L’idea di ritornare a visitare Arezzo, dopo averlo fatto in una calda giornata d’estate di ormai troppi anni fa, ci è venuta stavolta in inverno, e per un motivo ben preciso: ammirare le luci del Big Light Show, lo spettacolo che da quest’anno ha colorato i palazzi di Piazza Grande nel periodo natalizio.
Tuttavia, non potevamo di certo farci scappare l’occasione di scoprire quei luoghi che avevamo tralasciato dalla nostra visita precedente, così abbiamo dedicato ad Arezzo una giornata bella piena, seguendo un itinerario a piedi alla scoperta delle sue attrazioni più importanti.
Itinerario per visitare Arezzo a piedi in un giorno: cosa vedere
Siamo arrivati ad Arezzo a metà mattinata, e abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio gratuito appena fuori le mura, dal quale siamo saliti fino al centro storico grazie a delle comodissime scale mobili, che mi hanno evitato come spesso accade di arrancare in salita.
Per prima cosa ci siamo muniti del biglietto cumulativo, che consente la visita ai 4 musei statali della città, e che al costo di 12 Euro comprende l’ingresso al Museo di Casa Vasari, alla Basilica di San Francesco e alla Cappella Bacci, al Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate e al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, con una validità di 2 giorni consecutivi, quindi l’ideale per chi vuole soggiornare ad Arezzo anche per un weekend.
Il primo a cui ci siamo diretti è stato il Museo di Casa Vasari, dal momento che rimaneva aperto soltanto la domenica mattina fino alle ore 13,30. L’alloggio si sviluppa su quattro livelli, e venne acquistato da Vasari nel 1541: l’artista ha provveduto a decorare personalmente la sua abitazione con pitture murali sulle pareti e sulle volte, soprattutto per quanto riguarda l’Appartamento signorile, uno degli ambienti più importanti e meglio conservati dell’intero percorso di visita, che si anima con riferimenti mitologici, biblici e allegorie. La prima stanza ad essere decorata fu la Sala della Fama e delle Arti, sul cui soffitto a volta svetta quest’ultima, seduta sopra il globo terrestre nell’atto di suonare una lunga tromba, ma la più spettacolare rimane la Sala del Trionfo della Virtù, dalle pareti completamente affrescate e dal soffitto ligneo a cassettoni che incorpora diciassette tavole dipinte.
Nel 1911 la dimora venne acquistata dallo Stato italiano per destinarla a museo, e negli anni Cinquanta assunse il suo aspetto attuale, con l’eliminazione degli arredi in stile e l’allestimento di una piccola quadreria con le opere di Vasari, dei suoi collaboratori e di altri pittori toscani; accanto alla casa si estende il giardino pensile all’italiana, in origine più esteso e con annessi alcuni orti.
Usciti da Casa Vasari ci siamo diretti al luogo di culto più importante di Arezzo, il Duomo, che avevamo già visitato nel viaggio precedente ma che abbiamo scelto di rivedere anche per scattare foto migliori: al suo interno (a tre altissime navate, tipiche dell’architettura gotica), troverete varie opere d’arte di inestimabile valore, prima fra tutte il dipinto della Maddalena, realizzato da Piero della Francesca e databile al 1465 circa. Volendo, potete optare anche per il biglietto cumulativo che comprende la Cattedrale e il Museo Diocesano di Arte Sacra.
Dopo aver constatato con un certo dispiacere che sia il Museo Archeologico che quello Medievale erano chiusi, ci siamo consolati con la Basilica di San Francesco, che racchiude al suo interno uno dei massimi capolavori del Rinascimento, il ciclo di affreschi la “Leggenda della vera Croce” dipinto da Piero della Francesca tra il 1452 ed il 1466 e conservato nella Cappella Bacci, riportato al suo antico splendore nel 2000 al termine di un lungo intervento di restauro.
Per accedere alla Cappella Bacci è obbligatoria la prenotazione, perché si entra a piccoli gruppi di massimo 25 persone per turno; all’interno la visita è libera ed individuale, e ha una durata di circa 30 minuti. Quando siamo stati noi, al piano inferiore della Basilica era stata allestita una mostra fotografica dal titolo “Riflessi antichi, visioni contemporanee”, con scatti raffiguranti i luoghi più suggestivi di Arezzo e del suo territorio circostante.
Ma la vera sorpresa del nostro itinerario a piedi per Arezzo è stata un’attrazione che non avevamo incluso nei nostri programmi, ma che abbiamo scoperto solo per caso una volta arrivati lì, ovvero la Casa Museo di Ivan Bruschi, nella quale siamo entrati al costo di solo 1 Euro grazie ad uno sconto trovato su un tavolino (il prezzo intero è solitamente di 5 Euro).
Questa dimora storica, collocata all’interno del Palazzo del Capitano del Popolo, uno degli edifici civili del primo Trecento più importanti di Arezzo, venne restaurata e resa unica da Ivan Bruschi, celebre antiquario della zona, che ripose al suo interno tutta la sua passione nei confronti dell’arte. Il suo patrimonio si è formato a partire dagli anni ’60 grazie a progressivi acquisti di precedenti nuclei collezionistici e di oggetti disponibili sul mercato antiquario, e oggi la raccolta può vantare circa diecimila pezzi, distribuiti in sedici sale su tre piani.
Nel suo testamento pubblico l’antiquario istituì la Fondazione Ivan Bruschi, nominandola erede delle proprie fortune, affinché proseguisse la sua opera; oggi è a tutti gli effetti uno spazio culturale che organizza mostre temporanee, percorsi e laboratori didattici, e che ospita conferenze, spettacoli e concerti.
Cosa vedere ad Arezzo in inverno: il Big Light Show e il Villaggio Tirolese
Nel frattempo aveva incominciato a farsi buio, così ci siamo dedicati al motivo originario per cui avevamo deciso di visitare Arezzo in inverno, il Big Light Show, l’attrazione principale del Villaggio Tirolose allestito proprio in Piazza Grande. Dopo aver girovagato un po’ tra le bancarelle a tema natalizio, ci siamo fermati per goderci lo spettacolo di videomapping proiettato tutto intorno a noi sulle facciate dei palazzi della piazza.
Questo è sicuramente il nucleo principale della manifestazione, ma se vi spostate poco più in là, proprio di fronte al Duomo, potrete assistere ad un’altra proiezione sul Palazzo del Comune, dal titolo “Arezzo – La Storia Millenaria”, che viene riprodotta ciclicamente sulla facciata e sulla torre.
Oltre a queste postazioni fisse, tutto il centro è animato dalla musica itinerante della banda e dal corteo di sbandieratori e, questione da non sottovalutare, l’entrata a tutti questi spettacoli è completamente gratuita!
Che dire, visitare Arezzo a piedi in inverno si è rivelata un’ottima soluzione per scoprire le attrazioni più importanti della città e unirvi uno degli spettacoli di luci e colori che tanto mi piacciono e che non avevo ancora visto. E voi? Avevate mai preso in considerazione questa città?