Se siete dalle parti del Lazio, non potete assolutamente lasciarvi scappare una visita al Palazzo Farnese di Caprarola, una delle meraviglie architettoniche che questa terra racchiude in un piccolo borgo ad appena mezz’ora dal capoluogo di Viterbo.
Caprarola venne costruito sulla cima di un colle di tufo, e tutto converge verso questo edificio, tanto che anche l’urbanistica è stata adattata e rimodellata secondo il suo volere: il nucleo abitativo infatti viene diviso ed attraversato da un’unica via (denominata proprio via Dritta) che, partendo dalla fine del paese, sale e sfocia nel piazzale sul quale si affaccia il Palazzo Farnese.
Il palazzo è sicuramente una delle più prestigiose opere del tardo Rinascimento italiano, al quale lavorarono i più famosi artisti e pittori di metà del 1500: iniziata nel 1530 ad opera di Antonio da Sangallo il Giovane per volere del cardinale Alessandro Farnese, la costruzione dell’edificio venne poi interrotta e ripresa nel 1559 dal Vignola, che la portò a compimento in soli 27 anni. Il progetto della famiglia Farnese era alquanto ambizioso: far realizzare una dimora ancora più imponente di quella che aveva a Roma e, grazie all’impegno di questi grandi nomi, vide realizzarsi il suo sogno.
La facciata del palazzo mette un po’ in soggezione, sembra quasi osservarti dall’alto in basso; da questa angolazione non si può notare la particolare pianta dell’edificio, a forma pentagonale, riconoscibile soltanto dall’alto.
Visita al Palazzo Farnese di Caprarola: informazioni pratiche
Il Palazzo Farnese è aperto tutti i giorni tranne il lunedì con orario continuato dalle 8,30 alle 19,30 e il prezzo del biglietto d’ingresso è di soli 5 Euro, a mio parere davvero una cifra irrisoria per tutte le belle sale che si possono vedere nel percorso di visita oltre agli estesi e curati giardini. D’altronde ho già più volte sottolineato come questa parte del Lazio non sia stata ancora colpita dal turismo di massa e rimanga quindi parecchio accessibile a livello economico.
Appena entrati ci accoglie subito il bel cortile circolare su due piani, caratterizzato da un portico al piano terra e da una loggia a quello superiore entrambi affrescati, che sembra volerci dare così un piccolo assaggio di quello che potremo ammirare all’interno.
Palazzo Farnese è strutturato su cinque livelli, e i primi tre sono collegati da un’invenzione dello stesso Vignola, una scala elicoidale (la Scala Regia), composta da trenta colonne in peperino, che ricorda quella del Bramante per il Belvedere del Vaticano. Di questi cinque piani, è possibile visitare il Piano dei Prelati e il Piano Nobile: quest’ultimo è il più maestoso ed importante e si compone all’incirca di una ventina di stanze, sale di rappresentanza e appartamenti privati, tutti riccamente affrescati, e che solitamente prendono il loro nome dal tema dipinto sul soffitto.
Tutte le stanze del Piano Nobile lasciano l’osservatore incantato per l’esplosione dei colori e per la varietà dei temi rappresentati, ma la stanza secondo me più affascinante dell’intero percorso è la Sala delle Carte Geografiche o del Mappamondo, dove alle pareti sono per l’appunto raffigurate le mappe geografiche dell’emisfero com’era conosciuto all’epoca, mentre alzando gli occhi si può restare colpiti dalla spettacolare Volta con i segni zodiacali che ricopre l’intero soffitto.
Dopo aver visitato gli interni del palazzo, non siamo che a metà del nostro giro, perché anche i giardini sono una meraviglia dell’architettura e meritano sicuramente una visita approfondita, così ricchi di statue, fontane e giochi d’acqua!
I giardini si suddividono in due parti, i Giardini Inferiori e i Giardini Superiori: a questi ultimi si accede attraverso una scalinata circondata da una fila di fontane rappresentanti maschere grottesche. Al centro della scalinata ci si può fermare per ammirare la statuaria Fontana dei Giganti.
Nei Giardini Superiori ci accolgono curate siepi modellate geometricamente, decorate lungo tutto il loro perimetro da una serie di statue di Cariatidi, ognuna diversa dall’altra e con una particolare espressione, e dalla Catena dei Delfini, che accompagna la scalinata di lato. Dalla Casina del Piacere si sale ancora, per arrivare nel punto più alto del parco, il Giardino delle Ninfe; questa parte del parco è stata progettata da Jacopo Del Luca e Girolamo Rainaldi, mentre i Giardini Inferiori sono opera dello stesso Vignola.
La nostra visita a Palazzo Farnese stavolta è davvero finita… non ci resta che dargli ancora un’ultima occhiata da lontano, mentre ci spostiamo verso altre zone del Lazio ancora da esplorare!
1 Commenti
GRAZIE,della condivisione con luoghi sempre molto interessanti artisticamente affascinanti della Nostra Bella Italia d'Arte.Continua a seguire la Community sempre, con nuovi aggiornamenti di localita' e splendide foto-immagini. Grazie cordialmente,pittrice Susanna Galbarini