Sono fermamente convinta che i travel blogger, oltre che per i propri lettori, possano essere una vasta fonte di ispirazione anche per chi appartiene alla loro stessa categoria: è infatti proprio dalle foto che due colleghe blogger hanno pubblicato su Facebook che sono venuta a conoscenza di un evento molto interessante in Toscana, di cui prima non avevo mai sentito parlare, ovvero la Lucca Biennale 2018.
Fondata nel 2004 con il nome di “Cartasia”, Lucca Biennale è giunta quest’anno alla sua nona edizione, ed è considerata il più grande evento al mondo sull’arte, il design e l’architettura in carta: grazie ad essa, il centro storico di Lucca si anima con grandi sculture realizzate unicamente con questo materiale, che si possono ammirare nelle principali piazze della città, o all’interno di appositi spazi allestiti per la manifestazione.
Noi eravamo già stati a Lucca qualche anno fa, ma questa è stata sicuramente un’ottima scusa per tornarci e per riscoprirla in maniera insolita, con un itinerario a piedi in città seguendo le opere d’arte di Lucca Biennale. La manifestazione si compone di due parti, una mostra Outdoor libera e gratuita e una Indoor collocata in due sedi al chiuso al costo di 10 Euro per entrambe, ed il tema conduttore per il 2018 è “Caos e Silenzio”.
Itinerario insolito per Lucca: Lucca Biennale 2018 Outdoor
Il nostro giro alla scoperta di una Lucca insolita è cominciato da Porta San Donato, dalla quale abbiamo oltrepassato la cinta muraria che protegge tutto il centro storico, dopo aver lasciato la macchina in un comodo parcheggio gratuito subito fuori (non quello ufficiale, a pagamento, ma quello del cimitero appena poco più avanti).
Qui ci siamo trovati subito di fronte alla prima opera in carta, “Vulcano”, proprio in Piazzale San Donato, realizzata dal College di Architettura e Urbanistica della Cina e che si ispira a particolari costruzioni tradizionali cinesi, senza muri, in cui adulti e bambini possono fermarsi a riposare.
Un po’ nascoste all’interno delle Gallerie del Baluardo di Santa Croce, troverete invece alcune opere della precedente edizione, raffiguranti uno scimpanzé con il suo piccolo e alcuni struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia.
Una delle sculture che mi ha colpito più di tutte si trova poco più avanti, in Piazza San Michele davanti a Palazzo Pretorio, e raffigura la “Turtle Woman”, che cerca di rappresentare l’adattamento del corpo umano alle nuove forme dell’epoca moderna. Peccato solo che a questa statua non ci si possa avvicinare completamente, ma bisogna accontentarsi di scattare una foto dalle grate della cancellata.
In Piazza Cittadella si trova invece l’opera “Path of Paradox”, un pianoforte spezzato in due da una grande moneta caduta dal cielo, che vuole simboleggiare una ghigliottina che mette fine alla musica dello strumento. Con questa metafora, i due autori che l’hanno ideata vogliono denunciare che spesso il denaro può diventare un’arma letale contro qualsiasi forma di arte.
L’altra opera che mi è piaciuta più di tutte e che avevo anche visto nelle foto che mi hanno spinto a tornare qui a Lucca si trova in Piazza Guidiccioni, si intitola “Liminal Space” e rappresenta una ragazza adolescente seduta sul pavimento con la testa fra le mani, interamente realizzata con frammenti di carta di diversi colori, per esprimere la complessità dell’esistenza umana.
In giro per la città ci sarebbero state altre due sculture esposte, ma una, come ci è stato spiegato in biglietteria, è andata purtroppo distrutta da un temporale, mentre l’altra, che si sarebbe dovuta trovare in Piazza San Frediano, è stata tolta in occasione della Luminara di Santa Croce e non è stata più ricollocata. Un vero peccato perché soprattutto la seconda mi sarebbe molto interessata!
Visitare Lucca in un giorno: Lucca Biennale 2018 Indoor
La prima sede della mostra Indoor di Lucca Biennale 2018 si trova all’interno di Palazzo Ducale, ed è quindi anche una gran buona occasione per visitarne le sale ricche di affreschi, accessibili al pubblico soltanto quando ospitano questo tipo di eventi.
Qui potrete ammirare alcune installazioni veramente particolari, come poliedrici collage che mostrano un volto diverso a seconda che li si guardi da sinistra verso destra o al contrario, o piccole statue che, se viste frontalmente, sembrano perdere il colore e diventare quasi invisibili.
Le opere di dimensioni maggiori sono invece “Vita di Cartone”, materiale utilizzato per rappresentare una riflessione sul fenomeno della migrazione, e “No More Message”, una struttura cubica con le pareti interne ricoperte di piramidi più piccole, che servono a ridurre al massimo le onde sonore, impedendo la diffusione del suono in modo chiaro e quindi la comunicazione. Quest’ultima installazione avrebbe dovuto trovarsi all’esterno ma è stata spostata qui per proteggerla al meglio dalle intemperie.
Per la seconda parte della mostra Indoor si cambia completamente scenario, dal momento che ci si sposta all’interno del Mercato del Carmine, che ospita alcuni negozi ma che viene anche utilizzato come sede di esposizioni temporanee riguardanti arte ed artigianato.
Qui, verrete subito catturati da “Island 006-1”, la gigantesca figura umana appesa al soffitto realizzata da un artista coreano, che attirerà di sicuro la vostra attenzione per via del colore rosso acceso con il quale è stata realizzata. Molto toccante è anche “Radiate Eternal”, bandiera giapponese intrisa di sangue in memoria delle 19.000 vittime del terremoto e maremoto del 2011 nella regione di Tohoku.
Lucca Biennale è stata sicuramente un buon modo per tornare ad esplorare questa città in maniera insolita, ma è anche l’ideale per chi la visita per la prima volta, dal momento che le installazioni si trovano tutte nelle piazze principali o vicino alle attrazioni più famose del centro storico.
La mostra è iniziata il 4 agosto e terminerà il 27 settembre 2018, quindi avete ancora qualche giorno di tempo per poterla visitare!
Vi lascio qui sotto qualche consiglio per altre esperienze da fare a Lucca:
14 Commenti
Non sai quanto mi hai incuriosita con questo post, peccato che non riesca a visitarla. Vorrà dire che mi segnerò in agenda la prossima edizione dato che Lucca è anche una città che in molti mi hanno consigliato di visitare
Lucca è davvero carina, io l’avevo già visitata un po’ di anni fa ma la Biennale è stata sicuramente l’ideale per un bel ripasso! 🙂
Volevo andare a visitare questa mostra, anch’io ne ero venuta a conoscenza leggendo altre blogger, ma ormai finisce! Peccato perché mi sarebbe piaciuto vedere la bella Lucca adornata da queste statue. Attenderò la prossima edizione.
Eh sì, domani purtroppo è già l’ultimo giorno!
Lucca è una cittadina molto carina..con queste installazioni deve esser stata spettacolare!
Hanno reso la città ancora più bella in effetti!
Ma che bell’evento. Non lo conoscevo. Peccato non avere più tempo per visitarlo
Purtroppo domani finisce…bisogna segnarselo per la prossima edizione! 😉
E pensare che io Lucca l’associo solo all’evento del Comics che si tiene ogni anno a ottobre/novembre mentre sto notando grazie al tuo articolo, come sia una città che possa offrire anche altro di manga e anime giapponesi. Peccato essermi perso questo evento ma sicuramente ci sarà un altra occasione per visitare questa bellissima città toscana
Anch’io ho scoperto della Lucca Biennale soltanto un po’ all’ultimo, quindi sono riuscita a scrivere l’articolo a ridosso della sua fine…spero proprio che riuscirai a partecipare alla prossima edizione!
Pensa che ho un’amica che mi inviata spessissimo a Lucca e io non sono ancora andata a trovarla… ora che ho letto il tuo articolo ho un motivo in più!
Ti consiglio di approfittarne quando riesci Silvia, Lucca è davvero una città molto carina sia con le installazioni che senza!
Non sapevo di questa mostra…eppure sono di Firenze e raggiungere Lucca è davvero veloce! Mi piace tanto Lucca… che spesso ormai visito in occasione del Lucca comics! Mi sembra che anche questa mostra sia stata ben allestita
Invece a me manca ancora il Lucca Comics, prima o poi voglio partecipare anche a quello!