dall’altra parte del mondo snobbando un po’ quello che ci sta più vicino! 🙂
Adoro visitare palazzi antichi decorati con tanti affreschi! Peccato che domenica prossima sarò in vacanza e mi perderò l’opportunità di fare le visite guidate tra queste meraviglie dell’arte italiana.
Dai Stefania, comunque se sei in vacanza non te la passerai male in ogni modo! 🙂 Speriamo che questa iniziativa sia ripetuta anche l’anno prossimo così potrai partecipare anche tu!
Non conoscevo questa iniziativa ma adesso mi organizzo per partecipare questa domenica! Grazie mille!
Ciao Silvia, in effetti non è molto conosciuta e pubblicizzata! Ricordati che se decidi di andare è meglio prenotare le visite (io l’anno scorso non l’ho fatto e siamo riusciti ad imbucarci comunque, però tutti gli altri del gruppo si erano registrati). L’email è comunicazione@labidee.it. Fammi sapere se decidi per qualche visita, io ne ho prenotate un paio e magari ci si becca! 🙂
Io sono una grande amante di rocche, castelli e (soprattutto) soffitti affrescati, per cui puoi immaginare quanto questo articolo mi abbia intrigato 🙂 Non conosco bene le zone intorno a Bologna, purtroppo, ma mi segno tutto per un’eventuale gita fuori porta! Grazie mille per tutte queste info 🙂
Grazie Agnese, magari l’anno prossimo verso settembre sarai da queste parti e riuscirai ad approfittare di questo evento anche tu!
Bellissima iniziativa! 🙂
Vero Camilla, fa scoprire realtà poco conosciute della zona ed il tutto con visite guidate a costo zero! Non male davvero!
I tuoi suggerimenti sono sempre chicche incredibili.
È sempre bello leggerti!
E per me è sempre bello ricevere commenti come questo, grazie mille! 🙂
Straordinaria iniziativa davvero!
Grazie Ilaria, se sei da queste parti sarebbe un peccato non approfittarne!
Belle queste iniziative! Ci fanno ricordare delle bellezze che abbiamo nelle vicinanze 🙂
Vero Elisa, proprio così! Sono riuscita a partecipare anche oggi all’edizione 2016, però devo ammettere che mi era piaciuta di più quella dell’anno scorso! 🙂