La Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense è caratterizzata da un innegabile fascino discreto, soprattutto se paragonata ad altri Castelli del Ducato di Parma e Piacenza sicuramente più noti e sfarzosi.
Il primo impatto con questo edificio potrebbe non essere dei migliori, in quanto nelle aree esterne ancora provate dagli ultimi fenomeni sismici e nel cortile non troppo curato è difficile scorgere l’importanza che questa dimora ha avuto nel periodo rinascimentale, quando ospitava una delle famiglie più illustri del Parmense, i Rossi per l’appunto.
Ma non dovete lasciarvi ingannare dalle apparenze, e la prima impressione non è sempre quella che conta: il punto di forza di questa dimora, infatti, non si trova all’esterno, ma negli affreschi delle sale interne.
Amanti dell’arte e desiderosi di mostrare a tutti la loro potenza, i Rossi erano soliti invitare presso la loro residenza i più noti artisti dell’epoca, che realizzarono per loro dipinti dai dettagli molto particolari e ricercati.
Gli interventi artistici più rilevanti si devono agli allievi di Giulio Romano, del Baglione, del Samacchini, del Bertoja, del Procaccini e del Paganino, i quali contribuirono a rendere questa dimora paragonabile a quelle dei Medici e dei Gonzaga, due famiglie strettamente legate al casato di San Secondo.
Visita alla Rocca dei Rossi: il tour delle sale affrescate
Delle 19 sale affrescate del piano nobiliare se ne possono oggi visitare 13, e devo ammettere che la spiegazione della guida è stata davvero indispensabile per comprendere al meglio le storie rappresentate nei dipinti ancora oggi perfettamente conservati.
Vediamo nel dettaglio tutti gli ambienti che potrete ammirare nel corso della vostra visita:
1) Sala di Bellerofonte
La visita al piano nobile della Rocca dei Rossi comincia dalla Sala di Bellerofonte, sul soffitto della quale è raffigurato l’eroe che uccide la Chimera, simbolo del bene che trionfa sempre nell’eterna lotta contro il male. Gli affreschi sono riconducibili con ogni probabilità al pittore Cesare Baglione e ai suoi collaboratori.
2) Galleria di Esopo
La Galleria di Esopo è un corridoio che funge da collegamento fra le altre stanze, ma anche qui sono rappresentate varie favole classiche attribuite a questo celebre autore.
Un piccola curiosità sulla Rocca dei Rossi: 13 è il suo numero ricorrente, in quanto simboleggia non solo le sale visitabili, ma anche le favole dipinte all’interno di esse. Fatelo presente alla guida che vi accompagnerà per non perdervi la spiegazione di nessuna di esse!
3) Sala delle Favole
Come suggerisce lo stesso nome, sono le favole l’elemento predominante di questa stanza: al centro della volta, rappresentata in fotografia, troviamo quella de “Il leone morente insultato dagli animali di rango inferiore”. Altre favole note dipinte tra il soffitto e le pareti sono: “Il lupo e la gru”, “La volpe, il cane e il gallo” e “I topolini in assemblea”.
4) Sala di Momo o della Maldicenza
In questa sala sono narrati lungo tutto il soffitto gli episodi di un’unica storia, rappresentati in 5 scene secondo un ordine cronologico. La favola è quella del mugnaio e di suo figlio che si recano al mercato con l’asino, e naturalmente al termine della narrazione non può mancare una saggia morale!
5) Sala dei Cesari
Nella Sala dei Cesari, che con ogni probabilità era lo studio del marchese Pier Maria Rossi III, vengono raffigurati otto ritratti di imperatori sul soffitto, due per ciascun lato. Insieme alla stanza successiva viene considerata una delle più importanti del castello, in quanto attribuita agli allievi di Giulio Romano, artista a sua volta discepolo del celebre Raffaello.
6) Sala dell’Asino d’Oro
Grazie alle mie reminiscenze scolastiche, è questa la stanza che mi ha colpito più di tutte: la camera degli sposi, definita anche dell’Asino d’Oro per via dei 17 riquadri del soffitto raffiguranti scene tratte da “Le metamorfosi” di Apuleio, nelle quali si raccontano le disavventure di un uomo trasformato in somaro.
7) Sala degli Atleti
Con la Sala degli Atleti si passa alla zona di rappresentanza della Rocca dei Rossi, impreziosita, oltre che dagli affreschi sui soffitti, anche da alcuni camini in marmo della seconda metà del Cinquecento. Il tema dei dipinti qui cambia, passando dalle favole alla mitologia classica.
8) Sala di Mercurio
Il nome di questa stanza è immediatamente intuibile dalla raffigurazione del dio greco Mercurio proprio al centro del soffitto. Ai lati di questo, sono state rappresentate le otto arti liberali, disposte a coppie su ciascun lato della sala.
9) Sala di Circe e Didone
I temi principali di questa stanza sono legati a scene tratte dall’Odissea e dall’Eneide: in particolare, al centro del soffitto viene raffigurata la maga Circe che disseta i compagni di Ulisse. Le opere racchiuse nella sala sono attribuibili molto probabilmente a Orazio Samacchini e, particolare curioso, è qui che si trova l’unico camino affrescato dell’intero castello.
10) Sala di Latona
La Sala di Latona introduce all’ala est della Rocca, caratterizzata da scene tratte da “Le metamorfosi” di Ovidio.
Ovviamente, come in ogni castello che si rispetti, anche alla Rocca di San Secondo non poteva di certo mancare la presenza di un fantasma, ed è proprio in questa stanza che sembra manifestarsi maggiormente: la leggenda narra, infatti, che una giovane donna uccisa appena ventenne si aggiri fra queste mura.
11) Sala di Adone
E’ Adone il protagonista di una delle ultime sale della visita, raffigurato morente al centro del soffitto, sorretto dall’amata Venere. Nella cornice intorno a questa scena, sono stati immortalati i ritratti dei parenti più importanti della casata dei Rossi.
12) Sala dei Giganti
Di grande impatto visivo sono le scene raffigurate in questa stanza, che rappresentano le disgrazie che capitarono ai Giganti dopo essere stati scacciati dall’Olimpo, come punizione per essersi permessi di sfidare Giove. Viene così ripreso il monito a coloro che si oppongono ai potenti, più volte messo in rilievo anche nelle favole.
13) Sala della Gesta Rossiane
Quest’ultima sala è in assoluto la più imponente di tutte, e varrebbe da sola l’intera visita alla Rocca; forse non a caso, viene sapientemente tenuta come degna conclusione dell’intero percorso. In questo immenso salone si desidera esprimere in maniera totale il potere che la famiglia dei Rossi è riuscita a raggiungere, ed è senza dubbio l’ambiente più prestigioso dell’intero castello.
Come organizzare la visita alla Rocca dei Rossi: informazioni pratiche
La Rocca dei Rossi è aperta da fine marzo a fine novembre tutti i weekend e nei giorni festivi; le visite sono esclusivamente guidate e partono ogni ora, il sabato soltanto il pomeriggio (15-16-17-18), la domenica e i festivi anche la mattina (10-11 e 15-16-17-18). Il costo del biglietto è di 6 Euro.
Ogni ultimo sabato del mese è prevista alle 21,30 una visita in notturna con animazione e personaggi in costume d’epoca: se ci torno la provo di sicuro!
Se invece avete un po’ più di tempo a vostra disposizione e volete dedicare una giornata intera alla scoperta dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, potete visitarne molti altri nei dintorni della Rocca dei Rossi di San Secondo: vi lascio qui qualche suggerimento su quelli che mi sono piaciuti maggiormente.