Un weekend nelle Langhe è sempre una buona idea, in qualsiasi stagione: noi abbiamo scelto di tornare a visitarle in autunno, dopo avervi già trascorso una settimana quest’estate, purtroppo anticipatamente interrotta. D’altronde, le attrazioni da vedere in questa terra sono davvero tantissime, e vanno incontro ai gusti di tutti, spaziando dalle bellezze culturali e paesaggistiche alle prelibatezze enogastronomiche. Ecco quindi i miei consigli su cosa vedere nelle Langhe in due giorni, ben sapendo che in così poco tempo non è possibile esaurire questo territorio, ma lasciandovi intanto qualche spunto per iniziare la sua esplorazione.
Cosa vedere in un weekend nelle Langhe: primo giorno
I nostri due giorni nelle Langhe sono iniziati dal Castello della Manta, fortezza edificata nel XIII secolo come avamposto militare e poi trasformata in fastosa dimora nel corso del Quattrocento. Al suo interno si può accedere unicamente con visite guidate della durata di 1 ora, il parcheggio è comodo e per arrivare all’ingresso bisogna intraprendere una breve salita.
Questo castello fa oggi parte dei Beni Fai e il suo tesoro più prezioso è il Salone Baronale, completamente affrescato con una delle più stupefacenti testimonianze della pittura tardogotica profana, ispirata ai temi dei romanzi cavallereschi. Sulle pareti, sono rappresentati nove eroi e nove eroine dell’antichità classica che, in abiti quattrocenteschi, raffigurano gli ideali cavallereschi delle virtù militari e morali. Intorno alla metà del XVI secolo, il complesso fu oggetto di nuove trasformazioni e a questo periodo risale il Salone delle Grottesche, caratterizzato da uno splendido soffitto decorato con dipinti e stucchi di chiara impronta manierista, ispirati a quelli delle Logge di Raffaello in Vaticano.
Terminata la visita guidata, abbiamo fatto un giro nei giardini del castello, e vi consiglio davvero di non perdervi la Cappella sul lato destro dell’ingresso, piccola e raccolta ma completamente dipinta.
Dal Castello della Manta abbiamo raggiunto in poco più di mezz’ora di macchina Cuneo, raccolta cittadina che si visita tranquillamente a piedi in poco tempo, e che si sviluppa prevalentemente lungo la sua via principale delimitata da portici, sotto ai quali abbiamo trovato con piacere molti bar e pasticcerie. A livello di ingressi, ci siamo concentrati sul Museo Diocesano San Sebastiano, con visita autonoma al costo di 5 Euro, e sul Museo Civico, allestito all’interno del Complesso monumentale di San Francesco, sempre con biglietto di ingresso di 5 Euro; entrambi, possono essere visitati in poche ore (noi siamo entrati nel primo alle 14 e nel secondo alle 15,30).
Ultima tappa della giornata è stata Caraglio, che abbiamo raggiunto in appena un quarto d’ora per visitare il Filatoio Rosso, il più antico setificio rimasto in Europa (edificato tra il 1676 e il 1678) e tra i pochi in Italia ad essere stato recuperato con finalità museali ed espositive. Una parte del complesso ospita infatti il Museo del Setificio Piemontese, dove è possibile ammirare una delle rare riproduzioni dei torcitoi idraulici da seta. Il costo del biglietto di ingresso è di 9 Euro, e vi si può accedere esclusivamente con visite guidate della durata di 1 ora.
In serata abbiamo raggiunto Pianfei, piccola località sempre in provincia di Cuneo, dove avremmo alloggiato all’Hotel La Ruota per le successive due notti; questo 4 stelle è provvisto anche di un ristorante situato dall’altra parte della strada, di cui abbiamo usufruito per entrambe le nostre cene.
Cosa vedere in un weekend nelle Langhe: secondo giorno
Il secondo giorno del nostro weekend nelle Langhe è cominciato dal Castello di Rocca De’ Baldi, edificio originariamente a carattere difensivo, trasformato in palazzo residenziale grazie all’acquisizione nel 1643 da parte della famiglia nobiliare Morozzo della Rocca. Al secondo piano della costruzione è ospitato il Museo Storico-Etnografico “Augusto Doro”, ricercatore torinese con radici cuneesi, incentrato sulla lettura dell’evoluzione del territorio e delle tecniche agrarie e riorganizzato dal 2011 in chiave multimediale.
Al castello si può accedere unicamente di domenica tramite visite guidate al costo di 5 Euro, ma ogni ultima domenica del mese (proprio quella in cui siamo capitati noi) è previsto un tour più approfondito a 10 Euro, della durata di un’ora e mezza.
Da Rocca de’ Baldi ci siamo poi spostati a Fossano per visitare principalmente il suo castello, ma vi consiglio di non perdervi neppure un giro a piedi per il paese: noi ci siamo goduti un pranzetto semplice in un bar del centro storico, siamo entrati nella Cattedrale di Santa Maria e San Giovenale e siamo riusciti ad accedere alla Chiesa della SS. Trinità o dei Battuti Rossi, solitamente chiusa al pubblico e aperta solo di domenica pomeriggio grazie ad un’associazione di volontari.
Nel primo pomeriggio abbiamo prenotato il giro al Castello degli Acaja, all’interno del quale si può accedere unicamente con visite guidate della durata di 1 ora e, dal momento che la sua ultima destinazione fu quella di caserma e carcere, le sue sale sono prive di arredi originali. Il tour comincia dalla biblioteca comunale, che conserva anche una sezione di libri antichi di circa 10.000 testi, e prosegue con la salita sulla torre panoramica, che vi consentirà di spaziare con lo sguardo su tutto il centro storico di Fossano, terminando poi con il giro del camminamento di ronda.
Negli immediati dintorni di Fossano, abbiamo fatto un veloce passaggio al Santuario di Cussanio.
La tappa successiva è stata il Museo dell’Abbazia di Borgo San Dalmazzo, situato nell’omonimo comune: questa attrazione, inaugurata nel 2005, ha sede nel Palazzo abbaziale attiguo alla Chiesa di San Dalmazzo ed è suddivisa in 3 sezioni (Percorso museale, Percorso archeologico e Museo Parrocchiale) che nell’insieme ripercorrono 2.000 anni di storia. Particolarmente suggestive sono la Cripta romanica realizzata tra XI e XII secolo e la Cappella superiore eretta alla fine del XVII secolo, completamente decorata con stucchi dorati e pitture, e che permette di godere di una vista spettacolare sull’attuale chiesa parrocchiale barocca.
Al museo si accede unicamente con visite guidate della durata di poco più di un’ora, ed il costo del biglietto è di 5 Euro.
Ultima tappa della nostra giornata, che vi consiglio se volete visitare qualcosa di insolito nelle Langhe, è il Museo dei Cavatappi di Barolo, molto piccolo ma particolare, allestito nel retrobottega di un negozio: il percorso di visita presenta 500 esemplari di cavatappi antichi provenienti da tutto il mondo e realizzati a partire dalla seconda metà del 1600, ed è suddiviso in 19 sezioni che raccontano la nascita e l’evoluzione di questo utensile. Il costo del biglietto di ingresso è di 4 Euro.
E’ terminato così il nostro weekend nelle Langhe, ma se volete approfondire la conoscenza di questo variegato territorio, vi lascio qui sotto qualche consiglio per altre esperienze da fare:
2 Commenti
Ciao, abito a Torino e quando posso nei weekend scappo fuori porta, nelle langhe piemontesi. Condivido ogni parola che ho letto qui su questo articolo che mi ha fatto piacere leggere, perchè mi ha ricordato l’ultima volta che ho visitato il Castello degli Acaja e la sua torre panoramica, ci sono momenti che restano in mente per lungo tempo. Presto ci tornerò e magari farò una passeggiata in famiglia scegliendo un percorso come quello che hai suggerito e che non ho mai fatto, il camminamento di ronda. Grazie mille e aspetto di leggere ancora i tuoi viaggi.
Ciao Francesco, sono contenta che il mio itinerario ti sia piaciuto, a breve ne uscirà un altro sempre sulle Langhe della durata di una settimana!